Zuckerberg elimina i fact-checkers da Facebook e Instagram. E pazienza se ci saranno più fake-news
- Postato il 7 gennaio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Il gigante dei social media Meta ha annunciato una significativa riduzione delle sue politiche di moderazione dei contenuti, inclusa la cessazione del suo programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. “Per ora” la fine del programma fact-checking si intende “solo per gli Stati Uniti”, ha ribadito l’addetto stampa Meta sollecitato dall’Ansa sulla questione.
Fact-checking sostituiti da note della comunità simili a X
“Ci libereremo dei fact-checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X (ex Twitter), a partire dagli Stati Uniti”, ha affermato il fondatore e Ceo di Meta Mark Zuckerberg in un post sui social media. Una svolta che i media legano alla nuova amministrazione Trump.
“I fact checker – ha spiegato Zuckerberg in un video che annuncia la svolta – sono stati troppo politicamente di parte e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata”.
“Quello che è iniziato come un movimento per essere più inclusivi è stato sempre più utilizzato per mettere a tacere le opinioni ed escludere le persone con idee diverse, ed è andato troppo oltre”, ha proseguito.
Il “compromesso” secondo Zuckerberg: appariranno più contenuti dannosi
Zuckerberg, tuttavia, ha riconosciuto che il “compromesso” nella nuova politica di Meta potrà comportare che sulla piattaforma appariranno più contenuti dannosi. Il neo-nominato chief of global affairs di Meta Joel Kaplan, uomo vicino ai repubblicani, ha detto a Fox che le partnership di Meta con fact checker di terze parti erano “ben intenzionate all’inizio, ma c’è stato semplicemente troppo pregiudizio politico in ciò che scelgono di verificare e come”.
Nel nuovo cda è entrato un altro esponente di destra, Dana White, patron della Ultimate Fighting Championship (Ufc) che organizza eventi di arti marziali miste e storico alleato di Donald Trump.
Meta fianco a fianco con Trump (e contro la Ue)
Zuckerberg promette di lavorare con Trump “per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”. E accusa l’Europa di avere “un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì”.
Non poteva mancare l’intervento di Elon Musk, stavolta favorevole e compiaciuto a dispetto degli attriti con Zuckerberg: “Cool” (“figo”) ha commentato.
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