Von der Leyen corregge il tiro e rinvia le multe per l'industria dell'Auto

  • Postato il 3 marzo 2025
  • Di Il Foglio
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Von der Leyen corregge il tiro e rinvia le multe per l'industria dell'Auto

La Commissione europea proporrà un “emendamento mirato” alle norme sulle emissioni inquinanti dei veicoli, concedendo alle case automobilistiche tre anni, anziché uno, per soddisfare i nuovi obiettivi di emissione di CO2 per auto e furgoni. Lo ha annunciato alla stampa la presidente Ursula von der Leyen a Bruxelles, anticipando i punti principali del piano ad hoc per il settore che sarà presentato mercoledì 5 marzo. L'obiettivo finale rimane raggiungere le zero emissioni nel 2035, motivo per cui almeno un quinto di tutte le vendite della maggior parte dei produttori dovrà riguardare veicoli elettrici per evitare pesanti multe. I produttori di auto dell'Unione europea, già in affanno tra la chiusura di fabbriche e i possibili dazi statunitensi, avevano già esortato la Commissione a concedere un'esenzione dalle multe. Le quali, a loro dire, ammonterebbero a 15 miliardi di euro, qualora quest'anno le flotte non rispettassero i limiti.

La presidente ha incontrato oggi dirigenti del settore automobilistico, sindacati e gruppi di attivisti. Le parole d'ordine sono state equilibrio e flessibilità: “Da un lato abbiamo bisogno di prevedibilità ed equità per i first mover, coloro che hanno svolto con successo i loro compiti”, ha sottolineato von der Leyen, ma dall'altro “dobbiamo ascoltare le voci e le parti interessate, che chiedono più pragmatismo, in questi tempi difficili, e neutralità tecnologica, specialmente se parliamo degli obiettivi del 2025 e delle relative sanzioni in caso di non conformità”.  

Per raggiungere gli obiettivi (e scongiurare il rischio di multe) sarà necessario vendere più auto elettriche: un segmento in cui le case europee sono in ritardo rispetto ai rivali cinesi e statunitensi. Ma von der Leyen ha anche parlato di neutralità tecnologica: "Ci prepareremo ad accelerare il lavoro sulla revisione del 2035 con la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale".  Una prima apertura si era vista già agli inizi di febbraio, quando un'indiscrezione del Der Spiegel ha reso noto il fatto che Bruxelles stesse valutando l'opzione di consentire anche alle auto ibride plug-in di restare sul mercato dopo il 2035, anno che per ora segna il divieto di vendita di auto a benzina e diesel. I mercati sembrano aver reagito con fiducia: le azioni dei produttori europei - tra cui Volkswagen, Renault, BMW e Mercedes-Benz - sono aumentate tra il 2 e il 6 per cento dopo i commenti di von der Leyen.

 

          

L'allungamento dei tempi che la presidente proporrà, “significa più respiro per l'industria, significa anche più chiarezza, senza modificare gli obiettivi concordati. Sono sicura che un emendamento così mirato potrebbe essere approvato rapidamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio, perché ovviamente ha senso solo se viene concordato rapidamente”. 

La proposta di von der Leyen sposta dunque la palla in avanti, ma non cambia l'impostazione. “Gli obiettivi restano gli stessi: devono essere rispettati”, ha spiegato ai giornalisti, aggiungendo che la proposta richiederà comunque l'approvazione del Parlamento europeo, oltre che dei governi degli stati membri. Difficile che manchi il supporto dell'Italia. “L'industria auto europea è salva”, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso“La Commissione ha dato ragione all'Italia”. Ora dobbiamo andare avanti con la piena neutralità tecnologica, l'autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo”, ha concluso. Sulla stessa linea anche la Lega: “Ci hanno ascoltato con grave ritardo. Adesso occorre azzerare la follia della messa al bando dei motori benzina e diesel dal 2035”, si legge in una nota. 

 

 

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Il Foglio

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