Fiat assembla a Mirafiori i primi esemplari della nuova 500 ibrida

  • Postato il 13 maggio 2025
  • Auto Ibride
  • Di Virgilio.it
  • 2 Visualizzazioni

Là dove tutto è cominciato, qualcosa di nuovo sta già pulsando. A Mirafiori sono usciti i primi esemplari della nuova Fiat 500 ibrida. La Cinquina torna in catena con un’anima nuova: stessa pelle, ma dentro batte un sistema ibrido pensato per la città. I primi modelli saranno pronti da novembre, con l’ambizione chiara di sfondare le 100.000 unità annue. La macchina è in moto, in senso metaforico e letterale.

Segna il ritorno alle origini e allo stesso tempo apre una strada chiara: elettrificazione accessibile, stile che resta scolpito, produzione rigorosamente italiana. No a vaghe promesse, sì alla concretezza. Olivier Francois – CEO di Fiat – ha messo in chiaro la rotta: “Le nostre radici sono in Italia. E non è un caso che le due Fiat più iconiche siano prodotte qui: Panda a Pomigliano, 500 a Mirafiori”. Parole semplici, piene, che pesano.

Suggestione sul nome

Torino di nuovo sotto i riflettori. E forse sarà proprio questo il nome della versione. Ancora manca la conferma, ma un adesivo piazzato sul fianco dei prototipi lascia intuire qualcosa. Se davvero fosse così, sarebbe una mossa elegante e audace allo stesso tempo. Un modo per consolidarne il legame al territorio, alla sua anima industriale, alla storia che ha costruito pezzo dopo pezzo il mito della piccola Fiat.

Esteticamente, la nuova ibrida prende le forme della variante elettrica. Stesso design rotondo, stesso sguardo, stessi volumi compatti. Nessuna forzatura futuristica. Dentro ci sta la tecnologia, fuori resta la 500 che tutti riconoscono da lontano. L’unica vera differenza visibile – per ora – è un dettaglio nella griglia inferiore, studiata per raffreddare il powertrain ibrido.

E proprio il powertrain è il punto focale. Dribbla la tentazione di esperimenti strani. Si va sul sicuro: 1.0 tre cilindri mild hybrid da 70 cavalli, cambio manuale 6 marce, sistema testato e già apprezzato su Panda e sulla 500 precedente. Fluidità, semplicità, costi di gestione bassi. Perfetta per chi vive la città ogni giorno. E per chi vuole entrare in centro senza pensieri.

La firma luminosa dei fari resta la stessa. Anche il tappo del serbatoio conserva forma e posizione. Sulla fiancata posteriore spunta un altro adesivo misterioso, forse la chiave per svelare la futura scritta “Torino”. E tra le curiosità, un dettaglio interessante: il terminale di scarico non si vede. Probabile sia nascosto sotto il paraurti, per mantenere la linea pulita ed elegante della versione elettrica.

Identità italiana, respiro europeo

Gli interni? Ancora parzialmente oscurati nelle foto ufficiali, eppure qualcosa si intravede. Volante a due razze orizzontali, touchscreen da 10,25” in posizione centrale, comandi intuitivi. Una plancia pronta a dialogare con chi guida, lontano dalle complicazioni. Con un’estetica che parla la lingua dell’essenziale curato.

Sette vetture su dieci, una volta uscite da Mirafiori, prenderanno la strada dell’estero. L’Italia resta il cuore, l’Europa e il mondo diventano il corpo. “La 500 Hybrid dimostra che la rilevanza sociale è al centro della nostra missione”, ha aggiunto Francois. Alla radice una storia di operai, di capannoni, di idee trasformate in lamiere e sogni. E oggi quella storia stessa riparte. Con meno rumore, con più visione. Sempre con  stile.

 

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti