“All I Wanna Do”: intervista a Don Jio Artista che sogna e fa sognare.
- Postato il 22 novembre 2025
- Musica
- Di Paese Italia Press
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di Domenica Puleio
“All I wanna do is fuck around
Get up in the stu
Create some sounds and I
Couldn’t give a fuck about a pound
George, hit the bass
And I want it loud… “ ed è l’amore che torna imperituro tra le pieghe della vita nel quotidiano e a raccontarcelo è un giovane Artista, Don Jio, uno di quelli con la “cazzimma” direbbe qualcuno che per farsi strada non urlano, non scalpitano, ma graffiano, solcano ed incidono assieme ai loro testi, le anime degli ascoltatori.
“All I Wanna Do” è un brano ricco di emozioni. Parla di te? Raccontaci qualcosa della tua musica.
“Sì, le mie canzoni parlano sempre di me. Quando scrivo un testo parto da qualcosa che in quel momento mi tocca davvero: un’emozione, una malinconia, un innamoramento, un dubbio. È come se scrivessi un diario per ricordarmi un momento importante.
Ho dedicato canzoni alla perdita di qualcuno, all’incontro con qualcuno, al restare o all’andare via. Questo album che sta per uscire è quasi una biografia delle mie emozioni. A volte è profondo, altre volte leggero, perché non voglio obbligarmi a essere sempre serio. Le cose passano, si ripetono, si trasformano, e io sono ottimista riguardo al tempo che passa e guarisce: lascio che scorra, e cerco di catturarlo in musica.”

Raccontaci qualcosa di te in questo momento particolare della tua carriera.
“È un momento importante perché sto portando a compimento un’idea che mi accompagna da tanti anni. Questo mi emoziona: mi piace portare a termine le cose, chiudere un percorso, andare a dormire soddisfatto.
Non ho paura di quello che succederà dopo. So di aver fatto del mio meglio e ho tanta energia per nuove strade. Non vedo l’ora di dedicarmi di più alla musica, senza tutta la grande organizzazione di video, social e scadenze. Nella fase di pura composizione ero più spontaneo, e mi piacerebbe tornare lì.
Comunque tutto il lavoro che ho fatto sta portando risultati, quindi sono contento e potrò finalmente concentrarmi solo sulla musica.”
Ascoltando il singolo si avverte un sentimento profondo. Cosa ti ispira?
“Ultimamente ho un buon rapporto con me stesso. Negli ultimi anni mi sono successe cose difficili e importanti e sono risalito a galla, a volte stupendomi della mia capacità di stare di nuovo bene.
Quando si percepisce un sentimento profondo nella mia musica è perché riflette la mia introspezione, la vicinanza che ho con il profondo me stesso. Ho imparato ad ascoltare la mia parte più intima e a esprimerla senza paura. Scrivo a cuore aperto, senza timore del giudizio, e questo mi emoziona tanto che a volte faccio fatica perfino a cantare senza piangere, perché sento la bellezza in quello che faccio.
Anche durante le riprese dei video capita di dover tagliare parti perché mi commuovo troppo. Sono tante emozioni, tutte vere, e credo che sia proprio questa sincerità ad arrivare a chi ascolta.”
Don Jio e il panorama musicale moderno: come ti vedi oggi e come ti proponi domani?
“Spero di trovare il mio spazio in questo panorama musicale, che credo sia molto diverso da ciò che faccio io. A dire la verità non lo seguo nemmeno tanto, perché sono sempre immerso nelle mie cose, nella mia bubble: sociale, sportiva, lavorativa, familiare, viaggi, relazioni… e sì, anche dormire mi piace molto. Quindi non rimane tanto tempo per ascoltare gli altri 
Sono concentrato sul mio universo creativo e non mi accorgo troppo di cosa succede intorno.
Sono curioso di vedere come verrà percepito questo progetto, che è quasi fuori dal tempo. Non credo ci sia molto di “moderno” nella mia musica, ma forse è proprio questo il mio punto di forza.
Per il futuro voglio continuare su questa strada. Fare un canzone, magari il video e pubblicarla. Ho già iniziato un nuovo percorso: voglio cantare in italiano. Non l’ho fatto prima perché vivo in Germania da tanti anni e quando ho iniziato facevo musica dance, che non era certo in italiano.
Ora però mi sento pronto a sondare anche il mercato italiano, e anche quello spagnolo: ho vissuto in Spagna e passo spesso gli inverni in America Latina, che è quasi una seconda casa. Non cambierò il mio genere musicale: cambierà solo la lingua.
Per ora però concentriamoci su questo progetto in inglese, che è già entusiasmante di suo. Una cosa alla volta.”

Nelle tue composizioni si avverte una vena classica. Da dove nasce questo rapporto d’amore con la musica?
“Nelle mie giornate c’è sempre un sottofondo di musica classica. È semplicemente il mio gusto: gli archi, l’orchestra, il pianoforte.
Da bambino ho studiato pianoforte, ho cantato in cori di musica classica e ultimamente sto anche studiando canto lirico. Quindi, anche se faccio musica pop, la mia impostazione rimane classica. Mettevo i violini perfino nelle tracce dance che producevo vent’anni fa.
L’amore per la musica c’è sempre stato, sin da piccolo. Per anni l’ho vissuto quasi come una condanna: se non facevo musica mi sentivo in colpa, come se stessi tradendo qualcosa di importante, come se fossi un codardo che non affronta abbastanza la sua natura. Ora invece vivo bene la musica. Collaborare con un’agenzia di promozione mi aiuta a raggiungere il pubblico, e queste interviste stanno dando voce ai miei pensieri.
Non sono più da solo dietro uno schermo a inseguire un sogno lontano. Adesso ci sono dentro, e combatto ogni giorno per quello che amo, quindi sono fortunato.”
Qual è il tuo messaggio per le giovani generazioni?
“Avrei tante cose da dire. Mi piacerebbe trasmettere il valore dei rapporti semplici ma veri, sia nelle storie d’amore che nelle amicizie. Conoscersi davvero, vivere relazioni autentiche, avere voglia di stare insieme… sono cose che forse oggi non sono così valorizzate.
Io continuo a vivere come se i tempi non fossero cambiati troppo: magari uso le app per incontrare qualcuno, ma per me sono solo un ponte veloce verso un contatto umano reale.
Vorrei che i giovani capissero che la vita vissuta dietro un telefono è uno spreco di tempo. E che tutta la perfezione che vediamo online non è necessaria. Io stesso mi sto mostrando con le mie imperfezioni, dettagli che forse noto solo io, e magari gli altri nemmeno li vedono. Ma me ne frego e mi butto come sono.
Non serve essere perfetti, non serve essere brillanti in ogni situazione, non serve rispecchiare un’immagine preconfezionata. Non serve essere come gli altri: si può essere diversi, e sarebbe bello avere il coraggio di esserlo. Anzi, vorrei che i giovani capiscono il potere della diversità, dell’essere speciali, dell’essere semplicemente se stessi.
E proprio nelle relazioni, amicizie o amori che siano, questa autenticità è fondamentale. Mi piacerebbe che i ragazzi riscoprissero la semplicità del guardarsi negli occhi, del parlarsi davvero, del condividere tempo vero, anche facendo nulla di speciale. Stare insieme. Le relazioni che restano sono quelle sincere, non quelle costruite sull’apparenza.
Spero che le nuove generazioni capiscano che c’è molto di più oltre uno schermo. Vorrei vedere più unione, meno distanza. La vita vera è altrove, ed è bellissima.”

Don Jio ha cominciato a studiare pianoforte classico da bambino, già a 8 anni cantava nel coro dei piccoli cantori veneziani. Don Jio ha pubblicato sei singoli e ha realizzato tutti i video da solo, semplicemente con il suo iPhone 11 Pro. Rendendosi conto dell’importanza della componente visiva al giorno d’oggi, si è dedicato alla videografia e allo studio del montaggio con Premiere. Creare video è diventata la sua ultima avventura creativa, che lo appassiona profondamente.
La canzone, dalla prima nota composta al pianoforte fino al video finito, è diventata per Don Jio un lungo viaggio personale, frutto di tante emozioni, sforzi e perseveranza, che gli ha dato immense soddisfazioni.
Nelle sue canzoni, Don Jio parla fondamentalmente di emozioni e sentimenti, di storie d’amore ma anche di delusioni. Racconta le sue esperienze personali, che potrebbero rispecchiare quelle di chiunque. Affronta l’imperfezione della vita, che ha imparato ad accettare e persino a celebrare. Tutto ciò che crea o che lo circonda ha dei difetti, e per lui è giusto accoglierli con un sorriso, riconoscendo la loro importanza. Parla di diversità e della difficoltà di trovare un proprio posto per essere se stessi, parla della libertà che ha sempre ricercato nel suo percorso.
“All I wanna do” è disponibile sulle piattaforme in streaming dallo scorso 3 ottobre Il videoclip di “All I Wanna Do” è stato diretto da Don Jio, ed è stato girato per la parte subacquea con una Go Pro, a San Teodoro in Sardegna e la sua diffusione è supportata dal gruppo RED&BLUE MUSIC.
“All I wanna do is fuck around
Get up in the stu
Create some sounds and I
Couldn’t give a fuck about a pound
George, hit the bass
And I want it loud… “ ed è l’amore che torna imperituro tra le pieghe della vita nel quotidiano e a raccontarcelo è un giovane Artista, Don Jio, uno di quelli con la “cazzimma” direbbe qualcuno che per farsi strada non urlano, non scalpitano, ma graffiano, solcano ed incidono assieme ai loro testi, le anime degli ascoltatori.
“All I Wanna Do” è un brano ricco di emozioni. Parla di te? Raccontaci qualcosa della tua musica.
“Sì, le mie canzoni parlano sempre di me. Quando scrivo un testo parto da qualcosa che in quel momento mi tocca davvero: un’emozione, una malinconia, un innamoramento, un dubbio. È come se scrivessi un diario per ricordarmi un momento importante.
Ho dedicato canzoni alla perdita di qualcuno, all’incontro con qualcuno, al restare o all’andare via. Questo album che sta per uscire è quasi una biografia delle mie emozioni. A volte è profondo, altre volte leggero, perché non voglio obbligarmi a essere sempre serio. Le cose passano, si ripetono, si trasformano, e io sono ottimista riguardo al tempo che passa e guarisce: lascio che scorra, e cerco di catturarlo in musica.”
Raccontaci qualcosa di te in questo momento particolare della tua carriera.
“È un momento importante perché sto portando a compimento un’idea che mi accompagna da tanti anni. Questo mi emoziona: mi piace portare a termine le cose, chiudere un percorso, andare a dormire soddisfatto.
Non ho paura di quello che succederà dopo. So di aver fatto del mio meglio e ho tanta energia per nuove strade. Non vedo l’ora di dedicarmi di più alla musica, senza tutta la grande organizzazione di video, social e scadenze. Nella fase di pura composizione ero più spontaneo, e mi piacerebbe tornare lì.
Comunque tutto il lavoro che ho fatto sta portando risultati, quindi sono contento e potrò finalmente concentrarmi solo sulla musica.”
Ascoltando il singolo si avverte un sentimento profondo. Cosa ti ispira?
“Ultimamente ho un buon rapporto con me stesso. Negli ultimi anni mi sono successe cose difficili e importanti e sono risalito a galla, a volte stupendomi della mia capacità di stare di nuovo bene.
Quando si percepisce un sentimento profondo nella mia musica è perché riflette la mia introspezione, la vicinanza che ho con il profondo me stesso. Ho imparato ad ascoltare la mia parte più intima e a esprimerla senza paura. Scrivo a cuore aperto, senza timore del giudizio, e questo mi emoziona tanto che a volte faccio fatica perfino a cantare senza piangere, perché sento la bellezza in quello che faccio.
Anche durante le riprese dei video capita di dover tagliare parti perché mi commuovo troppo. Sono tante emozioni, tutte vere, e credo che sia proprio questa sincerità ad arrivare a chi ascolta.”
Don Jio e il panorama musicale moderno: come ti vedi oggi e come ti proponi domani?
“Spero di trovare il mio spazio in questo panorama musicale, che credo sia molto diverso da ciò che faccio io. A dire la verità non lo seguo nemmeno tanto, perché sono sempre immerso nelle mie cose, nella mia bubble: sociale, sportiva, lavorativa, familiare, viaggi, relazioni… e sì, anche dormire mi piace molto. Quindi non rimane tanto tempo per ascoltare gli altri 
Sono concentrato sul mio universo creativo e non mi accorgo troppo di cosa succede intorno.
Sono curioso di vedere come verrà percepito questo progetto, che è quasi fuori dal tempo. Non credo ci sia molto di “moderno” nella mia musica, ma forse è proprio questo il mio punto di forza.
Per il futuro voglio continuare su questa strada. Fare un canzone, magari il video e pubblicarla. Ho già iniziato un nuovo percorso: voglio cantare in italiano. Non l’ho fatto prima perché vivo in Germania da tanti anni e quando ho iniziato facevo musica dance, che non era certo in italiano.
Ora però mi sento pronto a sondare anche il mercato italiano, e anche quello spagnolo: ho vissuto in Spagna e passo spesso gli inverni in America Latina, che è quasi una seconda casa. Non cambierò il mio genere musicale: cambierà solo la lingua.
Per ora però concentriamoci su questo progetto in inglese, che è già entusiasmante di suo. Una cosa alla volta.”
Nelle tue composizioni si avverte una vena classica. Da dove nasce questo rapporto d’amore con la musica?
“Nelle mie giornate c’è sempre un sottofondo di musica classica. È semplicemente il mio gusto: gli archi, l’orchestra, il pianoforte.
Da bambino ho studiato pianoforte, ho cantato in cori di musica classica e ultimamente sto anche studiando canto lirico. Quindi, anche se faccio musica pop, la mia impostazione rimane classica. Mettevo i violini perfino nelle tracce dance che producevo vent’anni fa.
L’amore per la musica c’è sempre stato, sin da piccolo. Per anni l’ho vissuto quasi come una condanna: se non facevo musica mi sentivo in colpa, come se stessi tradendo qualcosa di importante, come se fossi un codardo che non affronta abbastanza la sua natura. Ora invece vivo bene la musica. Collaborare con un’agenzia di promozione mi aiuta a raggiungere il pubblico, e queste interviste stanno dando voce ai miei pensieri.
Non sono più da solo dietro uno schermo a inseguire un sogno lontano. Adesso ci sono dentro, e combatto ogni giorno per quello che amo, quindi sono fortunato.”
Qual è il tuo messaggio per le giovani generazioni?
“Avrei tante cose da dire. Mi piacerebbe trasmettere il valore dei rapporti semplici ma veri, sia nelle storie d’amore che nelle amicizie. Conoscersi davvero, vivere relazioni autentiche, avere voglia di stare insieme… sono cose che forse oggi non sono così valorizzate.
Io continuo a vivere come se i tempi non fossero cambiati troppo: magari uso le app per incontrare qualcuno, ma per me sono solo un ponte veloce verso un contatto umano reale.
Vorrei che i giovani capissero che la vita vissuta dietro un telefono è uno spreco di tempo. E che tutta la perfezione che vediamo online non è necessaria. Io stesso mi sto mostrando con le mie imperfezioni, dettagli che forse noto solo io, e magari gli altri nemmeno li vedono. Ma me ne frego e mi butto come sono.
Non serve essere perfetti, non serve essere brillanti in ogni situazione, non serve rispecchiare un’immagine preconfezionata. Non serve essere come gli altri: si può essere diversi, e sarebbe bello avere il coraggio di esserlo. Anzi, vorrei che i giovani capiscono il potere della diversità, dell’essere speciali, dell’essere semplicemente se stessi.
E proprio nelle relazioni, amicizie o amori che siano, questa autenticità è fondamentale. Mi piacerebbe che i ragazzi riscoprissero la semplicità del guardarsi negli occhi, del parlarsi davvero, del condividere tempo vero, anche facendo nulla di speciale. Stare insieme. Le relazioni che restano sono quelle sincere, non quelle costruite sull’apparenza.
Spero che le nuove generazioni capiscano che c’è molto di più oltre uno schermo. Vorrei vedere più unione, meno distanza. La vita vera è altrove, ed è bellissima.”
Don Jio ha cominciato a studiare pianoforte classico da bambino, già a 8 anni cantava nel coro dei piccoli cantori veneziani. Don Jio ha pubblicato sei singoli e ha realizzato tutti i video da solo, semplicemente con il suo iPhone 11 Pro. Rendendosi conto dell’importanza della componente visiva al giorno d’oggi, si è dedicato alla videografia e allo studio del montaggio con Premiere. Creare video è diventata la sua ultima avventura creativa, che lo appassiona profondamente.
La canzone, dalla prima nota composta al pianoforte fino al video finito, è diventata per Don Jio un lungo viaggio personale, frutto di tante emozioni, sforzi e perseveranza, che gli ha dato immense soddisfazioni.
Nelle sue canzoni, Don Jio parla fondamentalmente di emozioni e sentimenti, di storie d’amore ma anche di delusioni. Racconta le sue esperienze personali, che potrebbero rispecchiare quelle di chiunque. Affronta l’imperfezione della vita, che ha imparato ad accettare e persino a celebrare. Tutto ciò che crea o che lo circonda ha dei difetti, e per lui è giusto accoglierli con un sorriso, riconoscendo la loro importanza. Parla di diversità e della difficoltà di trovare un proprio posto per essere se stessi, parla della libertà che ha sempre ricercato nel suo percorso.
“All I wanna do” è disponibile sulle piattaforme in streaming dallo scorso 3 ottobre Il videoclip di “All I Wanna Do” è stato diretto da Don Jio, ed è stato girato per la parte subacquea con una Go Pro, a San Teodoro in Sardegna e la sua diffusione è supportata dal gruppo RED&BLUE MUSIC.
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