A Cagliari la mostra che racconta la Sardegna attraverso i sei anni del progetto The Photo Solstice

  • Postato il 1 agosto 2025
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  • Di Artribune
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La luce che impressiona, curata da Franco Carta e Marco Delogu, è la mostra nata nell’ambito del progetto The Photo Solstice, dopo sette anni di workshop e residenze artistiche a cui hanno preso parte alcuni tra i più celebri fotografi nazionali e internazionali. Una riflessione sul paesaggio sardo come luogo d’identità e patrimonio culturale e naturale da proteggere e tramandare che si snoda nello spazio espositivo della Fondazione Banco di Sardegna a Cagliari.

Il corpus fotografico di Plinio de Martiis

Tutto ha inizio con l’acquisizione, da parte della Fondazione di Sardegna, dell’ultimo reportage di Plinio de Martiis in Barbagia, del 1954, poco prima dell’apertura della storica galleria d’arte La Tartaruga a Roma. Un importante corpus costituito da otto fogli di contatto originali, con tanto di annotazioni, e una selezione di 30 stampe, vive testimonianze della memoria storica e paesaggistica della Sardegna nel dopoguerra. Tra questi alcuni scatti dell’Agenzia Fotografi Associati fondata con Pablo Volta, Franco Pinna e i fratelli Garrubba.

“The Photo Solstice” il progetto della Fondazione Sardegna a Cagliari

Da questa prima pietra nel 2018 nasce The Photo Solstice, progetto della Fondazione di Sardegna, curato da Marco Delogu e promosso da AR/S – Arte Condivisa, piattaforma della Fondazione. “Un progetto che unisce qualità artistica, attenzione al territorio e coinvolgimento delle nuove generazioni, attraverso un lavoro che dà visibilità ai percorsi, alle storie e ai paesaggi. La capacità di far dialogare autori affermati e giovani in formazione è parte di una strategia culturale, orientata a creare valore nel tempo, favorendo l’apertura a nuove relazioni e prospettive, la trasmissione di competenze e il racconto di una Sardegna aperta e contemporanea”, dichiara il Presidente Giacomo Spissu. Ed è proprio Marco Delogu a dare il via al progetto di workshop che alterna produzione, talk e mostre dedicate a fotografi nazionali e internazionali selezionati attraverso una call. Con l’obiettivo di effettuare una ricognizione sul paesaggio notturno servendosi della sola luce della luna d’agosto, Delogu opta per I’isola dell’Asinara – fino al 1998 sede di una colonia penale e di un carcere di massima sicurezza -, restituendo atmosfere sospese e silenziose e scorci metafisici.

Da McCullin a Tim Davis gli artisti in mostra a Cagliari

Apre l’esposizione Don McCullin (Finsbury Park, 1935) ospite nel 2023, la cui volontà di prendere le distanze dai conflitti bellici è confluita nell’attenzione per i luoghi naturali e storici. Seguono una serie di immagini realizzate da Henry Cartier Bresson (Chanteloup-en-Brie, 1908 – Montjustin, 2004) nell’estate del 1962, tra cui la celebre foto che immortala uomini e donne alle prese con le sabbiature. Nel 2019 è stata la volta di Guy Tillim (Johannesburg, 1962) che interessato dal fenomeno migratorio, ne indaga il processo di integrazione e l’impatto sociale. In mostra scene di vita vissuta a Cagliari attraverso gesti quotidiani. Il percorso prosegue con l’Asinara di Marco Delogu seguita dal Sulcis immortalato da Pino Musi (Salerno, 1958) ospite nel 2020, dove a punti di vista e tagli fotografici inconsueti alterna rigore e razionalità delle strutture.
E se Vanessa Winship (Regno Unito, 1960) e George Georgiou (Londra, 1961), con un rigoroso bianco e nero, hanno esplorato la costa occidentale e alcune delle zone più interne dell’isola per un recupero della memoria storica, Tim Davis (Milwaukee, 1943 –1988) con sguardo curioso e ironico e un approccio alla poetica del quotidiano fatta di opposti e cromatismi contrastanti, talvolta flou, restituisce un immaginario onirico in cui perdersi.
Completano il percorso alcuni scatti di Olivo Barbieri (Carpi, 1954), Paolo Ventura (Milano, 1968) e Pablo Volta (Buenos Aires, 1926 – Cagliari, 2011)appartenenti agli Anni Cinquanta.

La settima edizione di “The Photo Solstice”

Dal 18 al 22 giugno, tra Santa Teresa di Gallura e l’isola di Culuccia, sulle Bocche di Bonifacio, – area abitata per oltre settant’anni dal solo proprietario che ha rifiutato ogni forma di speculazione -, si è tenuta l’ultima edizione del progetto guidata da Matthew Connors, il cui approccio didattico integra tecniche narrative cinematografiche e letterarie. A seguito di una call sono stati selezionati nove fotografi: Enrico Carpi, Andrea Cocco, Ardesia Coco, Tiziano Demuro, Angela Ferrotti, Manuela Naddeo, Vincenzo Pagliuca, Elsa Pizzutto, Homero Prodan. A loro il compito di scandagliare il paesaggio sardo tra lavoro sul campo, editing, incontri e dialoghi critici.

Roberta Vanali

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Autore
Artribune

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