WTA 500 Berlino, il forfait di Badosa spedisce Errani e Paolini dritte in finale. E il doppio ora "tira" più del singolare
- Postato il 20 giugno 2025
- Di Virgilio.it
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Andiamo a doppia velocità: fatichiamo tremendamente a portare a casa risultati nei tornei di singolare, ma in doppio sembriamo lanciati come un fuso verso la stratosfera. Almeno a vedere quello che Sara Errani e Jasmine Paolini in campo femminile, così come Andrea Vavassori e Simone Bolelli in quello maschile (per non parlare del doppio misto Errani/Vavassori), hanno ricominciato a fare. Le ragazze a Berlino sono tornate in finale, anche se stavolta non c’è stato nemmeno da sporcarsi troppo le scarpe, dato che la sfida contro Paula Badosa e Ons Jabeur non è andata in scena a causa del forfait lamentato dalla spagnola. E anche i maschi l’avevano fatto nella giornata di giovedì, tornando nell’atto conclusivo di Halle (dove peraltro sono campioni in carica).
- Errani e Paolini imbattute da 14 gare: è magic moment
- Badosa, calvario infinito: terzo ritiro stagionale
- Strana Italia: adesso il doppio corre più veloce del singolare
Errani e Paolini imbattute da 14 gare: è magic moment
Non è certo bello avanzare senza giocare, ma Jas e Sarita hanno ben poco da rimproverarsi. Con questa, numeri alla mano, fanno 14 partite vinte consecutivamente: non ne perdono una da quasi due mesi, dalla sfida degli ottavi di finale sulla terra di Madrid contro Mertens/Kudermetova. Da allora, solo vittorie: a Roma, davanti al pubblico del Foro Italico letteralmente impazzito di gioia. E poi al Roland Garros, per quel titolo slam che può rendere una volta di più unica la bacheca.
A Berlino hanno battuto al debutto Kostyuk/Lys in due set, poi le americane Pegula/Krueger rimontando da 0-1 e chiudendo l’opera al supertiebreak, dominato per 10-6. Paolini ci teneva tanto a scendere in campo in semifinale, anche perché almeno lei con Ons Jabeur aveva un conto da saldare, e pure piuttosto “fresco”, vista la netta vittoria della tunisina nel match degli ottavi di finale disputato mercoledì sull’era berlinese.
In finale la coppia azzurra se la dovrà vedere con una delle due coppie impegnate domani nell’altra semifinale, vale a dire Muhammad (USA) e Schuurs (Ola), teste di serie numero 4 del torneo, e Mihailikova (Slo) e Nicholls (GBR). In totale da inizio anno Errani e Paolini hanno disputato 24 gare di doppio, vincendone 20 e perdendone 4 (più due decise a tavolino, una a proprio favore e una a sfavore).
Badosa, calvario infinito: terzo ritiro stagionale
Per Paula Badosa, il 2025 continua a rivelarsi pieno di ostacoli. Il forfait di Berlino è complessivamente il terzo da inizio stagione, considerando quello di Merida a inizio marzo e il successivo di Madrid a metà aprile.
La spagnola era già stata costretta a chiudere in anticipo il torneo di singolare a Berlino, lasciando strada alla cinese Wang nel quarto di finale durato appena un set. Il calvario di lady Tsitsipas continua: se Elena Rybakina dovesse avanzare fino alla finale in terra tedesca (ma deve vedersela con Aryna Sabalenka nei quarti) il sorpasso al decimo posto della top ten sarebbe automatico.
Strana Italia: adesso il doppio corre più veloce del singolare
Come detto, il momento attraversato dal tennis italiano sembra andare controcorrente rispetto a quanto vissuto fino a un paio di mesi fa, quando il doppio zoppicava un po’ dappertutto e in singolare (anche senza Sinner) gli exploit si sprecavano.
Il primo scorcio di stagione sull’erba ha ribaltato le abitudini: adesso sono i doppisti che tirano la carretta, aspettando che Musetti e Berrettini tornino dai loro rispettivi infortuni per dare una mano a Sinner, che pure (per sua stessa ammissione) ha detto di necessitare di un po’ di riposo dopo le fatiche di Roma e Parigi.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/WTA/status/1923034245934592315" profile_id="WTA" tweet_id="1923034245934592315"/]E in campo femminile Paolini, dopo il trionfo al Foro Italico, ha cominciato a sua volta a fare fatica. Intanto però nel fine settimana potrà mettere un altro titolo in bacheca, e poco importa se si tratterà “solo” di un doppio. Perché in fondo sempre un titolo è, e checché se ne dica ha tanto valore.