Zorzi (Arca Fondi): "Chiusura Stretto di Hormuz minaccia reale, ma la crisi dovrebbe rientrare rapidamente"
- Postato il 23 giugno 2025
- Finanza
- Di Adnkronos
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Zorzi (Arca Fondi): "Chiusura Stretto di Hormuz minaccia reale, ma la crisi dovrebbe rientrare rapidamente"
(Adnkronos) - La possibilità di un ripido incremento nel prezzo del petrolio è bassa ma non nulla, e tutto dipende da quali azioni deciderà di intraprendere l’Iran. Tutto dipende dalla chiusura dello Stretto di Hormuz, azione autorizzata nella giornata di ieri dal parlamento iraniano, ma la decisione finale spetta al Consiglio di sicurezza nazionale. Una minaccia "reale”, ma che costituirebbe un’azione da “ultima spiaggia” per il regime degli Ayatollah. Così intervistato dall’Adnkronos Alberto Zorzi, Chief Investment Officer di Arca Fondi Sgr. Zorzi lascia intendere che nel caso di un’ulteriore escalation, è una carta che l’Iran potrebbe giocare, con implicazioni a tutto campo. Non solo oleodotti, a essere impattato sarebbe anche il commercio internazionale e il costo dell’energia. Il prezzo al barile del greggio “è salito, ma non siamo lontani dai livelli di inizio anno. C’è stato un forte aumento a giugno in seguito alla deteriorazione della situazione, ma le minacce di chi è disperato sono sempre da prendere in considerazione, non sono mosse dalla razionalità”. Sul costo dell’energia “per quanto riguarda la domanda marginale è necessario ricorrere a gas e petrolio. Potrebbero esserci impatti di breve termine, ma è tutto molto legato a quanto accadrà al prezzo spot del petrolio”. Il rialzo dei prezzi di questi giorni “lo vedremo riflesso nei prezzi dei carburanti, ma riguarda contratti per scadenze brevi. Quelli per scadenze più lunghe seguono il mercato spot, ma la direzione è quella di un rientro da questa situazione”. Continua a leggere...