“Avevo la pistola per proteggere la mia collana da 200 mila euro”. Baby Gang resta in carcere, la giudice conferma l’arresto del trapper: “Rischio di reiterazione elevatissimo”
- Postato il 13 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Una difesa a cui la giudice non ha creduto. Resta in carcere a San Vittore il trapper Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, 24 anni. La giudice per le indagini preliminari di Milano, Fiammetta Modica, ha convalidato l’arresto avvenuto due giorni fa e ha disposto la custodia cautelare in carcere, definendo il comportamento del giovane una “assoluta indifferenza ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria”. Interrogato ieri mattina, il trapper, difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, ha risposto a tutte le domande, cercando di giustificare il possesso della pistola clandestina con matricola abrasa e nove cartucce, trovata nella sua stanza d’albergo a Milano.
“Mesi fa, a giugno, dopo un concerto, mi sono entrati i ladri in casa”, ha raccontato. “Ho trattenuto i ladri e in seguito gli stessi mi hanno denunciato per sequestro di persona”. Da allora, ha spiegato, vive con la paura di essere derubato dei suoi gioielli di valore: “Indosso sempre una collana dal valore di più di 200.000 euro. […] Più che altro ero preoccupato per la collana perché farebbero di tutto per averla. Tenevo l’arma per ragioni di tutela personale“. Ha poi aggiunto che l’arma non sarebbe “neanche vera, è una scacciacani modificata”.
Una versione che non ha convinto la giudice Modica. Nell’ordinanza, la gip ha sottolineato come il carcere sia “l’unica misura idonea” per Baby Gang, un soggetto “gravato da plurimi precedenti specifici connessi alla detenzione di armi, oltre a reati contro la persona consumati anche con l’utilizzo di armi da fuoco”. La giudice ha evidenziato anche la gravità del comportamento del trapper, che si trovava in albergo a Milano solo grazie a un permesso speciale del Tribunale. Essendo un “sorvegliato speciale“, aveva ricevuto l’autorizzazione a dormire fuori casa una sola notte per potersi esibire ad Assago, ospite del cantante Emis Killa, un’attività considerata a “finalità risocializzante”.
Invece, proprio in quell’albergo è stato trovato di nuovo con un’arma, dimostrando di aver “violato le misure cautelari disposte […] e infranto le prescrizioni conseguenti alla sorveglianza speciale”. Per questo, conclude la gip, ricorre un “elevatissimo rischio di reiterazioni criminali connesso all’impiego e alla detenzione di armi”. L’arresto di Baby Gang non è un episodio isolato, ma si inserisce in una più ampia indagine della Procura di Lecco su un sospetto traffico di armi e droga che ha già portato a quattro arresti. Oltre alla pistola trovata nell’hotel, altre armi sono state sequestrate nella sua abitazione a Calolziocorte, reato di cui dovrà rispondere in un’altra sede.
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