Volume al massimo in auto? La musica ti costa multe salatissime: ecco cosa rischi
- Postato il 24 novembre 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
- 1 Visualizzazioni
L’ascolto di musica ad alto volume durante la guida è una pratica comune ma comporta rischi non solo per la sicurezza stradale.
La normativa italiana, precisa e severa, interviene per regolamentare l’uso degli impianti audio a bordo dei veicoli, imponendo limiti rigorosi e sanzioni rilevanti. La Corte Suprema di Cassazione, con le sue recenti pronunce, ha ribadito l’importanza di contemperare il piacere musicale con la necessità di garantire sicurezza e rispetto per i cittadini.
Il Codice della Strada, integrato dal Regolamento di esecuzione, disciplina in modo puntuale la questione dei rumori molesti prodotti durante la circolazione. L’articolo 350 del Regolamento fissa il limite massimo di 60 LAeq dB(A), misurati a 10 centimetri dall’orecchio del conducente, con microfono orientato verso la sorgente sonora e veicolo con finestrini e portiere chiusi. Questa soglia è considerata un riferimento operativo severo e serve a garantire che il volume della musica non comprometta la capacità di percepire i segnali esterni fondamentali per la sicurezza.
Tuttavia, rispettare questo limite numerico non esime il conducente dall’obbligo di mantenere un livello di attenzione adeguato. Il volume, infatti, non deve in alcun modo ostacolare la guida o la percezione di sirene, clacson e altri avvertimenti acustici. Le forze dell’ordine, durante i controlli, possono ricorrere sia a misurazioni fonometriche per accertare il superamento dei 60 decibel, sia a una valutazione funzionale della sicurezza stradale, verificando se la musica impedisce di udire segnali di pericolo.
Le sanzioni amministrative variano da 42 a 173 euro, ma in caso di violazioni più gravi o ripetute, soprattutto legate all’uso improprio di dispositivi auricolari, le multe possono salire fino a 1.000 euro con la decurtazione di 5 punti dalla patente e la sospensione del documento da 15 giorni a due mesi.
L’uso di cuffie e dispositivi audio: cosa prevede la legge
Un aspetto spesso frainteso riguarda l’utilizzo di cuffie e auricolari alla guida. L’articolo 173 del Codice della Strada vieta esplicitamente l’uso di apparecchi che comportino il distacco delle mani dal volante o che isolino completamente l’udito, come le cuffie che coprono entrambe le orecchie. È invece consentito l’uso del vivavoce o di un auricolare singolo, a condizione che non comprometta la capacità uditiva bilaterale e non distragga dalla guida.
Le sanzioni per il mancato rispetto di queste disposizioni sono particolarmente severe, con multe da 250 a 1.000 euro, decurtazione di 5 punti dalla patente e sospensione del documento di guida. In caso di recidiva entro due anni, le conseguenze sono ulteriormente aggravate.

Oltre agli aspetti amministrativi legati alla sicurezza stradale, l’ascolto di musica ad alto volume in auto può configurarsi come un vero e proprio reato penale quando produce un disturbo significativo per un numero indeterminato di persone. L’articolo 659 del Codice Penale punisce il disturbo della quiete pubblica, un illecito contravvenzionale che tutela un interesse collettivo.
La Corte Suprema di Cassazione ha più volte chiarito che per configurare il reato non è indispensabile una perizia fonometrica, ma è sufficiente un quadro probatorio che dimostri l’idoneità del rumore a disturbare il riposo o le occupazioni di una pluralità di individui. Testimonianze, rilievi degli agenti e contesto ambientale sono elementi validi per la valutazione.
In particolare, la musica ad alto volume nelle ore notturne o in aree residenziali, vicino a ospedali o scuole, può comportare conseguenze penali anche se il veicolo è in regola con i limiti tecnici previsti dal Codice della Strada. Recenti sentenze hanno confermato la legittimità di sanzionare automobilisti con multe e, in casi estremi, con il sequestro dell’impianto audio per aver turbare la quiete pubblica.
La sicurezza stradale e l’impatto della musica ad alto volume
L’ascolto di musica a volume elevato non è solo un problema di disturbo, ma incide direttamente sulle capacità cognitive e reattive del conducente. Studi aggiornati sulla sicurezza stradale dimostrano che la musica molto alta allunga i tempi di reazione, aumenta la fatica uditiva e maschera suoni fondamentali come sirene, clacson e altri segnali di pericolo.
In particolare, la presenza di bassi potenti o di impianti audio modificati dopo la vendita del veicolo (aftermarket) accentua questo effetto, incrementando il carico cognitivo e riducendo l’attenzione. Per questo motivo, la normativa non richiede un abitacolo silenzioso, ma impone che il conducente mantenga una soglia di attenzione compatibile con manovre tempestive e scelte corrette.
Durante i controlli dinamici, gli agenti possono fermare il veicolo se percepiscono la musica ad alto volume dall’esterno o notano segni di distrazione o ritardi nella risposta a segnali acustici. Il verbale può richiamare sia la norma sui limiti sonori sia il divieto di compromissione della sicurezza alla guida.
L'articolo Volume al massimo in auto? La musica ti costa multe salatissime: ecco cosa rischi proviene da Blitz quotidiano.