Ecco il manifesto per la Sanità locale: “No alla riforma Bucci, solo risparmi e niente cure adeguate”
- Postato il 18 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. In questi giorni è in discussione il progetto di riforma della sanità ligure voluto dal presidente Bucci, con riferimento all’ipotesi di una unica Asl regionale che governi tutte le strutture e i servizi resi ai cittadini.
“La finalità sarebbe quella del risparmio economico e di una più efficiente gestione” si legge nel manifesto per la Sanità pubblica e locale che vede in prima linea alcune associazioni territoriali liguri, come Cittadinanzattiva, Sos Sanità Pubblica Liguria, Arci, Confederazione per la tutela dei diritti del malato e circolo culturale “Sandro Pertini”, riunite nello slogan: “Insieme per una sanità migliore”.
“La tecnica (soprattutto quella economica) continua a dominare lo scenario della politica che sembra quindi succube a ragioni che nulla hanno a che vedere con la centralità dell’essere umano, soprattutto quando bisognoso di cure sanitarie”.
“Nelle prime valutazioni del nuovo piano di riforma non si rintraccia alcun dato che possa garantire equità e giustizia nell’accesso alle cure. La dominante è il risparmio. Eppure dei possibili effetti negativi di tali accorpamenti, ne avevamo già avuto un assaggio con la deliberazione 124/2025 della Giunta regionale del marzo scorso. Con tale delibera sono state istituite le cosiddette aree vaste per l’erogazione di visite ed esami. Con la finalità – solo dichiarata – di miglior gestione delle liste di attesa sono state “accorpate” – testualmente dalla delibera – ASL 1 e ASL 2 per l’Area di Ponente, ASL 3, ASL 4 con Policlinico San Martino, Ospedale Evangelico e Ospedali Galliera per l’Area Metropolitana e ASL 5 Area di Levante; laddove non vi sia la possibilità di erogare la prestazione nell’area di riferimento per la mancanza della branca specialistica richiesta o per una sproporzione tra l’entità della domanda e il numero di professionisti abilitati ad erogarla, la risposta al cittadino trova copertura nell’area della ASL3 con Policlinico San Martino, Ospedale Evangelico e Ospedali Galliera” precisa ancora il manifesto.
“E’ così capitato che ad un cittadino di Bordighera (ASL 1) sia stata prenotata una prestazione a Cairo Montenotte (ASL 2), ad un servizio distante quindi 129 chilometri dalla città di Bordighera. Con la conseguenza della logica rinunzia e del necessario ricorso al privato”.
“Capiterà quindi che un cittadino spezzino possa essere “indirizzato” a Genova, tenendo conto che è già nota la sproporzione nel nostro territorio tra la domanda di prestazioni e il numero di professionisti abilitati all’erogazione (la media del personale nella nostra ASL è di 12 dipendenti ogni 1000 abitanti, quando la media regionale è di 16 dipendenti ogni 1000 abitanti) e che comunque non vi è garanzia di erogazione della prestazione richiesta a distanza di 100 chilometri”.
E ancora: “Ad esempio per un esame entro 60 giorni di colonscopia – notoriamente fondamentale per la prevenzione del cancro – in ASL 5 al 13.10.2025 non vi è offerta (quindi neppure prenotabile), mentre in ASL 3 i tempi minimi sono di 129 giorni. Altro che sanità ligure più vicina, più facile, più pronta come pomposamente annunciano, in questo periodo, i (costosi) cartelloni pubblicitari fatti affiggere dalla Regione!”
“Il nuovo progetto di riforma, così come la delibera sulle aree vaste, si manifesta quindi come mascherato meccanismo migliorativo, senza alcuna preventiva discussione pubblica e in contrasto con tutti gli studi scientifici sul tema. Quello che è ulteriormente grave, sempre in relazione a questo scellerato progetto di riforma che avrà pesanti ripercussioni sui cittadini, è che nessun dibattito pubblico sia stato ancora aperto da nessuna forza politica e che neppure la bozza di progetto, che ci risulta circolante, sia stato reso pubblico dalla Regione” conclude il manifesto.