De Luca al Salone del Libro di Torino: “Una vergogna per il mondo civile quello che sta accadendo a Gaza”
- Postato il 16 maggio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“In questo momento sta arrivando nell’Ospedale pediatrico Santobono di Napoli un bambino di tre anni devastato dalle bombe israeliane. È una vergogna per il mondo civile quello che sta accadendo a Gaza“. Sono le parole pronunciate alla inaugurazione del Salone del Libro di Torino 2025 dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, accolto da un lunghissimo applauso del pubblico.
“Si sta determinando una vera e propria rottura nel processo di civilizzazione umana – sottolinea il politico – Il processo di civilizzazione è stato alla fin fine l’affermazione del primato della soggettività sulle forze oggettive. Sembra che si sia avviato il mondo verso un nuovo stato di natura. Sono in discussione tutte le grandi conquiste della soggettività legate al primato della coscienza. Siamo assistendo a cose inimmaginabili: la messa in discussione dei confini, del diritto internazionale, delle conquiste dello stato sociale – continua – . In questa parte del mondo ci è sembrato che avessimo raggiunto il punto più alto della civilizzazione umana con lo stato sociale. Un punto di equilibrio straordinario fra individuo e società, fra Stato e mercato, fra pubblico e privato. È saltato tutto“.
E si rivolge agli organizzatori dell’evento torinese: “Qui c’è un compito straordinario che grava sulle vostre spalle: la trasmissione della conoscenza e dell’informazione. Siamo in un mondo nel quale ormai l’unico racconto che viene trasmesso è un nuovo scontro di civiltà, il bene e il male. Non è così. Non c’è chi difende la civiltà e la barbarie perché su questa strada noi andremo verso un disastro nucleare“.
Sul genocidio in atto a Gaza per opera israeliana, De Luca puntualizza: “Sono tra quelli che non riescono a reggere quelle immagini di devastazione totale nella indifferenza del mondo. Avete visto con quanta raffinata sobrietà raccontiamo i bambini morti a Gaza. Ma non vi raccontano qualcuno arriva nei nostri ospedali, di quanti bambini sono mutilati o di quanti vengono amputati senza anestesia. Non è una cosa che si possa reggere oltre – prosegue – Non abbiamo il diritto di rivendicare la civiltà occidentale di fronte a queste barbarie o di fronte alle centinaia di migliaia di morti che abbiamo in Ucraina. Tutto sommato, nell’indifferenza generale, usando un po’ di parole, ma dobbiamo raccontare questo mondo e raccontare che non c’è nessuno scontro di civiltà in atto”.
E chiosa: “C’è un mondo destrutturato nel quale ormai c’è una sola legge, quella della forza, punto. Ma così l’umanità fa passi indietro”.
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