Djokovic, scene folli tra infortunio e testa nel ghiaccio: Vacherot in finale “alla Bradbury”, il gesto da applausi di Nole

  • Postato il 11 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Una partita che probabilmente rimarrà nella storia, senza dubbio in quella di Valentin Vacherot che continua la sua favola straordinaria sul cemento di Shanghai. Il giocatore monegasco che ha cominciato il torneo da numero 204 del mondo elimina anche Novak Djokovic, va in finale e ora spera di giocasi il sogno contro il cugino Rinderknech.

Djokovic cerca un’impresa epica

Novak Djokovic non ne vuole sapere di mollare la presa ma sin dal primo set contro la sorpresa Vacherot la gara si trasforma in una prova di sopravvivenza. Il serbo nel primo set deve fare subito i conti con un problema fisico. Sul punteggio di 4-3 per il monegasco, Nole è costretto a fermare l’incontro per chiedere l’intervento del fisioterapista, ha difficoltà a muoversi ma il lungo massaggio alla parte bassa della schiena non basta a rimanere nel set. Alla ripresa del gioco infatti il serbo cede il servizio e poi Vacherot chiude i conti con il game del 6-3.

Ma se i problemi fisici non fossero sufficienti a rendere complicata la sua partita ci pensa anche il gran caldo a creare maggiori difficoltà. Il serbo prova a trovare una soluzione immergendo la testa nell’acqua ghiacciata. Nel secondo set il serbo sembra stare leggermente meglio ma sul 2-1 chiama ancora una volta l’intervento del fisioterapista.

Il confronto con la panchina

Cercare motivazioni extra in ogni modo, Novak Djokovic nel corso della sua carriera ha sempre cercato di avere un vantaggio psicologico nei confronti dei suoi avversari. Il serbo è riuscito sempre a trovare una spinta mentale extra, provandoci in tutti i modi, a volte anche litigando con il pubblico e molto più spesso con la sua panchina. Quando lo fa spesso è il segno della sua voglia di superare gli ostacoli che si trova di fronte, e contro Vacherot dopo un primo set di “silenzio”, Nole comincia una battaglia anche con la sua panchina. Il serbo si lamenta in serbo delle indicazioni che gli arrivano, spesso anche tra una battuta e l’altra.

La favola di Vacherot

Una vita tra i “campi di periferia” (si fa per dire) per poi prendersi la scena in un Masters 1000. Valentin Vacherot è la grande storia di questo torneo di Shanghai cominciato come numero 204 del mondo (ma sarà 58 da lunedì) e che ora lo vede in finale. Il monegasco si è guadagnato tutto quello che è riuscito a conquistare nel corso del torneo cinese ma è anche indubbio che il suo percorso sia stato favorito dai tanti ritiri dovuti al gran caldo che ha condizionato l’evento. E non è assurdo pensare alla favola di Steven Bradbury alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City 2002, quando l’australiano (diventato famoso in Italia grazie alla Gialappa’s Band) con un pizzico di fortuna e bravura riuscì a conquistare la medaglia d’oro.

Dopo la vittoria non c’è un’esultanza esagerata da parte del 26enne che invece decide di mostrare rispetto verso un grande avversario e una leggenda del tennis. A rete Nole gli dice di essere contento e soprattutto un netto: “Te lo meriti”. Ma il fair play è anche quello del monegasco che al momento dell’uscita dal campo di Djokovic si alza in piedi per applaudirlo.

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