Vuelta, il caos continua: la decisione sulla crono è una mazzata per Ganna. Pogacar al mondiale "raddoppia"
- Postato il 11 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Ormai quasi hanno smesso di combattere: le forze dell’ordine spagnole hanno capito che è come una battaglia contro i mulini a vento, perché i manifestanti pro Palestina sono destinati ad essere ricordati come i veri vincitori di questa edizione della Vuelta. Tanto che l’attesa crono di Valladolid, quella che in 27 chilometri avrebbe dovuto riscrivere i valori della classifica generale, è diventata una sorta di prologo: accorciata da 27 a 12 chilometri per paura delle proteste degli attivisti, che su un circuito tanto esteso avrebbero avuto maggiori possibilità di intervenire. Così ASO è corsa “ai ripari”: percorso accorciato a meno della metà, provando quantomeno a presidiarlo tutto per evitare altre grane.
- Le ragioni di ASO: "Garantire maggiore protezione ai corridori"
- Almeida, la rincorsa a Vingegaard si fa sempre più dura
- Pogacar al mondiale vuole la doppietta: farà anche la crono
Le ragioni di ASO: “Garantire maggiore protezione ai corridori”
Nel comunicato redatto nella tarda serata di mercoledì si spiegano le ragioni della decisioni “per assicurare maggiore protezione ai corridori”. Che avrebbero dato il loro benestare, perché comunque ASO li ha coinvolti nella scelta, anche se nelle righe date alla stampa non se ne fa menzione diretta. “Al fine di garantire una migliore protezione della tappa, l’organizzazione della Vuelta, in coordinamento con il Consiglio Comunale di Valladolid e dopo consultazione con il collegio dei commissari, ha deciso che la cronometro di giovedì 11 settembre si disputerà su un percorso di 12,2 km, con partenza e arrivo nei luoghi inizialmente previsti”.
Evidentemente la paura di nuove manifestazioni ha suggerito di intervenire in modo drastico: l’idea è di riuscire a controllare meglio eventuali capannelli di attivisti, come successo nella tappa con arrivo all’Alto de El Morredero che ha visto alcuni manifestanti radunarsi ai piedi dell’ultima salita, in quel caso in modo pacifico. Una crono però rischia di rivelarsi troppo appetibile per tornare ad aumentare il tono della protesta: da qui la scelta di accorciare il percorso, così da poter essere meglio presidiato dalle forze dell’ordine.
Almeida, la rincorsa a Vingegaard si fa sempre più dura
La notizia sicuramente non ha fatto piacere agli specialisti delle corse contro il tempo (vedi Filippo Ganna) che avrebbe preferito una crono più lunga, con anche tutti i rettilinei previsti nella parte tagliata dall’organizzazione. Ganna rimane comunque il favorito, mentre Jonas Vingegaard (che sta faticando in questi ultimi giorni a causa di un fastidioso raffreddore) vede aumentate le possibilità di rintuzzare eventuali attacchi di Joao Almeida, più specialista del danese nelle corse contro il tempo, che vede fortemente limitato il suo raggio d’azione, oltre che le possibilità di recuperare almeno una parte sostanziosa dei 50 secondi che lo dividono dalla vetta della generale.
E tenuto conto che in salita il lusitano non è mai riuscito a staccare il danese, appare realistica l’idea che la Vuelta con questi 15 km in meno a cronometro possa essersi sostanzialmente chiusa in anticipo.
Pogacar al mondiale vuole la doppietta: farà anche la crono
A proposito di crono: quella mondiale vedrà al via anche Tadej Pogacar, che in Ruanda proverà a tentare la doppietta, dal momento che sarà poi il grande favorito della prova linea (dove arriva da campione in carica). La Slovenia ha ufficializzato i convocati per il primo mondiale in terra africana e Pogacar compare in entrambe le liste di gara: nella crono sfiderà Remco Evenepoel, favorito numero uno, mentre come previsto non ci sarà Primoz Roglic, che in Ruanda correrà unicamente in appoggio a Pogi nella corsa in linea.
La crono iridata rispetto alle abitudini sarà decisamente meno adatta agli specialisti puri (motivo per cui Ganna non parteciperà alla competizione), con tre salite abbastanza impegnative dislocate lungo il percorso, e allora ecco che Pogacar proverà a calare le sue carte, sebbene Remco rimanga l’uomo da battere.