I borghi del vino più belli in Italia dove l’aria profuma di uva e pigiatura

  • Postato il 19 settembre 2025
  • Borghi
  • Di SiViaggia.it
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Il vino nasce dalla terra: è frutto dell’uva, del lavoro dei contadini, del ritmo delle stagioni. In Italia non è solo un prodotto agricolo, è dove si concentra un valore simbolico e culturale capace di evocare emozioni e raccontare storie. Per ascoltarle, però, è necessario lasciarsi alle spalle lo skyline delle grandi città e raggiungere i borghi in cui le strade profumano di pigiatura dell’uva. Luoghi dove i mesi dedicati alla vendemmia riportano con sé il piacere delle cose semplici e autentiche.

Bastano due giorni fuori porta in uno dei borghi italiani del vino per rigenerarsi, sentirsi più leggeri e lasciarsi avvolgere dall’atmosfera creata dai grappoli raccolti a mano, dalle ceste intrecciate e dal mosto che ribolle nelle cantine. Quali scegliere per vivere un weekend diverso dal solito? Da Barolo a Montalcino, questi sono i nostri preferiti.

Barolo, Piemonte

Uno dei borghi italiani che, più di altri, sa di vino, arte e storia è Barolo. Qui, durante i mesi di settembre e ottobre, è un piacere organizzare una fuga lenta e spontanea dalla città per rifugiarsi tra le colline delle Langhe, dove Barolo rappresenta un punto di riferimento del turismo enogastronomico in Italia e nel mondo. La sua fama è legata al vino che porta il suo nome, un rosso prestigioso, elegante e simbolo di eccellenza, ma anche al suo paesaggio unico che custodisce un’identità culturale forte e profonda. Questa terra, plasmata da secoli di viticoltura, è dal 2014 Patrimonio UNESCO.

Barolo
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Il borgo di Barolo

Montalcino, Toscana

Per un’avventura autunnale lontana dalle strade affollate, una meta molto amata è il borgo di Montalcino, in Val d’Orcia. Dove la pianura diventa collina, Montalcino è un borgo medievale conosciuto in tutto il mondo come la culla del Brunello. Le sue mura, le torri e i vicoli stretti raccontano secoli di storia, mentre i vigneti che lo circondano regalano un paesaggio armonioso e mutevole con le stagioni. Qui il vino non è soltanto un prodotto d’eccellenza, ma un simbolo identitario che scandisce la vita della comunità, soprattutto durante il periodo della vendemmia.

Neive, Piemonte

Ogni scorcio, nel borgo di Neive, è un invito a rallentare. Inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, è un piccolo centro che incanta per l’atmosfera autentica e il legame profondo con la viticoltura. Le case in pietra, le stradine acciottolate e le antiche cantine custodiscono la storia di vini celebri come il Barbaresco e il Moscato e, durante il periodo della vendemmia, non mancano le opportunità per provare l’esperienza della pigiatura, ritrovando una connessione con le antiche tradizioni.

Pietragalla, Basilicata

Impossibile parlare dei borghi italiani in cui le strade profumano di pigiatura dell’uva e non citare Pietragalla. Immerso nel paesaggio collinare della Basilicata, Pietragalla è un borgo che conserva un fascino autentico e poco conosciuto. La sua particolarità è il cosiddetto Palmento, un antico quartiere rupestre composto da oltre duecento costruzioni in pietra e tufo, scavate nella roccia e utilizzate in passato per la pigiatura dell’uva e la fermentazione del mosto. Un vero e proprio villaggio del vino, unico nel suo genere, che racconta la profonda relazione tra la comunità locale e la viticoltura.

Borgo Priolo, Lombardia

Infine, vi consigliamo di esplorare le dolci colline dell’Oltrepò Pavese, cuore vitivinicolo della Lombardia, dove si trova Borgo Priolo. La storia di questo piccolo paese è intrecciata da secoli con la coltivazione della vite, che qui trova un terreno fertile e generoso. Dai suoi vigneti nascono etichette celebri, tra cui spumanti e rossi strutturati che hanno reso questa zona una delle capitali italiane del vino. Camminare per i suoi dintorni, soprattutto durante la vendemmia, significa immergersi in un paesaggio profumato di mosto.

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SiViaggia.it

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