Voyager 1 non si arrende: ristabilito il contatto!

  • Postato il 25 novembre 2024
  • Di Focus.it
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Il mese scorso la NASA temeva di aver perso la Voyager 1 nello spazio interstellare, ma, con sorpresa, la sonda è tornata a comunicare utilizzando un trasmettitore inattivo da oltre 40 anni. I problemi erano iniziati il 16 ottobre, quando l'ente spaziale americano inviò un comando per accendere un riscaldatore. Una richiesta apparentemente innocua, ma la risposta della navicella fu del tutto inaspettata. La NASA impiegò due giorni per accorgersi del problema: Voyager 1, l'oggetto più distante mai costruito dall'uomo, si trova a quasi 25 miliardi di chilometri dalla Terra, il che significa 23 ore per inviare un messaggio e altre 23 per ricevere una risposta. Il 18 ottobre, la NASA notò che il segnale viaggiava su una banda di frequenza diversa dal previsto. L'analisi rivelò che il riscaldatore, invece di applicare le istruzioni ricevute, aveva attivato il sistema di protezione dai guasti, progettato per spegnere sistemi non essenziali in caso di eccessivo consumo di energia. Così fu disattivato il trasmettitore radio a banda X, la principale linea di comunicazione con la Terra. Il sistema ridusse anche la velocità di trasmissione dei dati.. Tutto era tornato sotto controllo. Ma solo per un po'.... Ristabilita la connessione sul canale corretto, la situazione sembrava sotto controllo, ma il giorno seguente le comunicazioni si interruppero completamente. La NASA sospettava che il trasmettitore a banda X avesse attivato il sistema di protezione dai guasti altre due volte, causando lo spegnimento completo. Al suo posto, Voyager 1 avrebbe iniziato a utilizzare il trasmettitore a banda S, meno energivoro ma con un segnale molto più debole, difficile da rilevare. Si temeva che la Voyager potesse trasformarsi in una sonda che invocava aiuto senza essere ascoltata.. La decisione degli ingegneri. L'ultimo utilizzo del trasmettitore a banda S risale al 1981, quando la sonda era molto più vicina alla Terra. Con grande fortuna, gli ingegneri della NASA sono riusciti a ristabilire un contatto il 22 ottobre, confermando che la Voyager 1 era ancora operativa. Tuttavia, gli ingegneri hanno deciso di non riaccendere il trasmettitore a banda X finché il problema non sarà chiarito. Questa avaria si aggiunge a difficoltà precedenti: nel 2022 la sonda inviò dati di telemetria distorti per mesi, e tra novembre 2023 e giugno 2024 trasmise solo messaggi incomprensibili, attribuiti a un chip corrotto nel sistema di memoria.. La corsa contro il tempo (tra le stelle). Il tempo per risolvere il problema è limitato. A causa della scarsa energia residua, si prevede che Voyager 1 smetterà di raccogliere dati scientifici dopo il 2025. Entro il 2036 sarà fuori dalla portata dei ricevitori della NASA, e la perderemo definitivamente. Potrebbero passare decine di migliaia di anni prima che la sonda attraversi la Nube di Oort, l'enorme guscio di comete che circonda il Sistema Solare. Tra circa 40.000 anni, si prevede che entrambe le sonde Voyager passeranno a due anni luce dalle stelle più vicine, continuando poi il loro viaggio nell'oscurità dello spazio. Veri monumenti dell'ingegno umano, porteranno con sé le ultime testimonianze della nostra cultura..
Autore
Focus.it

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