Fondi per il sostegno scolastico a studenti disabili, Avs: “Assumere educatori e insegnanti di sostegno per risolvere la crisi educativa”
- Postato il 3 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “I problemi denunciati in alcune scuole superiori di Savona sono solo la punta dell’iceberg di una situazione molto grave. L’assistenza scolastica a studenti con disabilità è segnata da gravi problemi, che possono essere risolti solo con misure strutturali per stabilizzare i contratti di educatori e insegnanti di sostegno”. Così Jan Casella, consigliere regionale di AVS, Laura Bertolino, co-portavoce provinciale di Europa Verde, e Gabriele Lugaro della segreteria savonese di Sinistra Italiana, chiedono interventi risolutivi per soddisfare le necessità degli studenti disabili nelle scuole superiori.
“Purtroppo, in questo momento, i fondi per il servizio arrivano tardi alle Province. Questo ritardo si ripercuote sulle scuole, che fanno partire i bandi solo quando hanno la certezza degli stanziamenti. Questo sistema non funziona e il meccanismo deve essere modificato, perché le scuole iniziano a metà settembre, ma spesso gli educatori entrano in servizio solo a novembre o dicembre. Il calendario scolastico dura nove mesi: se si perdono tre mesi, si crea un danno incalcolabile ai ragazzi, alle famiglie e ai lavoratori della scuola”, osservano Casella, Bertolino e Lugaro.
“Questo disservizio mette in crisi la continuità pedagogica ed educativa. Solo se c’è una continuità lavorativa, l’educatore resta disponibile. Altrimenti c’è il rischio che cerchi un altro lavoro. E poi c’è un problema di fondo: nonostante le richieste delle scuole, vengono sempre riconosciute meno ore di quante sarebbero necessarie per gli studenti con disabilità. Questo riduce la spesa per sostegno ed educatori, ma così il sistema educativo smette di funzionare. Servono organici fissi e più ampi, perché la precarietà degli insegnanti si traduce in precarietà formativa per i ragazzi”, dichiarano i rappresentanti di AVS.
“È disumano trattare in questo modo gli studenti portatori di disabilità e loro famiglie. La nostra classe politica usa spesso la parola ‘inclusione’, però poi non trova neppure le risorse per gli educatori e per i servizi di base alle persone disabili, che dovrebbero essere in cima alle priorità di chi governa. Questa è una scelta miope, perché comporta costi maggiori, sia economici sia sociali. I ragazzi che non svolgono le giuste attività in età giovanile, saranno adulti con problemi molto più gravi, che peggioreranno con la crescita”, è l’allarme lanciato da Casella, Bertolino e Lugaro.