Wimbledon, le rigide regole del dress code dei campioni

  • Postato il 30 giugno 2025
  • Di Panorama
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Sale il sipario sulla 138ª edizione del Torneo di Wimbledon. Sui campi in erba dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Wimbledon, si sfideranno 256 giocatori, di questi 64 teste di serie. Quest’anno, per la prima volta, ci sono ben undici giocatori italiani nella competizione maschile oltre ai più famosi Jannik Sinner, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, scendono sull’erba inglese anche nomi promettenti come Bellucci e Darderi e Nardi. Per quanto riguarda le donne, sono quattro le azzurre: Jasmine Paolini, Lucia Bronzetti, Martina Trevisan e Sara Errani.

Terzo grande appuntamento del circuito supervisionato dall’ITF -International Tennis Federation, dopo Melbourne e Parigi, il torneo londinese non è mai stato solo tennis fin dal 1877, quando gli organizzatori decisero che i giocatori dovessero vestire prevalentemente capi bianchi per evitare di far vedere aloni e macchie di sudore. Di qui il concetto bianco tennis che, come specificato dalle regole del torneo non è off-white né crema.

Un’imposizione che non è piaciuta proprio a tutti: André Agassi si è rifiutato di giocare a Londra fino al 1991 per colpa del dress code. E per la cronaca, alla sua prima apparizione, nel 1992, si è portato a casa l’insalatiera trofeo vincendo contro Goran Ivanišević con il punteggio di 6-7, 6-4, 6-4, 1-6, 6-4. Nel 2009 Roger Federer, invece, ha osato scendere in campo con delle Nike dalla suola fluo, immediata la reazione dei giudici e che dire di Sinner? Nel 2023, l’altoatesino ha dovuto chiedere il permesso a all’ITF, all’ATP- Association of Tennis Professionals e anche agli organizzatori di Wimbledon per poter portare in campo il borsone Gucci di cui era diventato ambassador.

Tempio di un’eleganza effortless chic, ha sempre fatto molta attenzione anche alla scelta dei suoi partner a partire da Rolex, Official Timekeeper dal 1978, e da IBM, che dal 1990 guida la trasformazione digitale del torneo e che quest’anno ha introdotto Match Chat, l’assistente AI interattivo in grado di rispondere alle domande dei fan durante le partite di singolo.

Non solo, se Babolat si conferma official partner per corde, racchette, borse e scarpe, mentre le palline sono appannaggio di Slazenger dall’inizio del Novecento e quest’anno sono più di 54 mila quelle fornite a Londra, l’abbigliamento dei tennisti è selezionato in base agli sponsor di ciascuno – Sinner e Alcaraz vestono Nike, Berrettini indossa Boss e Djokovic Lacoste, giusto per citarne alcuni – mentre tutto lo staff on-court, dai giudici ai raccattapalle, veste rigorosamente Polo Ralph Lauren.

Wimbledon, le rigide regole del dress code dei campioni
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E in tribuna? Ufficialmente il dress code è smart casual, tuttavia, negli anni non sono mancate polemiche tanto che nel 2015 l’allora due volte campione del mondo di F1, Lewis Hamilton è stato rimbalzato dal Royal Box per essersi presentato vestito in modo troppo eccentrico e soprattutto senza giacca e cravatta! Quattro anni dopo la stessa Meghan Markle, duchessa di Sussex e moglie di Harry, venne lasciata fuori per aver indossato un paio di jeans. Al di fuori del palco reale, tuttavia, le regole sono meno ferree ma attenzione, niente infradito, niente cappelli XL e niente loghi troppo vistosi, gli inglesi non perdonano.

Autore
Panorama

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