Gaza, Music For Peace chiama al mail bombing: “Non si blocchino le 240 tonnellate di aiuti”
- Postato il 29 ottobre 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 3 Visualizzazioni

Genova. La missione umanitaria di Music for Peace, partita da Genova per Gaza con 240 tonnellate di aiuti “salutati” da migliaia di persone in manifestazione lo scorso venerdì, rischia di restare bloccata. Lo dicono i responsabili dell’organizzazione che chiedono, ancora una volta, la collaborazione della cittadinanza per raggiungere l’obiettivo.
L’iniziativa lanciata è una sorta di mail bombing, un invio massiccio di mail a indirizzi istituzionali di governo, presidenza della Repubblica e Farnesina per chiedere che si adoperino per sbloccare i container di cibo per la popolazione della Striscia.
Per chiedere alle istituzioni italiane di far entrare subito il convoglio, l’invito è a inviare una mail con oggetto “Fate entrare il convoglio di Music for Peace” ai seguenti indirizzi: presidenza.repubblica@quirinale.it; notelegali@governo.it; sg.segreteria@esteri.it; gabinetto@esteri.it e unitadicrisi@esteri.it.
Si chiede, ad esempio, che ia garantita l’inviolabilità dei pacchi e sia impedito che da essi venga sottratto materiale di qualsiasi natura, che venga assicurato il coordinamento del personale di missione all’interno della Striscia di Gaza, nel pieno rispetto delle procedure internazionali, per permettere la consegna finale dei materiali presso i magazzini di destinazione e la firma ufficiale degli atti di donazione e che sia garantita la massima celerità nelle operazioni di sdoganamento e di uscita dei materiali dal porto di Aqaba, evitando ulteriori ritardi.
Riportiamo, in versione integrale, il testo della lettera
Fate entrare il convoglio di Music for Peace
Alla cortese attenzione delle Istituzioni Italiane,
come persona profondamente preoccupata per la drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, chiedo con urgenza che venga garantito il pieno e immediato via libera alla missione umanitaria promossa da Music for Peace, partita dal porto di Genova con 240 tonnellate di aiuti destinati alla popolazione civile.
L’iniziativa, sostenuta da centinaia di migliaia di volontari, da numerose realtà solidali e istituzioni, rappresenta un gesto concreto di umanità, conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale umanitario e ai valori di solidarietà che l’Italia e l’Unione Europea dichiarano di promuovere.
Bloccare o ritardare questa missione significa, di fatto, negare assistenza a una popolazione stremata, e contraddire il ruolo dell’Italia come Paese fondatore dell’UE e sostenitore delle convenzioni di Ginevra.
Per queste ragioni, chiedo che le autorità competenti nazionali si adoperino affinché:
1. Sia garantita l’inviolabilità dei pacchi e sia impedito che da essi venga sottratto materiale di qualsiasi natura;
2. Venga assicurato il coordinamento del personale di missione all’interno della Striscia di Gaza, nel pieno rispetto delle procedure internazionali, per permettere la consegna finale dei materiali presso i magazzini di destinazione e la firma ufficiale degli atti di donazione;
3. Sia garantita la massima celerità nelle operazioni di sdoganamento e di uscita dei materiali dal porto di Aqaba, evitando ulteriori ritardi.
Confido che le istituzioni italiane ed europee sappiano dimostrare coerenza, umanità e senso di responsabilità in un momento storico in cui silenzio e inazione equivalgono a indifferenza verso la sofferenza di civili innocenti.
Ringrazio per l’attenzione e resto in attesa di un riscontro concreto e tempestivo.
Mfp chiede anche di diffondere il messaggio ad amici e conoscenti via social in modo da moltiplicare la mobilitazione.