Draghi boccia l’Europa sulle auto elettriche: la sua idea sulla questione
- Postato il 16 settembre 2025
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- Di Virgilio.it
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In Europa poche persone possono vantare il prestigio e il rispetto che si è guadagnato in questi anni Mario Draghi. Per questo motivo le sue parole sul Green Deal sono destinate a fare rumore e magari a dare una svolta in tal senso in Europa. Durante il suo intervento alla conferenza organizzata dalla Commissione europea sul primo anno del suo report sulla competitività, l’ex premier ha fatto presente che gli attuali obiettivi dell’Ue per quanto concerne l’automotive:
“Si basano su presupposti che non sono più validi”.
Un concetto semplice, già rimarcato in passato anche da alcuni costruttori. D’altronde quando in Europa si è deciso di sposare una determinata politica sulle auto, le condizioni erano diverse da quelle odierne. Per questo motivo l’invito di Draghi sembra chiaro ed è quello di ripianificare la strategia adattandosi alla nuova situazione che si è venuta a creare.
La previsione mancata
Il diktat dell’Europa era quello di arrivare al 2035 con il 100% di auto vendute a zero emissioni. Alla luce dei dati di vendita odierni però, questa prospettiva sembra quantomeno utopistica. Draghi, infatti, ha sottolineato:
“Si prevedeva che batterie e microchip si sviluppassero parallelamente. Ma ciò non è avvenuto”.
Una presa di coscienza netta quella dell’ex premier, in linea con quella di molti costruttori che di recente si sono ribellati contro il bando dell’endotermico. Draghi ha rimarcato che il passaggio all’auto elettrica in Europa sta procedendo lentamente e ha cercato di spiegarne i motivi. Per prima cosa ha puntato il dito contro le infrastrutture, che a suo dire dovranno crescere di 4-5 volte tanto nei prossimi 5 anni, poi ha fatto presente il fatto che i modelli continuano ad avere un costo abbastanza esoso.
Infine Draghi ha invitato le istituzioni europee ad avere un approccio tecnologicamente neutrale e a fare il punto sugli sviluppi del mercato. Insomma l’ex premier invita l’Ue ad essere meno rigida e più flessibile alle condizioni che l’andamento del mercato imporrà. Allo stesso tempo, nel suo discorso sullo stato dell’Unione, Ursula von der Leyen ha difeso la linea adottata dal Vecchio continente:
“Il futuro è l’elettrico. E l’Europa deve far parte di questo futuro”.
Anche il governo italiano contro il bando all’endotermico
A tal proposito, la presidente della Commissione europea, ha anche lanciato una nuova iniziativa per incentivare la produzione di piccole ed economiche auto elettriche made in Europa. Allo stesso tempo però, il Ppe, primo partito nel Parlamento Ue, spinge per preservare il mondo endotermico ed eliminare il suo addio fissato per il 2035. Una battaglia questa, che vede in prima linea anche il governo italiano, che spinge affinché la linea europea diventi più morbida in tal senso.
I dati di vendita delle auto elettriche al momento sono bassi rispetto alle previsioni. Diverso, invece, il discorso per quanto concerne quelli relativi alle ibride, che danno segnali di crescita. Probabile a questo punto che si scelga per l’immediato futuro una strada intermedia, che preveda un progressivo passaggio all’elettrico spalmato in più anni, con l’ibrido a fare da cuscinetto. Staremo a vedere, anche perché la tecnologia, in alcuni casi, progredisce in modi inaspettati.