“Volevo vedere l’aurora boreale, ma è stato un incubo. Onde alte 8 metri, la gente vomitava nei piatti”: il racconto choc di Alice Murphy
- Postato il 18 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Arrivata in Norvegia per vivere l’esperienza “più bella della mia vita”, la giornalista Alice Murphy si è trovata catapultata in un viaggio che, almeno all’inizio, sembrava destinato al fallimento. Lo ha raccontato in un articolo su Metro, dove ha ripercorso i cinque giorni passati tra disagi, maltempo e delusioni. Ma proprio quando tutto sembrava perduto, il cielo ha deciso di concedere lo spettacolo tanto atteso: “Nell’oscurità gelida della Norvegia settentrionale, siamo stati colpiti da una tempesta solare che ha creato uno spettacolo mozzafiato e abbiamo visto l’aurora boreale”.
Il tour era stato organizzato appositamente per osservare il fenomeno. Eppure, fin dall’arrivo a Oslo, il destino sembrava accanirsi: “La situazione era precipitata nel caos fin dal nostro atterraggio a Oslo, dove una tempesta di vento a 105 chilometri orari aveva cancellato la coincidenza e abbiamo perso i primi due giorni di escursioni programmate”. A bordo della nave, le condizioni non migliorarono: mare in burrasca, tappe saltate e passeggeri provati. “Bottiglie rotte; soste in porto saltate; la gente vomitava nei piatti”.
Anche il cielo sembrava non dare speranza. “Il cielo grigio e scuro di quei giorni ha fatto subito pensare che non avremmo visto neanche un accenno di aurora boreale”. Poi, all’ultima tappa, il colpo di scena. “Nel buio all’improvviso appare un filo bianco che turbina come una scrittura calligrafica. Si attorciglia e volteggia in una danza ipnotica”.
Murphy descrive la corsa notturna verso il fiordo, guidati da Mili, l’autista esperta del luogo: “Tra l’ululato degli husky, saliamo a bordo del furgone… E lì, nell’oscurità gelida della Norvegia settentrionale, siamo stati colpiti da una tempesta solare che ha creato uno spettacolo mozzafiato”. E alla fine, l’emozione: “Le lacrime mi rigavano il viso mentre guardavamo un etereo caleidoscopio di verde e rosa sotto la luna. So che non lo è, ma sembra essere la cosa più vicina alla magia”.
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