Camorra e truffe anziani: sgominata banda che colpiva in Veneto

  • Postato il 29 novembre 2025
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Camorra e truffe anziani: sgominata banda che colpiva in Veneto

Truffe ad anziani, operazione della Mobile di Padova: 11 misure cautelari. A capo della banda un 32enne legato al clan di camorra di Forcella. Recuperati 400mila euro di oro. Il Questore: «Usavano l’IA per clonare le voci».


L’ombra della criminalità organizzata campana si allunga sul Nord Est, trasformando la vulnerabilità degli anziani in un business da centinaia di migliaia di euro. La Squadra Mobile di Padova ha inferto un duro colpo a una banda specializzata in truffe ed estorsioni, svelando un collegamento diretto con la Camorra.

TRUFFE AD ANZIANI, IL RUOLO DELLA CAMORRA

L’operazione, conclusasi nelle scorse ore di oggi, sabato 29 novembre, ha portato all’esecuzione di 11 misure cautelari: due indagati sono finiti in carcere, mentre per altri nove è scattato l’obbligo di dimora con firma quotidiana.

A CAPO DELL’ORGANIZZAZIONE UN APPARTENENTE AL CLAN DI CAMORRA DI FORCELLA

Le indagini hanno rivelato che la “testa” dell’organizzazione non era un truffatore qualunque. Il promotore della banda è infatti un pregiudicato di 32 anni, arrestato nella sua abitazione di Napoli, già noto alle forze dell’ordine per la sua appartenenza al clan camorristico del Rione Forcella. Accanto a lui, una rete di giovanissimi organizzatori, tra cui una donna di 22 anni con precedenti specifici e altri due ventenni, ora costretti all’obbligo di permanenza domiciliare notturna.

CAMORRA, COLPI IN 5 REGIONI, PER UN BOTTINO DI OLTRE 400MILA EURO

La banda operava come una vera e propria azienda itinerante del crimine. Gli inquirenti contestano al gruppo 15 episodi specifici, iniziati con due colpi a Padova e proseguiti a macchia d’olio in tutto il Nord Italia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Emilia-Romagna, Abruzzo

Durante l’attività investigativa, la Polizia è riuscita a recuperare un ingente quantitativo di gioielli e preziosi per un valore complessivo di oltre 400mila euro. La refurtiva è stata già restituita ai legittimi proprietari, spezzando la catena che avrebbe portato l’oro al mercato nero della ricettazione.

L’ALLARME DEL QUESTORE: «USANO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE»

Non solo i classici trucchi del “finto nipote”. L’organizzazione sfruttava tecnologie avanzate per raggirare le vittime. A spiegare il meccanismo è il Questore di Padova, Marco Odorisio, che ha sottolineato come l’oro sia diventato il bene rifugio prediletto dai criminali, con una quotazione ufficiale di 115 euro al grammo che nel mercato nero della ricettazione scende a circa 75 euro.

«Gli anziani sono particolarmente vulnerabili agli appetiti di queste organizzazioni – spiega il Questore Odorisio – che utilizzano anche le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, per riprodurre le voci dei familiari. Questo spinge la vittima in uno stato di ansia e confusione tale da portarla a consegnare gioielli o contanti ai truffatori».

TRUFFE AD ANZIANI, I NUMERI DELL’EMERGENZA

Il fenomeno ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Nella sola provincia di Padova, le forze dell’ordine hanno registrato 671 denunce per truffe agli anziani, di cui ben 258 avvenute nel capoluogo. Un dato che conferma come il Veneto sia diventato territorio di caccia per batterie criminali sempre più organizzate e spregiudicate, capaci di muoversi rapidamente tra le regioni del Nord per poi far rientrare i profitti nei territori d’origine della camorra.

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