Bce ferma i tassi: inflazione in calo, mutui stabili e occasione per la surroga

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Per la terza riunione consecutiva, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha scelto di mantenere fermi i tassi di interesse. Il tasso sui depositi resta al 2%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%. Una decisione che arriva dopo mesi di riduzioni – l’ultima risalente all’11 giugno – e che segna una fase di pausa nella politica monetaria.

L’istituto guidato da Christine Lagarde ha adottato un atteggiamento di prudenza, sottolineando come l’economia dell’Eurozona mostri segnali di miglioramento ma resti caratterizzata da fragilità. Inflazione in calo e crescita moderata delineano uno scenario in cui la stabilità del costo del denaro appare una scelta mirata a consolidare i progressi ottenuti. Per i mercati, lo stop rappresenta un segnale di equilibrio dopo mesi di incertezza.

Inflazione, crescita e nuove previsioni fino al 2027

Secondo le nuove stime degli esperti della Bce, l’inflazione complessiva dovrebbe attestarsi in media al 2,1% nel 2025, scendere all’1,7% nel 2026 e risalire leggermente all’1,9% nel 2027. L’inflazione di fondo, al netto di energia e alimentari, è invece attesa al 2,4% nel 2025, per poi calare al 1,9% nel 2026 e al 1,8% nel 2027.

Sul fronte della crescita, le prospettive risultano moderatamente positive: l’economia dell’area euro è prevista in aumento dell’1,2% nel 2025, meglio dello 0,9% stimato a giugno. Per il 2026, invece, la crescita è stata rivista al ribasso all’1%, mentre per il 2027 rimane stabile all’1,3%. Questi dati rafforzano l’idea che la Bce abbia raggiunto un punto di equilibrio, orientandosi a garantire condizioni monetarie stabili e sostenibili per accompagnare l’economia europea nel suo percorso.

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Bce ferma i tassi: inflazione in calo, mutui stabili e occasione per la surroga (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Mutui, risparmi e opportunità di surroga

Le decisioni di Francoforte hanno effetti immediati sulle famiglie, in particolare su chi ha un mutuo variabile. L’Euribor a tre mesi, indice di riferimento, si è dimezzato nell’ultimo anno e mezzo, passando dal 3,95% di febbraio 2024 al 2% attuale. Questo ha permesso una riduzione media di 135 euro sulle rate mensili, che oggi oscillano tra 610 e 615 euro. Secondo i futures, l’Euribor dovrebbe restare vicino al 2% almeno fino al 2026, offrendo stabilità ai mutuatari.

La situazione apre una finestra interessante per chi vuole alleggerire i propri impegni finanziari attraverso la surroga. Gli esperti di Facile.it sottolineano che “tassi a questi livelli rappresentano un’opportunità anche per chi ha già un finanziamento in corso e vuole surrogarlo o sostituirlo per ottenere condizioni migliori”.

La normativa italiana, infatti, garantisce la gratuità della surroga: la banca subentrante copre le spese notarili e di istruttoria, senza costi aggiuntivi per il cliente. È un’occasione utile soprattutto se il nuovo tasso offerto è almeno mezzo punto più basso di quello attuale, consentendo di ridurre la rata o di ricalibrare la durata del finanziamento.

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