“Zero gol? Sono italiano”: Ancelotti porta il Brasile al Mondiale e festeggia il compleanno. Per lui c’è già una coreografia
- Postato il 11 giugno 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Sono fiducioso in vista della prossima sfida”, aveva dichiarato Carlo Ancelotti dopo lo 0-0 contro l’Ecuador all’esordio sulla panchina del Brasile. Fiducia ripagata: la nazionale verdeoro vince 1-0 contro il Paraguay grazie a un gol di Vinicius jr e si qualifica aritmeticamente al Mondiale 2026 nel giorno del compleanno del CT italiano, che viene anche omaggiato con una coreografia. “Passi in avanti per la Seleção contro il Paraguay: vittoria e qualificazione ottenuta”, scrive O Globo – noto quotidiano brasiliano – che poi approfondisce lodando la solidità e l’organizzazione tattica della squadra cinque volte campione del Mondo. Zero gol subito in due partite, è bastata una rete per blindare il Mondiale. Il tutto commentato da Ancelotti con un sorriso compiaciuto: “Zero gol subiti? Sono italiano”. La Nazionale verdeoro è a 25 punti in classifica, al secondo posto con l’Ecuador, e la qualificazione al Mondiale 2026 è certezza con due giornate di anticipo. Beati i brasiliani che hanno Ancelotti come ct.
“Parabéns Carlo”: la coreografia dei tifosi per Ancelotti
“Parabéns Carlo”. Tradotto: “Auguri Carlo”. Una coreografia semplice, in verdeoro, per il neo ct brasiliano Carlo Ancelotti nel giorno del suo compleanno. Poi un applauso da parte di tutto il pubblico, che ha così deciso di mostrare il proprio affetto all’allenatore. E Ancelotti li ha ripagati con una vittoria fondamentale. 1-0, quel che basta, con gol di Vinicius contro un Paraguay che non perdeva da luglio 2024 contro la Costa Rica in Copa America. Due partite, quattro punti e soprattutto due clean sheet. Un inizio promettente, se consideriamo che Marquinhos e compagni avevano mantenuto la porta inviolata soltanto una volta nelle precedenti sette sfide.
Gruppo e organizzazione: così Ancelotti vuole prendersi il Brasile
La capacità di gestione del gruppo e l’organizzazione tattica difensiva sono “trucchi del mestiere” che Carlo Ancelotti ci ha abituati a vedere in tutte le sue esperienze vissute, all’Italia e all’estero. Non a caso è tra i più vincenti della storia. In Italia, in Francia, in Inghilterra, in Spagna, in Germania, in Europa e nel mondo: con i club ha vinto tutto e ovunque, adesso vuole provarci anche in un’esperienza per lui inedita sulla panchina di una nazionale.
“Questo Brasile ha meno qualità di tutti gli altri”, “Serve una rivoluzione“. Nel corso di questi mesi i quotidiani brasiliani non sono andati giù leggeri nei confronti della propria selezione. Motivo per cui, dopo la sconfitta per 4-1 contro l’Argentina e l’esonero di Dorival Junior, la federcalcio verdeoro ha fatto di tutto per convincere Ancelotti. E lui li sta conquistando partendo da due principi: la solidità e l’organizzazione. Qualità riconosciute dai media in Brasile sia all’esordio contro l’Ecuador, sia adesso nella prima vittoria ancelottiana contro il Paraguay.
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