“Wake up, italians!”, e giù botte. Cisgiordania, tre italiani aggrediti da dieci coloni israeliani
- Postato il 1 dicembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Hanno fatto irruzione in casa, in dieci e mascherati. “Wake up, italians”, hanno detto. Poi giù con pughi, schiaffi e calci alle costole, all’addome e alle gambe, fino alla minaccia finale: “Non tornate più”.
In 10 mascherati, all’alba: “Wake up, italians”
La sistematica violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania stavolta ha raggiunto anche tre volontari italiani e una canadese, aggrediti mentre dormivano nella comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico. Un attacco che ha lasciato sotto shock gli attivisti, feriti ma non in modo grave.

E che ha scatenato la condanna dell’Italia: “Basta aggressioni”, ha chiesto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando di un fatto “gravissimo” e lanciando un appello al governo di Israele affinché “fermi i coloni e impedisca che continuino queste violenze che non servono alla realizzazione del piano di pace per il quale tutti quanti stiamo lavorando”.
Gli attivisti attaccati “sono giovani cooperanti che accompagnavano le attività dei palestinesi, accompagnavano i bambini a scuola, gli agricoltori o i pastori, come fare una sorta di protezione civile per la popolazione”, ha spiegato Tajani.
Coloni con bastoni e fucili
La prima a dare la notizia dell’aggressione è stata l’agenzia palestinese Wafa, poi confermata dalla Farnesina. I tre italiani, insieme alla collega canadese, parte del movimento Faz3a, sono stati attaccati nella loro abitazione dai coloni, armati con bastoni e anche fucili, che hanno rubato tutti i loro beni personali, tra cui telefoni e passaporti.
Portati all’ospedale di Gerico, sono stati visitati dai medici e dimessi poco dopo, assistiti nel frattempo dalle autorità palestinesi e dal consolato a Gerusalemme. Lo stesso consolato che solo pochi giorni fa ha seguito la vicenda della delegazione di sei parlamentari Pd rimasta bloccata per alcune ore sulla strada per il rientro da Gerusalemme a Gerico, a causa di un blocco stradale effettuato dalle forze di sicurezza israeliane.
Secondo una delle volontarie aggredite, l’attacco è avvenuto nella cosiddetta ‘Zona A’, un’area “dove per legge non dovrebbe esserci nessun tipo di presenza israeliana”. Ma che i coloni siano liberi di agire nella pressoché totale impunità non rappresenta una novità in Cisgiordania.
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