Vuoi invecchiare bene? Scegli questi carboidrati da 3 gruppi alimentari chiave

  • Postato il 1 giugno 2025
  • Salute
  • Di Blitz
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Cercare di invecchiare in modo sano è un tema sempre più centrale nella società moderna. Mentre l’aspettativa di vita si allunga, cresce anche l’interesse per come arrivarci in buona salute, sia fisica che mentale. Secondo un recente studio condotto dalla Tufts University e pubblicato su JAMA Network Open, l’alimentazione, in particolare la qualità dei carboidrati consumati durante la mezza età, gioca un ruolo fondamentale nel determinare come invecchiamo.

I ricercatori hanno evidenziato un legame diretto tra il consumo di carboidrati di alta qualità e un maggiore benessere nella terza età, indicando che alcune scelte alimentari possono migliorare significativamente le probabilità di vivere una vecchiaia libera da malattie croniche, con buone funzioni cognitive e fisiche.

Lo studio che cambia le carte in tavola

Analizzando i dati di oltre 47.000 donne partecipanti al Nurses’ Health Study, monitorate per più di 30 anni, i ricercatori hanno scoperto che chi consumava più fibre e carboidrati provenienti da fonti naturali e poco raffinate aveva fino al 37% di probabilità in più di invecchiare in modo sano. Le partecipanti allo studio, di età compresa tra i 70 e i 93 anni al momento della valutazione finale, hanno fornito preziose informazioni sulle abitudini alimentari di mezza età e sul loro stato di salute nella vecchiaia.

Il dato più rilevante? Chi faceva largo uso di cereali integrali, verdure, legumi e frutta, mostrava una salute complessiva nettamente migliore rispetto a chi consumava soprattutto carboidrati raffinati, come pane bianco, dolci industriali e bevande zuccherate.

Carboidrati: non sono tutti uguali

pane con semi
Carboidrati: non sono tutti uguali (blitzquotidiano.it)

La parola “carboidrati” spesso viene associata automaticamente all’aumento di peso o a un’alimentazione sbagliata. Ma la realtà è molto più sfumata. I carboidrati sono una fonte primaria di energia per il corpo e rappresentano circa il 50% del nostro apporto calorico quotidiano. Tuttavia, non tutti i carboidrati sono uguali.

I carboidrati ad “alta qualità” sono quelli non raffinati, ricchi di fibre, vitamine e minerali. Li troviamo nei:

  • Cereali integrali (come avena, farro, orzo, miglio)
  • Verdure (soprattutto quelle ricche di amido resistente)
  • Legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli)
  • Frutta fresca e secca (soprattutto quella a basso indice glicemico)

Al contrario, i carboidrati “raffinati” perdono gran parte del loro valore nutrizionale durante il processo industriale. Parliamo di farine bianche, dolci confezionati, bibite zuccherate e molti prodotti da forno. Questi alimenti, se consumati abitualmente, aumentano il rischio di sviluppare malattie croniche e accorciano la “salute in età avanzata”.

Cosa si intende per invecchiamento sano?

Secondo i parametri dello studio, per parlare di healthy aging non basta semplicemente arrivare a un’età avanzata. Si parla di invecchiamento sano quando una persona riesce a evitare 11 malattie croniche, come diabete, insufficienza cardiaca, BPCO e alcuni tipi di tumori, e mantiene buone capacità cognitive, mobilità autonoma e un benessere psicologico stabile.

Non a caso, tra le persone che seguivano un’alimentazione più ricca di fibre e carboidrati complessi, si è registrato un netto miglioramento nella qualità della vita durante la vecchiaia. Chi invece faceva affidamento su cibi altamente raffinati aveva il 13% in meno di probabilità di invecchiare in salute.

L’impatto della fibra sull’invecchiamento

Uno degli aspetti più evidenti emersi dalla ricerca è il ruolo cruciale della fibra alimentare. Questa sostanza, presente in legumi, verdure, frutta e cereali integrali, è fondamentale per il benessere intestinale e per regolare i livelli di glucosio nel sangue. Inoltre, aiuta a mantenere un buon livello di sazietà, favorisce il controllo del peso e ha effetti benefici sul microbiota intestinale, che ha un impatto diretto anche sul sistema immunitario e sul cervello.

Una dieta ricca di fibra, quindi, non solo può aiutarti a tenere sotto controllo malattie metaboliche come il diabete, ma sembra avere anche un’influenza positiva sul rallentamento dell’invecchiamento cerebrale.

I carboidrati da evitare (o limitare)

L’altra faccia della medaglia è rappresentata dai carboidrati a basso valore nutrizionale. Gli esperti hanno evidenziato come alimenti come patate e mais, specialmente se cucinati in modo poco salutare (pensiamo alle patatine fritte o ai prodotti industriali a base di mais), siano associati a un peggioramento dello stato di salute nella vecchiaia.

Anche l’eccesso di zuccheri semplici e farine raffinate è stato collegato a un’infiammazione sistemica cronica, che accelera l’invecchiamento cellulare e aumenta il rischio di sviluppare patologie degenerative.

Come introdurre più carboidrati “intelligenti” nella tua dieta

Per ottenere i benefici illustrati dallo studio, non è necessario stravolgere la propria alimentazione, ma adottare gradualmente abitudini più consapevoli. Una colazione a base di avena e frutta secca, un pranzo con legumi e cereali integrali, e una cena leggera con verdure e un po’ di farro possono fare una grande differenza sul lungo periodo.

Inoltre, imparare a leggere le etichette e a riconoscere ingredienti come “farina integrale” o “senza zuccheri aggiunti” è un ottimo primo passo per orientarsi meglio nei supermercati.

La prevenzione parte dalla tavola

Il messaggio più importante che emerge da questa ricerca è che non si è mai troppo giovani (né troppo vecchi) per iniziare a mangiare meglio. Anche se i benefici più evidenti sono stati riscontrati nelle donne che hanno curato l’alimentazione già dalla mezza età, migliorare la propria dieta porta vantaggi a qualsiasi età.

Adottare una routine alimentare sana è un investimento nel proprio futuro: si riduce la probabilità di sviluppare malattie, si migliora la qualità della vita e si resta autonomi e attivi più a lungo.

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Blitz

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