Alzheimer, nuova speranza: l’Ozempic rallenta la malattia
- Postato il 15 aprile 2025
- Di Panorama
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Un recente studio portato avanti dalla Shanxi Medical University, in Cina, apre nuovi scenari sull’utilizzo della semaglutide, la super molecola anti-grasso che sta rivoluzionando il trattamento dell’obesità. La ricerca, pubblicata sulla rivista Neuroscience, dimostrerebbe che farmaci come Ozempic e Wegovy – già usati anche per lo scompenso cardiaco e numerose altre patologie, e non solo per gli utilizzi originari contro il diabete e il sovrappeso – potrebbero costituire, in futuro, una chiave di volta nel trattamento contro l’Alzheimer e altre forme di demenza.
La semaglutide oltre il diabete
La semaglutide, infatti, si è rivelata in grado di ridurre l’accumulo di proteina beta-amiloide nel cervello. Non solo: negli esperimenti, condotti però finora solo sui topi, sono stati riscontrati anche miglioramenti in alcune funzioni cognitive, tra le quali la memoria, e una diminuzione del livello di infiammazione cerebrale. Facile capire come questi primi risultati abbiano portato una ventata di ottimismo nel campo della ricerca contro una malattia che al momento colpisce più di 50 milioni di persone in tutto il mondo.
I ricercatori, guidati da Zhao-Jun Wang e Mei-Na Wu, hanno condotto i loro esperimenti somministrando per trenta giorni la semaglutide a due gruppi di topini da laboratorio affetti da patologie neurodegenerative. Dopo questo ciclo di trattamento, sono stati condotti test sia di comportamento che molecolari per capire le differenze tra i topi trattati e quelli che invece facevano parte del cosiddetto “gruppo di controllo” e che quindi avevano ricevuto solo un placebo.
I topi che avevano ricevuto il farmaco si sono dimostrati molto più performanti sia nel campo della memoria spaziale che in quello della memoria di lavoro, raggiungendo punteggi paragonabili a quelli dei topini sani.
È troppo presto, ovviamente, per esultare, perché adesso occorre che la sperimentazione continui sugli esseri umani, con tutta una serie di trial scientifici, e per concludere il processo occorreranno diversi anni. Sappiamo però che alcuni neurologi ammettono già oggi, “off the record”, di prescrivere questi farmaci a pazienti con Alzheimer precoce, dato che le evidenze scientifiche sono già numerose (a prescindere da questo ultimo trial cinese) e il malato che corre verso la demenza non ha tempo di attendere: ha bisogno di qualcosa che sia più veloce della malattia, e gli agonisti del GLP-1 quali Ozempic e Wegovy lo sono.
La svolta contro la malattia di Alzheimer, quindi, potrebbe essere più vicina di quanto si pensi.