Aveva “reclutato” l’operaio 22enne di Sestri Ponente condannato per terrorismo: arrestato a Mantova

  • Postato il 9 settembre 2025
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  • Di Genova24
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Genova, arrestato 22enne jihadista a Sestri ponente

Brescia. Al termine di un’indagine della Dda di Brescia, la Digos ha arrestato un cittadino del Bangladesh, estremista islamico di 37 anni, Kalil Ullah, residente a Castel Goffredo, nel Mantovano.

Gli investigatori della Digos di Brescia, con i colleghi di Genova e di Mantova, lo hanno individuato nell’ambito di un’altra indagine, coordinata dal pm Federico Manotti della Dda di Genova, che aveva portato all’arresto a Genova nel novembre 2023 dell’operaio 22enne Faysal Rahman. Ullah sarebbe secondo gli investigatori proprio il reclutatore del 22enne Faysal.

L’arresto e la condanna dell’operaio 22enne Faysal Rahman

Rahman, residente a Sestri Ponente dove viveva con la famiglia, lavorava in una ditta di subappalto dei cantieri navali . Secondo gli investigatori si sarebbe radicalizzato a partire dal 2021 in particolare attraverso social e chat legate allo jihadismo di “Al Qaeda” e, in particolare, aveva aderito al gruppo terrorista pachistano Tehrik-e Taliban Pakistan (TTP),  il cui obiettivo dichiarato è il rovesciamento del governo eletto del Pakistan per fondare un emirato basato sulla sua interpretazione della legge islamica, attaccando direttamente l’esercito pakistano e assassinando esponenti politici.

Rahman si definiva sui social Soldato di Dio, diffondeva video di attentati e azioni violente. Aveva aderito al cosiddetto Gruppo dei 20, inizialmente creato per “fare Jihad contro gli Indu”. Si era anche auto addestrato, con la ginnastica ma anche acquistando le istruzioni per l’utilizzo di armi da fuoco in particolare del fucile mitragliatore “AK – 47”). Le indagini della Digos genovese erano durate circa due anni da quando grazie a una fonte confidenziale qualcuno aveva notato il processo di radicalizzazione del giovane che era dimagrito, si era fatto crescere la barba, aveva cominciato a indossare abiti tradizionali e a pregare.

Genova, arrestato 22enne jihadista a Sestri ponente
Uno dei video degli addestramenti di Rahman prima dell'arresto

Faysal Rahman era stato condannato dalla Corte di assise di Genova a tre anni e un mese di reclusione, poi ridotti a 2 anni e otto mesi con il concordato in appello, per terrorismo (articolo 270bis, comma 2).

Dalle indagini compiute prima del suo arresto era emerso che era stato indottrinato proprio dal 37enne, arrestato nel mantovano, che si trova da oggi ai domiciliari. Oltre a Rahmal avrebbe reclutato anche altri giovani stranieri. Dall’analisi del suo smartphone, è emerso l’interesse dell’uomo per video contenenti tecniche operative di addestramento militare.

L’uomo è stato trovato inoltre in possesso di “numeroso materiale d’area” di propaganda estremista. Secondo gli investigatori queste evidente appaiono dimostrative “unitamente alla attività di insegnamento, proselitismo e «profetizzazione» dei giovani allievi, dell’adesione dell’indagato all’Islam più radicale, che pratica e propugna l’inscindibile compenetrazione fra fede e lotta armata, anche a discapito di civili infedeli (kuffar), come mezzo per l’imposizione di questa religione sulle altre; ciò sino al martirio personale, raggiunto al culmine di un antagonismo che si infiltra nelle maglie della società occidentale, per distruggerla dal suo interno, operando la cosiddetta «taqiyya”.

La gip di Brescia: “Rahman pronto al sacrificio e all’azione violente solo dopo l’indottrinamento”

Per la gip di Brescia anche se Faysal Rahman era “particolarmente propenso” ad aderire all’islam radicale, e’ stato proprio l’incontro con Ullah a fargli fare il salto di qualità. I messaggi continui, i libri che gli regalava, lo scambio di video e anche il viaggio che gli aveva pagato da Genova a Castel Goffredo proprio per ‘formarlo’ all’islamismo radicale secondo la giudice sono stati decisivi.

“È solo dopo l’incontro, la formazione, l’indottrinamento da parte di Ullah che quella che, sino a quel momento, era poco più di una attitudine da parte di Rahman, fa un “salto di qualità” e “cambia pelle” spiega la giudice che ha firmato l’ordinanza di Brescia. “Agendo nei confronti di una personalità già favorevolmente (rispetto ai suoi obbiettivi) malleabile, mostrandogli quelli che propugnava essere i genuini fondamenti della vera fede, illustrandogli l’inscindibilità della lotta violenta e dello sterminio degli infedeli rispetto al messaggio della “verità”, rivelandogli come l’azione – violenta, radicale, estrema – fosse insita e connaturata al messaggio dell’Islam, confermandogli come il martirio, il sacrificio personale fosse l’unica e retta via del vero musulmano, destinato ad essere premiato dopo la morte, Ullah rimuoveva gli ultimi freni, ostacoli e remore rispetto alla adesione piena ed incondizionata del ragazzo alla jihad”.

Il ministro Piantedosi: “Nostro sistema di sicurezza è efficace”

“L’operazione condotta oggi a Brescia, che ha portato all’arresto di uno straniero accusato di arruolare giovani jihadisti, rappresenta una chiara dimostrazione dell’efficacia del nostro sistema di sicurezza nel prevenire e contrastare le minacce terroristiche”ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Si tratta del frutto di un’attività investigativa complessa, perseguita con competenza e dedizione dalle questure di Brescia e di Genova, con la collaborazione di Mantova, coordinate dalla Direzione centrale della polizia di Prevenzione, che testimonia l’altissimo livello di competenza e dedizione della Polizia di Stato, fiore all’occhiello del nostro Paese e punto di riferimento in ambito europeo – prosegue -. Alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine va il mio plauso”.

 

Autore
Genova24

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