Volkswagen incontra i sindacati, strategia per evitare la chiusura delle fabbriche

  • Postato il 31 ottobre 2024
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Il Gruppo Volkswagen è in crisi e, come annunciato nei giorni scorsi, punta a chiudere tre fabbriche in Germania. I problemi per l’azienda sono legati a doppio filo alle difficoltà dell’elettrificazione, alla crescente concorrenza e ai costi più alti. Tutti questi elementi impedirebbero al Gruppo di raggiungere i suoi obiettivi finanziari e costringerebbero a tagli netti, con una riduzione del numero degli stabilimenti. Una chiusura di Volkswagen in Germania è un eventostorico” e rappresenta il simbolo delle difficoltà del settore automotive in Europa.

Nulla, però, è ancora deciso. Il Gruppo tedesco ha incontrato i sindacati, con l’obiettivo di trovare un accordo per continuare le attività negli stabilimenti produttivi che l’azienda punta a chiudere nel corso del prossimo futuro. La notizia dell’incontro è stata riportata da Bloomberg che ha anche evidenziato quali sono le basi su cui Volkswagen intende intavolare una nuova trattativa, per evitare licenziamenti e chiusure.

Cosa propone Volkswagen

Il Gruppo tedesco ha presentato un piano per evitare le chiusure degli impianti in Germania. Questo piano prevede un taglio netto ai costi: l’azienda, infatti, propone una riduzione del 10% degli stipendi dei lavoratori oltre che una revisione del sistema di bonus che, in passato, hanno garantito ai lavoratori di Volkswagen la possibilità di incrementare, in modo significativo, la retribuzione effettiva (grazie agli ottimi risultati raccolti dall’azienda).

Arne Meiswinkel, negoziatore che gestisce le trattative per Volkswagen, ha dichiarato “Siamo aperti a qualsiasi discussione per raggiungere i nostri obiettivi finanziari“. Sulla necessità di tagli, Volkswagen sembra non avere dubbi. Continua il rappresentate del Gruppo: “Solo se troveremo insieme soluzioni per raggiungere i nostri obiettivi finanziari potremo immaginare prospettive concrete per le sedi tedesche e una possibile sicurezza dei posti di lavoro“.

La risposta

Daniela Cavallo, rappresentate sindacale, ha definito la disponibilità di Volkswagen a trattare come un “primo piccolo segnale” che conferma come la chiusura degli stabilimenti non sia del tutto esclusa. La proposta, in ogni caso, rappresenta solo una base di partenza per una trattativa più complessa e, probabilmente, destinata a durare diverse settimane. Le parti si incontreranno il prossimo 21 di novembre mentre dal prossimo 1° dicembre saranno possibili i primi scioperi dei lavoratori del Gruppo.

La questione, in ogni caso, è molto complicata. Volkswagen deve fare i conti con un mercato sempre più difficile. I costi alti oltre che la concorrenza crescente in arrivo dalla Cina, nonostante i dazi voluti dall’UE, stanno creando non poca difficoltà al Gruppo che si prepara a chiudere un anno con risultati in chiaroscuro. L’elettrificazione sembra essere più lenta del previsto e l’azienda sta valutando il modo per tagliare i costi.

La scelta di ridurre la produzione in Germania rappresenta, quindi, un vero e proprio simbolo del momento difficile del mercato delle quattro ruote europeo. Il Gruppo Volkswagen, primo produttore in Europa e secondo produttore al mondo di auto, è in difficoltà e, per il momento, non ha trovato soluzioni alternative alla chiusura delle fabbriche e al taglio della forza lavoro. Staremo a vedere quali saranno le prossime mosse dell’azienda per fronteggiare una crisi sempre più difficile.

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Virgilio.it

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