Costiera sorrentina, ladro e scassinatore individuato dal giubbino. Era uguale a quello del carabiniere che lo ha incastrato

  • Postato il 1 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Galeotto fu un giubbino nero con cappuccio, e la sfortunata coincidenza – per il ladro – che il comandante dei carabinieri ne avesse uno uguale, rivelatosi utilissimo per le indagini. Anche per questo si è arrivati a individuare l’autore del furto con scasso al Blossoms, un rinomato pub di Piano di Sorrento. Avvenne la notte tra il 25 e il 26 gennaio: la videosorveglianza interna del locale riprese un uomo in giubbino frantumare il vetro della porta d’ingresso, forzare la cassa e prelevare 1500 euro in contanti.

Si chiama R.D.M., è domiciliato a Marigliano (Napoli), ed è stato arrestato su ordine del Gip di Torre Annunziata Emanuela Cozzitorto. Le indagini della Procura guidata da Nunzio Fragliasso e dei carabinieri della Stazione di Piano di Sorrento, agli ordini del luogotenente Antonio Russo, sono risalite quasi subito all’auto utilizzata per il tragitto del ladro, una Fiat 500, e al reale utilizzatore della vettura, intestata a una società di noleggio. La scatola nera della Fiat aveva registrato movimenti compatibili con gli orari in cui era avvenuto il furto. Durante una perquisizione i militari hanno ritrovato a casa dell’indiziato un giubbino nero, identico a quello indossato dall’uomo ripreso nel video, la cui fisionomia era corrispondente.

L’ultimo dubbio è stato sciolto grazie a un sopralluogo degli investigatori e al giubbino del comandante. Il video del furto aveva fatto apparire l’indumento del ladro in tonalità chiara. I carabinieri hanno messo in azione la videosorveglianza e hanno scattato due foto al luogotenente Russo vestito col suo giubbino, identico a quello ritrovato a casa del ladro. Una foto con le luci spente, e una con le luci accese. A luci spente, come nella notte del furto, il sistema infrarossi della telecamera ha alterato il colore del giubbino nero, facendo apparire come chiaro. Un ulteriore, decisivo indizio a carico di R. D. M, per il quale il giudice ha disposto la misura degli arresti domiciliari col braccialetto elettronico.

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Il Fatto Quotidiano

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