Caso botulino, migliorano le condizioni dei ricoverati a Cosenza
- Postato il 10 agosto 2025
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Il Quotidiano del Sud
Caso botulino, migliorano le condizioni dei ricoverati a Cosenza
DIAMANTE (COSENZA) – Con il passare delle ore l’emergenza legata alle intossicazioni da botulino sembra stabilizzarsi: l’allarme, però, resta alto perché, come spiegano gli esperti, i sintomi dell’intossicazione compaiono, in genere, dopo 18 o 36 ore dal momento del contatto della tossina con l’organismo, ma in alcuni casi possono passare fino a 8 giorni. Le prossime ore, dunque, diventano importanti per poter contribuire a chiarire gli aspetti della vicenda e quindi, per la Procura di Paola, poter entrare più approfonditamente nella lettura dei fatti accaduti con i primi dati in mano. Si attendono gli esiti delle analisi. Per alcuni dati sono necessari tempi più lunghi. Mentre martedì 12 agosto sarà una giornata importante in quanto sono fissate le autopsie sulle due persone decedute. Certo, anche in questo caso, saranno necessari i tempi tecnici per cominciare a mettere in ordine i dati.
Sarà un gruppo di medici e, fra gli altri, la dottoressa Isabella Aquila a svolgere l’esame autoptico sui corpi delle due vittime che si presume siano state colpite dal microorganismo mortale, il Clostridium botulinum. Luigi di Sarno, 52enne di Cercola, nel napoletano, è deceduto mentre percorreva la Valle del Noce, cercava di raggiungere Napoli per una visita medica specialistica (LEGGI). Il corpo è stato trasportato nella morgue dell’ospedale di Lagonegro. Per la seconda vittima, Tamara D’Acunto, 45 anni, sepolta nel cimitero di Diamante, la procedura sarà ancora più complessa. Perché come è noto erano stati celebrati già i funerali della donna. Si dovrà quindi procedere all’estumulazione e all’esame autoptico che, si apprende, sarebbe stato fissato sempre per martedì. Entrambe le persone decedute avrebbero consumato il panino con i broccoli incriminati. Oltre alla dottoressa Aquila all’esame autoptico prenderanno parte altri medici dell’Azienda sanitaria di Catanzaro, indicati dalla Procura e le famiglie interessate probabilmente hanno già nominato i propri consulenti.
Dal punto di vista dell’indagine, la Procura della Repubblica di Paola, diretta da Domenico Fiordalisi, in seguito all’attività investigativa del Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Porcelli, fa sapere di avere individuato 18 parti offese, che comprendono le vittime e i pazienti intossicati dal botulino e ricoverati a Cosenza.
ALLARME BOTULINO A COSENZA: I RICOVERATI
Notizie confortanti arrivano intanto dall’ospedale Annunziata di Cosenza: migliorano infatti le condizioni dei pazienti finora ricoverati (14 in tutto) dopo i casi di botulino. Quattro sono stati dimessi dalla Terapia intensiva e stanno continuando la degenza nei reparti d’area medica e, per i minori, pediatria. Al momento ci sono 6 pazienti in Terapia intensiva, 3 in Pediatria, 5 in reparti d’area medica. L’Annunziata intanto mantiene alta la guardia: ieri pomeriggio sono arrivate altre tre fiale di antitossina botulinica prelevate dall’elicottero del 118 al San Camillo di Roma. Salgono, così a cinque le scorte di antidoto. Sette quelle finora utilizzate (LEGGI). In queste ore giungono, fra gli altri, diversi messaggi di solidarietà verso i ricoverati. Una ragazza, originaria di San Felice a Cancello, comune della provincia di Caserta, in vacanza sul Tirreno cosentino, versa in condizioni critiche. I familiari, sono partiti in piena notte per raggiungere Cosenza.
GLI INDAGATI
Allo stato, risultano tre persone indagate a vario titolo per i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose, commercio di sostanze alimentari nocive. Il consumo degli alimenti potenzialmente contaminati sarebbe avvenuto tra domenica 3 agosto e martedì 5 agosto. L’attività investigativa, si apprende, «prosegue con l’obiettivo di individuare eventuali responsabilità ulteriori e acquisire ogni elemento utile alla completa ricostruzione dei fatti». Il giovane venditore ambulante, nel corso dell’interrogatorio, alla presenza dell’avvocato difensore, Francesco Liserre, ha fornito tutte le spiegazioni richieste. Si è mostrato pronto a collaborare in qualsiasi circostanza, tant’è che sul furgone posto sotto sequestro è stato anche affisso un biglietto indirizzato ad eventuali clienti con le indicazioni da seguire in caso di eventuale malore.
L’ambulante ha spiegato le fasi di preparazione dei panini rivelando che i barattoli dei broccoli venivano aperti e tenuti in bella vista per attirare i consumatori. Gli alimenti, in serata venivano riposti nel frigo. Sarà compito degli specialisti cercare di capire se c’è stata una possibile contaminazione da botulino e ogni elemento utile a fare chiarezza.
Il Quotidiano del Sud.
Caso botulino, migliorano le condizioni dei ricoverati a Cosenza