Camminare a passo veloce allunga la vita: lo studio che lo dimostra

  • Postato il 3 agosto 2025
  • Lifestyle
  • Di Blitz
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Secondo una nuova ricerca pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine, camminare a passo veloce ogni giorno può ridurre significativamente il rischio di morte, in particolare per cause cardiovascolari.

Lo studio si è concentrato su un campione di oltre 79.000 persone, in prevalenza appartenenti a fasce socioeconomiche basse e alla popolazione afroamericana, due gruppi storicamente meno rappresentati negli studi clinici ma tra i più colpiti da patologie croniche. I risultati mostrano che bastano 15 minuti di camminata veloce al giorno per ridurre il rischio di morte del 20%.

Uno studio su larga scala con dati concreti

Il lavoro è stato condotto all’interno del Southern Community Cohort Study, uno studio longitudinale che ha monitorato per quasi 17 anni decine di migliaia di partecipanti provenienti da 12 Stati del sud degli Stati Uniti. Circa due terzi del campione era composto da persone nere, e più della metà aveva un reddito annuo inferiore a 15.000 dollari al momento dell’inizio dello studio.

Ai partecipanti è stato chiesto di riportare abitudini quotidiane come tempo dedicato alla camminata, velocità del passo e stile di vita complessivo. Durante il periodo di osservazione, si sono verificati oltre 27.000 decessi, di cui circa la metà attribuiti a malattie cardiovascolari.

Camminare lentamente aiuta il cuore, ma camminare velocemente aiuta a vivere più a lungo

Secondo i dati raccolti, anche camminare lentamente per più di un’ora al giorno può portare benefici, soprattutto a livello cardiaco. Tuttavia, l’effetto più marcato si è osservato con un passo più sostenuto.

Chi camminava ogni giorno a passo veloce ha mostrato una riduzione del rischio di morte del 20%, indipendentemente da altri fattori come l’attività fisica svolta nel tempo libero, il fumo o il consumo di alcol. In particolare, il rischio di morte per malattie cardiache ischemiche – tra le più comuni e letali – è risultato notevolmente più basso.

Perché il passo conta più dei chilometri

Il punto chiave dello studio è che non serve camminare a lungo, ma camminare bene. La velocità del passo si è rivelata un indicatore molto più rilevante rispetto alla durata della camminata. Anche 15 minuti di camminata veloce al giorno possono fare la differenza in termini di longevità.

Secondo i ricercatori, il passo veloce può riflettere una migliore forma fisica generale, e quindi una maggiore capacità dell’organismo di reagire allo stress e agli agenti patologici. Ma non solo: camminare in modo sostenuto può attivare il metabolismo, migliorare la funzione cardiaca e stimolare il sistema immunitario.

I limiti dello studio: cosa c’è da sapere

Come in ogni ricerca osservazionale, anche in questo caso non si può parlare di nesso causale certo. Il dato sull’attività fisica, ad esempio, era auto-riferito, quindi soggetto a imprecisioni. Inoltre, non è stato possibile monitorare l’evoluzione dello stile di vita dei partecipanti nel tempo.

Alcuni esperti, come il cardiologo Patrick Kee, sottolineano che la capacità di camminare velocemente potrebbe essere un riflesso dello stato di salute preesistente, piuttosto che una causa diretta di maggiore longevità. In altre parole, chi è già sano tende a camminare più in fretta, e non il contrario.

Ma sebbene lo studio non possa stabilire con certezza che il camminare veloce causi una vita più lunga, le associazioni emerse sono solide e coerenti con decenni di altre evidenze sulla relazione tra attività fisica e salute.

Una strategia semplice per ridurre il rischio cardiovascolare

Per medici e operatori sanitari, lo studio rappresenta uno strumento utile per personalizzare le raccomandazioni ai pazienti, specialmente in contesti con risorse limitate. Non tutti possono permettersi una palestra o un abbonamento a corsi di fitness, ma camminare è gratuito, accessibile e adattabile a ogni età.

Il dott. Kanwar Kelley, esperto in medicina dello stile di vita, ha sottolineato come questi dati possono rafforzare la motivazione nei pazienti, fornendo obiettivi realistici. “Anche chi non può iniziare subito a camminare a passo veloce, può lavorare per arrivarci progressivamente – e già così migliorare la propria salute,” ha dichiarato.

La dose fa la differenza: più cammini, meglio stai

una ragazza di spalle cammina in un parco
La dose fa la differenza: più cammini, meglio stai (blitzquotidiano.it)

Un’altra evidenza interessante è il cosiddetto effetto dose: più si cammina velocemente, maggiore è il beneficio.Anche chi svolgeva altre attività nel tempo libero ha visto un vantaggio aggiuntivo dal semplice atto di camminare a passo sostenuto.

Questo significa che non è necessario sostituire altre forme di esercizio fisico, ma semplicemente aggiungere qualche minuto di camminata veloce ogni giorno può avere un impatto concreto e misurabile sulla salute a lungo termine.

Chi trae più vantaggio da questa abitudine

I risultati sono stati particolarmente forti tra non fumatori e persone con reddito medio-alto, ma il beneficio è apparso trasversale a tutte le categorie. Sorprendentemente, non sono emerse grandi differenze in base all’indice di massa corporea, alle patologie pregresse o all’etnia.

Ciò suggerisce che la camminata veloce sia un’abitudine virtuosa per tutti, indipendentemente dalle condizioni di partenza.

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Blitz

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