A Londra trasloca la galleria di Lorenzo Ronchini. La nuova sede? In un palazzo storico di Mayfair

  • Postato il 25 giugno 2025
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Dal 22 di Dering Street al 21 di Conduit Street, sempre nell’elegante quartiere di Mayfair, corrono poco meno di 500 metri. E dunque resta ben saldo nel contesto che l’ha accolto a Londra oltre dieci anni fa Lorenzo Ronchini, gallerista umbro che nel 2012 trasferiva nella terra di Albione la ventennale attività di famiglia nata e cresciuta in quel di Terni. Figlio d’arte – dell’Adriano Ronchini appassionato collezionista ancor prima che gallerista, tra i primi sostenitori dell’Arte Povera, del Minimalismo e dell’Astrattismo negli Anni ’60, cui si deve l’apertura della galleria primigenia dirimpetto al Duomo della città umbra – il gallerista sceglieva Londra per la voglia di crescere e confrontarsi con nuove realtà, calato in un sistema dell’arte più dinamico rispetto a quello di qualsiasi altra città d’Italia (all’epoca fu scartata l’idea di aprire a Roma o Milano), e con la possibilità di concentrarsi sull’ampia fetta di clienti americani e nord europei della galleria.

Lorenzo Ronchini. Photo Luke Andrew Walker
Lorenzo Ronchini. Photo Luke Andrew Walker

Il trasloco di Ronchini Gallery in Conduit Street

Ora, dopo 13 anni trascorsi nello spazio di Dering Street – 120 metri quadri sulla strada nota tra i collezionisti per aver ospitato in passato la storica galleria di Anthony d’Offay – Ronchini Gallery, che ha saputo affermarsi a Londra, presente in molte fiere internazionali, trasloca in Conduit Street, dove la nuova sede sarà operativa già a luglio, ma presenterà la prima mostra in autunno, in concomitanza con la prossima edizione di Frieze London, alla metà di ottobre 2025. “Il nostro trasloco è stato obbligato dalla volontà del proprietario delle mura di Dering Street, che ha scelto di ristrutturare l’intero palazzo, costringendo di fatto tutte le attività che ospitava a trasferirsi” spiega Lorenzo Ronchini ad ArtribuneLa ricerca non è stata semplice, perché il mercato immobiliare londinese, nonostante la Brexit, ha tenuto benissimo, e c’è grande richiesta. Sapevo di voler restare a Mayfair, e sono molto felice di aver trovato uno spazio che ben ci rappresenta, molto bello, in un immobile di rilievo”.

La nuova sede di Ronchini Gallery in Conduit Street. Lo spazio all'interno
La nuova sede di Ronchini Gallery in Conduit Street. Lo spazio all’interno

La nuova sede di Ronchini Gallery a Londra. Lo spazio e i progetti

A pochi passi dal quartier generale londinese di Sotheby’s in New Bond Street, la galleria sarà ospitata al primo piano di una tipica casa a schiera settecentesca, realizzata all’inizio del secolo quando la strada fu aperta in luogo della Conduit Mead Estate, di proprietà della Corporation of London dal Quattrocento, diventando una delle aree residenziali predilette dell’aristocrazia londinese. Con il declino dell’aristocrazia, all’inizio del Novecento, la zona assunse una dimensione più commerciale, e da allora il 21 di Conduit Street – riconoscibile dalla bella facciata decorata in stucco con balconcino “alla Giulietta” in ghisa e un antico orologio – ha ospitato diverse attività. “Saremo al primo piano, ma dopo tredici anni di attività non abbiamo più bisogno di essere affacciati su strada per far sapere che ci siamo, e chi siamo. Questo non cambierà la nostra attitudine: solitamente le gallerie al primo piano vengono lette come di secondo mercato, noi manterremo il nostro focus sul primo mercato, siamo molto concentrati sui giovani artisti”.
Il nuovo spazio, di poco più piccolo del precedente, presenta una galleria principale con luce naturale su due lati, una sala espositiva privata per presentazioni più raccolte e un ufficio. Con molta probabilità, nel mese di luglio, la galleria esporrà alcune opere di Jacob Hashimoto, protagonista della personale in corso in Dering Street, che si concluderà il 27 giugno, chiudendo le porte della vecchia sede.
Poi non cambieranno le intenzioni della galleria, orientata da sempre a far coesistere la promozione dei talenti emergenti con artisti storicizzati e con la proposta di artisti internazionali affermati ancora da far conoscere nel Regno Unito, attingendo molto dalla formazione familiare di Ronchini, tra il Minimalismo, l’Arte Povera e l’Astrattismo, per riscoprire voci dimenticate accanto ai più giovani.

La prima mostra nella nuova sede di Ronchini Gallery in occasione di Frieze London 2025

E se nel 2012 l’arrivo a Londra era stato annunciato all’insegna dell’Italian Beauty – mostra d’esordio volta a evidenziare le caratteristiche dell’arte italiana del secondo Novecento e dei primi Anni Duemila proponendo il confronto tra le opere di Giulio Paolini, Domenico Bianchi e Gio Ponti – la prima mostra ospitata nel nuovo spazio, dal 16 ottobre (preview il 15), sarà la collettiva Flourish: Gestural Abstractions in Bloom (fino al 12 dicembre 2025) e riunirà le opere di Michele Fletcher, Connie Harrison, Shuang Jiang e Shara Mays. Un lavoro curatoriale sulle tangenze delle quattro pittrici – inglesi e americane – ispirate dall’osservazione del paesaggio, che si traduce in astrazioni gestuali e barocche: “Una mostra manifesto per dichiarare la nostra intenzione di continuare a promuovere i talenti emergenti”. Già in programma, per il 2026, le personali di Rebecca Ward e Paul Jenkins.
Ma il momento è propizio anche per stilare un bilancio di questi anni londinesi: “Di certo Londra non è più la città del collezionismo come lo intendevamo un tempo, ci si diverte meno, la Brexit ha sicuramente influito sul suo declino. Ma la città rappresenta un brand molto forte per chi lavora nel mondo dell’arte: dichiarare di avere una galleria londinese, su certi mercati – penso per esempio agli Emirati Arabi – dà una grande credibilità. Per valore del brand solo New York, Hong Kong e forse Singapore eguagliano Londra. Ecco perché pur avendo pensato ogni tanto di rientrare in Italia, per esempio con una seconda sede a Milano, sono sempre arrivato alla conclusione che non sia ancora arrivato il momento. E qui, nella nuova galleria, abbiamo sicuramente davanti altri dieci anni intensi”.

Livia Montagnoli

L’articolo "A Londra trasloca la galleria di Lorenzo Ronchini. La nuova sede? In un palazzo storico di Mayfair" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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