Coni, si apre la partita del dopo-Malagò. In pista la prima donna

  • Postato il 16 aprile 2025
  • Di Agi.it
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Coni, si apre la partita del dopo-Malagò. In pista la prima donna

AGI - I 12 anni di Giovanni Malagò al timone del Coni resteranno per sempre nella storia, con 142 medaglie olimpiche, due Olimpiadi della neve e del ghiaccio assegnate all'Italia - Milano Cortina 2026 e Dolomiti Valtellina 2028 per i campioni del domani - e tanto peso in più per lo sport azzurro.

Il mandato di Giovanni Malagò

Se una volta c'erano i 'nebioliani', i fedelissimi del presidentissimo dell'atletica, Primo Nebiolo, ora ci sono tanti 'malagoniani', quelli che avrebbero voluto Giovanni Malagò presidente a vita dello sport italiano. Non è possibile, la legge per il Coni non lo consente, massimo tre mandati e poi si passa il timone. "Mi inchino alla legge, ma non è giusto, i risultati sportivi non sono bastati", ha detto amaro e piccato l'ormai uscente numero uno dello sport italiano. Il 66enne dirigente romano dopo il suo intervento al Consiglio nazionale ha alzato le braccia: una resa davanti alla legge dei tre mandati massimi che non è mai stata cambiata (le promesse sono rimaste tali) ma anche un 'grazie' e un 'arrivederci' (sicuramente a Milano Cortina 2026 essendo lui a capo della Fondazione) con la platea che si è alzata in piedi ad applaudire. Lo stesso saluto lo aveva fatto il 19 febbraio del 2013 quando, a sorpresa, diventò l'inquilino più importante di Palazzo H battendo l'allora segretario generale Lello Pagnozzi.

Le sfide future per il Coni

I prossimi due mesi per la politica sportiva del Bel Paese saranno difficili, complicati. Al conclave del 26 giugno che si terrà al Centro di preparazione olimpica intitolato al più longevo presidente del Coni, Giulio Onesti, a Roma, entreranno in 83. Per essere eletto presidente serviranno almeno 42 voti. Nel mese di maggio si procederà alle elezioni di alcuni elettori, ovvero i rappresentanti degli atleti (10 esponenti), dei tecnici (5), delle Discipline Sportive Associate (3), degli Enti di Promozione Sportiva (5), delle Associazioni Benemerite (1), dei Comitati regionali (3, uno per ogni area Nord, Centro e Sud) e i delegati provinciali (3, uno per ogni area Nord, Centro e Sud). Due le federazioni che non potranno votare, le commissariate Aci e tiro a segno, e a rischio è anche l'AeroClub per questione di tempi. Tra i grandi elettori ci sarà lo stesso Malagò che è membro del Cio assieme a Federica Pellegrini e Ivo Ferriani. Chi guiderà il Coni fino a dopo le Olimpiadi di Los Angeles 2028? "Troppo presto per dirlo", fanno sapere da Palazzo H.

I candidati alla presidenza del Coni

Con le candidature già aperte e che dovranno essere presentate entro le ore 14 del 5 giugno agli organi collegiali del Foro Italico, l'unico ad aver formalizzato la discesa in campo è stato l'ex velista Ettore Thermes. E gli altri? Hanno preannunciato di volersi candidare il presidente del Comitato Italiano Paralimpico ed ex vice al Coni, Luca Pancalli, e il presidente della canoa e kayak, Luciano Buonfiglio. Una possibile outsider è Diana Bianchedi, già vicepresidente del Coni a 32 anni voluta da Gianni Petrucci nel 2001, due volte oro olimpico a squadre nel fioretto: al momento è chief strategy planning & Legacy officer della Fondazione Milano Cortina 2026. La 55enne milanese è conosciuta nell'ambito del Cio che da qualche settimana ha eletto, dopo 130 anni di storia, la prima donna, Kirsty Coventry, mandando in frantumi un soffitto di cristallo che ora potrebbe sfondare anche l'Italia. Circolano anche nomi pesanti come Gianni Petrucci, 79 anni, numero 1 del basket e ancora molto influente, e Franco Carraro, 85 anni, e grande uomo di politica-sportiva sullo scacchiere internazionale. Da tempo c'è la suggestione dell'attuale ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi che potrebbe candidarsi sfruttando l'onorificenza conferitagli proprio dal Coni di Malagò, la Stella d'Oro. I requisiti per concorrere alla presidenza del Coni sono definiti e abbastanza rigidi: aver ricoperto la carica di presidente (o vice) di una federazione sportiva o di una disciplina associata o essere stato membro della giunta nazionale o di una struttura territoriale del Coni; ovvero essere stato atleta azzurro; ovvero essere dirigente insignito del Collare o Stella d'Oro al merito sportivo del Coni.

Conclusione

Dopo Pasqua, Malagò riunirà nuovamente i presidenti federali per cercare di 'traghettare', se possibile, il nuovo Coni verso un nome condiviso. Alle pendici di Monte Mario, attorno al verde dello stadio Olimpico, la partita è appena iniziata.

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Agi.it

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