Cortina, al via la produzione del ghiaccio olimpico allo Sliding Centre Eugenio Monti

  • Postato il 8 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Il tempo che ci separa dall’apertura dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026 è ormai esiguo. E anche la produzione di ghiaccio olimpico, tema collaterale ma di prepotente attualità ora che si addentriamo nella stagione che introduce alle prossime Olimpiadi e così dal 6 ottobre è partita la produzione di ghiaccio allo Sliding Centre di Cortina d’Ampezzo “Eugenio Monti”. Si tratta di un passaggio determinante, nel percorso verso le competizioni olimpiche sulla pista che ospiterà pista di bob, skeleton e slittino.

La produzione di ghiaccio olimpico, il processo

Ma come funziona? Il processo è decisamente affascinante: la centrale di refrigerazione inizierà a raffreddare le pareti della pista di bob, skeleton e slittino grazie al fluido vettore a glicole, che la posiziona tra gli impianti sportivi più sostenibili al mondo. Messa in funzione lo scorso 27 febbraio, prima delle pre-omologazione di marzo, la centrale vanta una potenza di 4.4 megawatt, 33 stazioni di pompaggio e 77 zone dove la temperatura può essere regolata raggiungendo la massima precisione.

Già all’opera la squadra dei “ghiacciatori” che andrà a modellare il ghiaccio dove scivoleranno gli atleti durante i prossimi allenamenti di ottobre e le competizioni internazionali di novembre, in vista dell’appuntamento iridato dei Giochi.

Restyling e l’illuminazione in notturna

Passiamo a un ulteriore argomento: procedono infatti i lavori per il restyling del Bob Bar e della Cabina S, che diventeranno spazi pubblici simbolici, alimentati dall’impianto stesso tramite il teleriscaldamento prodotto dalla stessa centrale. A breve anche il perfezionamento dell’illuminazione che consentirà le gare in notturna.

“Abbiamo rispettato i tempi, mantenendo alta la qualità e lavorando sempre nel rispetto del territorio – ha spiegato il Commissario, l’architetto Fabio Saldini – Di giorno colpisce per il suo design, linee pulite e armoniose che si fondono con il paesaggio alpino. Di notte, invece, la sua illuminazione lo rende ancora più suggestivo: le luci accompagnano le curve del tracciato e trasformano l’impianto in un’opera capace di dialogare con il cielo e con le montagne che lo circondano. È il segno del design italiano, fatto di passione, competenza e visione. Il lavoro di artigiani e industrie italiane che, insieme, stanno costruendo non solo un impianto olimpico, ma un’eredità che resterà nel tempo”.

Autore
Virgilio.it

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