Vuelta, 18 italiani al via: Tiberi sogna il podio, Ciccone vuole la maglia a pois, Ganna punta alle due crono. E Viviani...
- Postato il 22 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Non vinciamo una tappa da due edizioni, ne abbiamo vinte appena 3 delle ultime 100 disputate. E non vediamo il podio dal 2017, anno in cui Vincenzo Nibali fu costretto ad accodarsi alle spalle di Chris Froome. Insomma, la terra di Spagna (come quella di Francia) negli ultimi tempi non è stata poi così benevola per i colori azzurri, ma i 18 italiani al via della Vuelta che scatterà domani da Torino promettono di invertire un po’ la rotta e ritrovare lo smalto di un tempo. Anche perché il plotone italiano è il quarto per numeri complessivi presente alla corsa iberica dietro Spagna (29 atleti), Francia (20) e Belgio (19).
- Tiberi punta in alto, Ciccone vuole la "tripla corona"
- Ganna sarà re a cronometro? Viviani, che occasione...
- Pellizzari e Fortunato, quante salite dove cercare fortuna...
Tiberi punta in alto, Ciccone vuole la “tripla corona”
Cosa aspettarsi allora dai corridori dello stivale? Sulla carta c’è spazio per osare u po’ in tutte le direzioni. Ad esempio per la classifica generale c’è Antonio Tiberi che vuol provare a scalare un altro gradino dopo lo sfortunato Giro d’Italia nel quale è incappato in una delle tante cadute che hanno segnato la corsa, finendo per uscire di classifica nella tappa del Mortirolo. In Spagna troverà pane per i suoi denti con tante salite che potrebbero esaltarne le qualità di passista scalatore, avendo peraltro al suo fianco un fidato scudiero come Damiano Caruso, che se ritroverà la forma mostrata a maggio potrà dargli certamente una grossa mano (e a sua volta ambire a una top ten: la volpe perde il pelo, ma non il vizio).
Chi ha già detto che non proverà a fare la corsa sui migliori, puntando piuttosto a vincere una o più tappe e soprattutto a inseguire la maglia a pois (azzurri) degli scalatori è Giulio Ciccone, che dopo la caduta patita al Giro è tornato forte nel mese di agosto vincendo la Klasikoa e poi una tappa alla Vuelta a Burgos. Il suo obiettivo è la “tripla corona” della montagna: ha vinto la classifica degli scalatori al Giro (2019) e al Tour (2023) e ore punterà ad aggiungere alla collezione quella della Vuelta.
Ganna sarà re a cronometro? Viviani, che occasione…
Filippo Ganna ha segnato sul calendario la giornata di mercoledì 27 agosto, quando nella prima frazione in territorio spagnolo ci saranno 20 chilometri a cronometro a Figueres adatti agli specialisti. Anche quella di Valladolid dell’11 settembre potrebbe rivelarsi un’occasione ghiotta per ampliare il terreno di caccia e garantirsi un’altra entrata “sicura” alla voce vittorie di tappa.
Due anni fa Ganna (che ha accusato problemi intestinali nei giorni scorsi) fu protagonista anche in volata, tenuto conto che alla Vuelta mancheranno tanti big dell’universo degli sprinter, e allora guai a mettere limiti alla provvidenza. A cronometro potrebbe esaltarsi anche Matteo Sobrero, in volata si rivede dopo parecchio tempo in un GT Elia Viviani, che alla Vuelta 2018 s’impose in tre frazioni e che dovrà vedersela principalmente con Mads Pedersen (che va a caccia della maglia a verde della classifica a punti) e Jasper Philipsen, quest’ultimo arruolato all’ultimo dall’Alpecin Deceuninck.
Pellizzari e Fortunato, quante salite dove cercare fortuna…
Altri italiani in cerca di gloria sono Giulio Pellizzari e Lorenzo Fortunato, due che in salita hanno dimostrato di andare forte e che sulle pendenze sempre piuttosto pronunciate della Vuelta troveranno tanto terreno fertile per attaccare. Quest’anno peraltro gli organizzatori hanno un po’ rivisto le loro abitudini: meno arrivi esplosivi sulle classiche “rampe” iberiche, più salite lunghe ma non per questo tanto pedalabili, perché Angrilu, Bola de Mundo e Farrapona quando chiamano non fanno prigionieri.
Cacciatori di tappa lo saranno Andrea Bagioli e Fausto Masnada, mentre Nicolò Buratti, Nicola Conci, Giovanni Aleotti, Luca Vergallito, Alessandro Verde, Simone Petilli e Marco Frigo avranno essenzialmente il compito di dare una mano ai rispettivi capitani, sperando che magari si apra uno spiraglio per riuscire a inserirsi in qualche fuga per giocarsi qualcosa di più importante.
L’ultimo italiano a vincere la Vuelta è stato Fabio Aru, 10 anni fa esatti: sarebbe bello rinverdire quei fasti, ma ci accontenteremmo anche di qualche bel bagliore sparso lungo tutte le tre settimane.