“Vomitava sangue dalla bocca e nessuno lo aiutava”, la denuncia della moglie di un 49enne morto a Pesaro

  • Postato il 30 ottobre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Gianluca De Luca, aveva 49 anni ed era un pizzaiolo. Domenica 19 ottobre l’uomo, di origini campane, è stato accompagnato al pronto soccorso di Fano dalla moglie Mirela Miron per una fistola sanguinante. Le sue condizioni sono peggiorate ed è stato operato d’urgenza all’ospedale di Pesaro. L’uomo, come riporta il Corriere Adriatico, è morto e la famiglia ha presentato una denuncia sostenendo che c’erano stati forti ritardi nelle cure e in particolare una lunghissima attesa al pronto soccorso senza ricevere adeguata assistenza mentre le sue condizioni peggioravano. Saranno le indagini della procura di Pesaro a fare luce sul decesso.

La donna, assistita dall’avvocata Silva Emili, ha raccontato che l’uomo si era sentito male domenica mattina e alle 12.30 erano entrati in ospedale. De Luca era lucido e con parametri nella norma. “Aveva i parametri vitali nella norma, ma vomitava sangue dalla bocca e perdeva sangue da questa fistola. Alle 16,45 Gianluca mi ha chiamato con il cellulare lamentandosi per dolori insopportabili e per il fatto che vomitava e nessuno lo aiutava e lo veniva a vedere” ha raccontato la moglie che è assistente socio sanitaria, aggiungendo: “Ho sentito le sue urla di dolore da fuori ma mi dicevano: ‘Fanno tutti così, non si preoccupi’”.

Intorno alle 18 la donna è stata informata che l’uomo era andato in arresto cardiaco e quindi era entrato in coma. È stato quindi trasferito d’urgenza all’ospedale di Pesaro dove però è arrivato alle 20. Dopo l’intervento è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dove purtroppo però è morto alcune ore dopo. La procura che ha disposto l’autopsia, l’esame è stato eseguito nei giorni scorsi e ha stabilito come causa del decesso uno shock emorragico. L’azienda sanitaria Marchigiana sostiene che non vi sia stato alcun ritardo nelle cure del paziente. “Non risultano, dalla documentazione disponibile, ritardi nell’attivazione delle procedure d’urgenza, ogni decisione clinica è stata assunta in tempi congrui e con la massima tempestività” spiegano dall’Ast di Pesaro Urbino. L’avvocata ha chiesto di sapere se a gestire l’emergenza ci fossero medici gettonisti.

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Il Fatto Quotidiano

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