Il futuro della cardiologia calabrese

  • Postato il 15 settembre 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 2 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Il futuro della cardiologia calabrese

Share

Cardiologia in Calabria. Ad Altomonte la 23esima edizione del congresso “Castrocuore”. Il direttore sanitario dell’Asp, Martino Rizzo: «Allo studio una rete cardiologica provinciale»


ALTOMONTE – La cardiologia calabrese ha discusso di innovazione e organizzazione nel corso della ventitreesima edizione di Castrocuore, congresso scientifico che si è svolto venerdì 12 e sabato 13 settembre ad Altomonte.

CARDIOLOGIA AD ALTOMONTE CASTROCUORE


L’iniziativa è stata promossa dall’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari con il patrocinio dell’Asp di Cosenza e ha richiamato specialisti da più parti d’Italia. «Castrocuore si conferma come punto di riferimento consolidato sul piano scientifico, assistenziale ed organizzativo per la cardiologia nazionale, tanto da richiamare specialisti del settore provenienti da tutta Italia» ha affermato Giovanni Bisignani, direttore della Uoc di Castrovillari e organizzatore del congresso. Quest’anno, ha spiegato, «la telemedicina, in particolare la telecardiologia e l’uso dell’intelligenza artificiale, senza mai tralasciare l’aspetto umanistico nella scienza, sono stati i temi centrali del congresso».

CONFRONTO SU ASPETTI SCIENTIFICI ED ORGANIZZATIVI


Il confronto non ha riguardato solo gli aspetti scientifici ma anche quelli organizzativi. Il direttore sanitario dell’Asp, Martino Rizzo, ha definito l’iniziativa «un appuntamento storicizzato che rappresenta un riferimento per i cardiologi in relazione agli aspetti legati alla digitalizzazione, all’innovazione terapeutica e agli aspetti scientifici». Rizzo ha sottolineato inoltre come «la cardiologia di Castrovillari è collegata in maniera stretta anche alle altre due unità operative complesse di Paola e di Rossano, che rappresentano delle strutture di eccellenza dell’azienda sanitaria».

CARDIOLOGIA, COLLEGAMENTI TRA ECCELLENZE CALABRESI


Un collegamento che, secondo il direttore sanitario, dovrà diventare ancora più strutturato. «Nell’ambito dell’atto aziendale in via di approvazione le cardiologie diventeranno dipartimento. Dunque è previsto un dipartimento cardiologico che sarà guidato da un direttore che avrà compiti funzionali ma non solo, dovrà infatti gestire e coordinare le varie Uoc in modo efficiente ed integrato affinché si possa parlare di una vera e propria rete cardiologica che dovrà interessare l’intera Asp».

NUOVA RETE CARDIOLOGICA


Il modello in elaborazione prevede tre centri hub cardiologici principali collocati a Paola, Rossano e Castrovillari, con competenze specifiche anche sull’emergenza dello Stemi. «Il progetto dell’azienda sanitaria prevede dei centri cardiologici hub collocati appunto a Paola, Rossano e Castrovillari e contempla anche dei centri hub, uno per ogni ospedale generale e di zona disagiata, e dei centri Spoke uno per ogni ospedale generale o di zona disagiata» ha aggiunto Rizzo. «In pratica si tratta di servizi di cardiologia che, collocati negli ospedali più periferici come quelli di Praia, Trebisacce, San Giovanni in Fiore e Cariati, dovranno garantire la risposta alle cardiopatie post acute e alle cardiopatie croniche».

PREVISTI TRE CENTRI HUB TRA PAOLA, ROSSANO E CASTROVILLARI


Il direttore sanitario ha spiegato che «il collegamento fra queste strutture deve essere molto stretto e assicurare quella che è la relazione aperta fra i diversi operatori che, con lo scambio di esperienze e di competenze, dovrà garantire una appropriatezza organizzativa e una collaborazione interprofessionale che veda coinvolti non solo cardiologi ma anche altre figure specializzate per una presa in carico del paziente a 360 gradi».
L’idea è di estendere questo approccio anche al territorio, superando la distinzione tra ospedali centrali e periferici.

TRA CASE E OSPEDALI DI COMUNITÀ


«Il progetto si deve estendere al territorio attraverso le case di comunità e gli ospedali di comunità, utilizzando anche gli ambulatori virtuali che si stanno realizzando nell’Asp e che stanno interessando le aree più decentrate e periferiche della nostra azienda sanitaria» ha spiegato Rizzo.
Una prospettiva che mira a coprire in maniera omogenea l’intero territorio provinciale: «Non una cardiologia con degli ambiti territoriali, ma una cardiologia estesa a tutta l’area aziendale e quindi a tutti i sei mila e settecento chilometri quadrati che costituiscono l’Asp di Cosenza e capace di arrivare fino al letto del paziente.
Questo consentirà quell’universalità che è prevista dal sistema sanitario nazionale con un miglioramento dell’accesso ai servizi, una distribuzione capillare e territoriale delle erogazioni e, soprattutto, porterà a quella equità e a quella riduzione delle diseguaglianze che l’attuale management sta perseguendo».

Share

Il Quotidiano del Sud.
Il futuro della cardiologia calabrese

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti