Il Grab di Roma non è quello che sembra 

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Di Agi.it
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Il Grab di Roma non è quello che sembra 

AGI - Il Grab di Roma inizia a vedere la luce dopo decenni, ma non è tutto oro quello che luccica. Con una brevissima passeggiata in bicicletta, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha attraversato i primi 300 metri della ciclabile in via San Gregorio sotto il Colosseo con la gioia dei cicloattivisti che finalmente dopo decenni vedono partire la realizzazione del Grab, letteralmente “Grande Raccordo Anulare delle Biciclette”. 

Ma la strada del Grab è sempre in salita. Dopo implacabili commenti degli utenti social a un post dell'associazione Salvaciclisti, avevano fatto notare che la pista finiva con un gradino, così pochi minuti dall'inaugurazione una colata di catrame ha colmato la “svista” dei progettisti e salvato l'immagine festosa dell'inaugurazione. 

La storia del Grab

Il primo stanziamento dell'opera, che nei progetti prevede oltre 50 km di strade — era stato finanziato nella legge di stabilità del 2016, da Graziano Delrio, quando era ministro dei Trasporti ed era solito spostarsi a bordo delle due ruote. Ma da allora tutto sembrò impantanarsi. Ora grazie alla spinta imposta dal Pnrr, l'obiettivo è portare a casa l'intero tracciato entro il 2026. Insomma, la volta buona è ora. 

La nuova rete di piste ciclabili tanto attesa, toccherà tutti i quartieri della Capitale, anche con tracciati a ridosso di punti iconici, come quello inaugurato ieri sotto il Colosseo. Si calcola che l'infrastruttura potrebbe portare a Roma 600 mila cicloturisti per un giro d'affari di circa 14 milioni di euro l'anno. "Attenzione però, non si tratta solo un semplice percorso turistico, ma un importante tassello nella rete urbana di mobilità dolce, che offre un'alternativa sostenibile per gli spostamenti quotidiani. Un'occasione per la realizzazione della ciclovia e innescare, così, processi di valorizzazione e riqualificazione degli spazi fisici della città, anche di quelli più marginali, migliorando la qualità degli spazi urbani" commenta il comune.

 

 

I numeri del GRAB 

Il progetto prevede di creare un anello ciclabile di circa 50 km di cui circa 10 km interessano spazi verdi della città (parchi, ville, giardini, ecc.) 
Il GRAB toccherà i luoghi più significativi di Roma, dal centro alla periferia con un percorso che costeggia il Colosseo, il Palatino, le Terme di Caracalla, la via Appia Antica, la Riserva Naturale dell'Aniene, Villa Ada, Villa Borghese, viale Angelico, via Lepanto, via Giulia, il Campidoglio e via dei Fori Imperiali.

Nei casi in cui il tracciato della ciclovia incontra piste esistenti, il progetto ne prevede l'adeguamento dimensionale, con incremento dell'ampiezza della sede (3.00 m) o ne conferma le caratteristiche geometriche, ma con interventi di riqualificazione, per mantenere continuità e riconoscibilità dell'itinerario lungo tutto il suo percorso.

Il GRAB intercetta il sistema del trasporto pubblico scambiando con le tre linee metro in corrispondenza di 7 stazioni (Lepanto, Arco di Travertino, Porta Furba, Circo Massimo, Colosseo, Ponte Mammolo, Teano), con 3 stazioni delle ferrovie regionali (FR1 Nomentana e FR2 Serenissima e Togliatti), con la ferrovia urbana (FC1 Berardi) e con 6 linee tranviarie.

LOTTO 1 - Arco di Costantino – via dell'Almone
LOTTO 2 - Via Appia Nuova – Via Casilina
LOTTO 3 - Via Casilina – Via Palmiro Togliatti
LOTTO 4 - Viale Palmiro Togliatti - Parioli
LOTTO 5 - Parioli – Piazza Cavour
LOTTO 6 - Cavour – Arco di Costantino

Loreto Valente alias "Bringyourbike" "non ha nulla a che fare con la mobilità urbana"

“Il Grab non ha nulla a che fare con la mobilità urbana in città. È stato ricavato cercando di mettere d'accordo tutti i mille pareri che la città pone. Un grosso compromesso tra mille burocrazie e spesso ha una forma del tutto avulsa alle regole della mobilità, come quel pezzo appena inaugurato. Perché da tanti anni la raccomandazione dei migliori urbanisti è sempre la solita: evitare in qualunque modo il conflitto tra le persone in bicicletta e quelle a piedi. E la ciclopedonale sul marciapiede senza neanche un cordolo porterà sicuramente a delle difficoltà di 'convivenza', a delle invasioni di corsia,”. Questo il parere di chi tutti i giorni si sposta su due ruote come Loreto Valente, diventato un “influencer” della mobilità urbana a Roma, con il suo profilo “bringyourbike” dove dispensa consigli e itinerari per chi decidesse di lasciare l'auto a casa.  

“A mio parere va vista come una ciclovia turistica ed è stata sovvenzionata proprio in questo modo. Ha ben poco a che vedere con la mobilità urbana e serve a ben poco in questo senso. Ha dei tratti che rendono ciclabili delle strade che prima non lo erano, ma è un giro che punta a visitare i posti belli di Roma e offrire un'infrastruttura per i tour operator. Questo non è da sottovalutare comunque, perché c'è un mercato che continua ad aumentare di turisti che scelgono tour in bici. Gli stranieri sono abituati a muoversi così. Non solo quelli provenienti da Olanda e Francia, ma oramai anche dal Canada, dagli Stati Uniti e tanti altri posti. Il cicloturismo è in fortissima espansione”. 

Ma cosa si aspettano gli utenti delle due ruote a Roma?

“Aspettiamo il “biciplan” che dovrebbe essere presentato, ma non sono troppo fiducioso, perché intervenire facendo delle corsie per bici solo con delle strisce senza forme di controllo da parte della municipale, con le auto che possono parcheggiarsi sopra, non basta. La percezione è quella che le strade di Roma siano ancora pericolose e violente, dove vince la sopraffazione e l'arroganza. Quello che manca è ancora un progetto corale che metta mano al traffico in città”.

“Oggi se guardiamo la cartina delle ciclabili a Roma vediamo solo dei pezzettini buttati lì. Se la confrontiamo con le ciclabili delle altre città europee vediamo una vera e propria rete, tipo quelle della metro. Le nostre iniziano e finiscono in punti dove talvolta vieni buttato nel traffico, anche contromano! Quindi Roma è messa ancora malissimo in quanto a ciclabilità e vivibilità delle strade”

 

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Autore
Agi.it

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