Wimbledon, la strage dei big in crisi d’identità. Da Tsitsipas allo sfogo di Zverev: “Non provo più gioia, andrò in terapia”

  • Postato il 2 luglio 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Ben 13 le teste di serie eliminate al primo turno di un Wimbledon finora rocambolesco. Un numero impressionante, considerando soprattutto che, tra queste, 4 rientrano tra le prime dieci posizioni del seed. E mentre scriviamo manca ancora il risultato della testa di serie 29, l’americano Nakashima, che deve completare il suo match contro il cinese Bu. Già nella prima giornata dello Slam londinese, lunedì, l’ex semifinalista Daniil Medvedev è stato costretto a salutare l’All England Lawn Tennis Club dopo aver perso in quattro set contro il francese Bonzi, così come anche Stefanos Tsitsipas, Holger Rune e Matteo Berrettini, che sono stati limitati però dagli infortuni. Nel giornata di martedì 1 luglio, invece, è arrivata l’eliminazione di Lorenzo Musetti, che l’anno scorso si era spinto in semifinale, e del numero 3 al mondo Alexander Zverev, che dopo la finale agli Australian Open non è più riuscito a mostrare il suo livello. Ed è proprio il tedesco che dopo la sconfitta in 5 set contro il francese Rinderknech si è aperto in conferenza stampa: “Non provo più gioia in niente, anche quando vinco. Sento il desiderio di dormire, ma senza la voglia di svegliarmi per andare a lavorare”, ha detto. Si salvano al momento Jannik Sinner, Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, anche se lo spagnolo è stato molto vicino all’eliminazione contro un eroico Fabio Fognini, che al suo ultimo match a Wimbledon lo ha trascinato fino al quinto set.

Zverev: “Mi sento solo, non provo più gioia nemmeno quando vinco”

Un primo turno inaspettato per molti dei big presenti a Wimbledon. Colpa degli infortuni, come nei casi di Rune, Tsitsipas, Berrettini e Musetti, che dalla fine della stagione su terra hanno giocato poco e nulla. “In campo ero uno zombie”, ha confessato infatti il carrarino, che si era ritirato per infortunio durante la semifinale del Roland Garros contro Alcaraz ed è tornato in campo per la prima volta questa settimana. E non ha potuto far altro che arrendersi in 4 set al georgiano Basilashvili. Diversa invece la situazione di Tsitsipas e Berrettini, che ormai da anni sono limitati da ricorrenti problemi fisici rispettivamente alla schiena e agli addominali.

In particolare, il tennista romano, forse ancora scottato dall’eliminazione, ha persino parlato di “una riflessione sul futuro”, aprendo così alla possibilità di un ritiro prematuro dallo sport a 29 anni compiuti lo scorso aprile: “Fondamentalmente sono stanco, stanco di rincorrere sempre qualcosa. Per questo ho bisogno di prendermi giorni per pensare, per decidere cosa fare del futuro perché stare in campo così non è quello che voglio”, ha detto dopo la sconfitta contro il polacco Majchrzak in 5 set. Non solo Berrettini, anche Tsitsipas ha mostrato tutta la sua amarezza sulle difficoltà che in circa un anno lo hanno portato dalla top 10 al 24esimo posto del ranking. E ora anche il greco si chiede se sia opportuno proseguire nel tennis: “Una delle cose che odio di più è dover abbandonare una partita, se continuo così non ha molto senso continuare a competere”, ha detto il classe 1998 dopo il match contro il francese Royer in cui si è dovuto ritirare per infortunio.

Ben più personale è lo sfogo di Zverev, che in conferenza stampa si è aperto a una lunga confessione sullo stato della sua salute mentale. Il tedesco, infatti, è alle prese con una stagione complicata, a cui ora si aggiunge la sconfitta al primo turno di Wimbledon contro il numero 72 al mondo Rinderknech. “Mi sento molto solo nella vita in questo momento – ha detto Zverev dopo il match – Non mi era mai successo prima, non credo che il problema sia il tennis, è qualcos’altro che devo trovare dentro di me”, le parole del campione tedesco. Che, infine, conclude: “Forse per la prima volta nella mia vita avrò bisogno di andare in terapia. Non mi sono mai sentito così vuoto, mi manca la gioia in tutto ciò che faccio, anche quando vinco”. Una sensazione che Zverev descrive come quel “desiderio di andare a dormire e non avere voglia di svegliarsi il giorno dopo per andare a lavoro – spiega -. Credo che tutti l’abbiano provata, ma da atleta si riflette sulla performance”, conclude il numero tre al mondo.

Wimbledon, 13 teste di serie fuori: come cambia il tabellone?

Non è la prima volta che 13 teste di serie vengono eliminate al primo turno di uno Slam. Era già successo nel 2004, agli Australian Open, quando all’esordio ne uscirono 14. Quest’anno, però, sono 4 i top 10 usciti al debutto, un record per quanto riguarda il torneo inglese, che si vede quindi privato di molte delle sue stelle già dopo la prima partita. E cambia anche il tabellone, che si semplifica per chi è rimasto ancora in gara, aprendo lo scenario a possibili sorprese. Non è fortunatissimo Jannik Sinner nella parte alta di tabellone, dove sono state eliminate 5 teste di serie, tra cui Musetti e il vincitore di Halle, Alexander Bublik, che in Germania aveva sconfitto l’altoatesino. Resistono invece Djokovic, a caccia del suo 25esimo titolo Slam in carriera, e il britannico Jack Draper, numero 4 al mondo, a minacciare la corsa dell’italiano verso la sua quarta finale Slam consecutiva.

È andata meglio invece a Carlos Alcaraz, che comanda una parte bassa orfana di ben 8 top seeds. Lo spagnolo, quindi, è già certo di evitare tennisti del calibro di Zverev, Tsitsipas, Rune, Medvedev e persino Berrettini, che qui a Wimbledon ha giocato una finale nel 2021. Resta Taylor Fritz tra i primi 10 del seed ancora in gara che potrebbero sfidare il tennista iberico. Per il numero due al mondo, dunque, sembra aprirsi la strada che lo porterebbe alla sua terza finale di fila a Londra: un tappeto rosso, a meno di altre sorprese.

L'articolo Wimbledon, la strage dei big in crisi d’identità. Da Tsitsipas allo sfogo di Zverev: “Non provo più gioia, andrò in terapia” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti