“Volevo mostrare la mia auto alla troupe, l’ho aperta e c’era un dildo dentro”: Aurora Straus racconta la misoginia nel mondo dei motori

  • Postato il 12 aprile 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Aveva 16 anni ed era l’unica pilota di sesso femminile a sfrecciare sulle piste del Nord America. Aurora Straus sapeva fin dal principio che il suo ingresso nel mondo degli sport motoristici, dominato in lungo e in largo dagli uomini, non sarebbe stato provo di sfide di stampo sessista. Come ha raccontato in un’intervista concessa al The Guardian: “Una volta stavo facendo un’intervista per un documentario. Ho mostrato la mia macchina alla troupe dopo la scena di un’incidente e, quando ho aperto la porta, ci ho trovato un dildo dentro. Qualcuno me l’aveva messo per umiliarmi”.

Nessun altra donna a cui rivolgersi per cercare conforto e, se si lamentava, sapeva che le sarebbe stato detto di smetterla di comportarsi come una “diva”. Straus non aveva nemmeno uno spogliatoio per sè. Per la maggior parte della sua carriera, si è infatti cambiata insieme agli uomini. Ma ora la pilota ritiene che dei passi in avanti siano stati compiuti. La sua opinione è che il MeToo sia stato fondamentale per trattare la misoginia verso le atlete e ora vede più donne gareggiare. Il suo successo poi, ha contribuito a far appassionare alle piste da corsa molte ragazze che ora la vedono come un esempio. Mentre era ancora all’università (ha studiato a Harvard), Straus ha anche fondato l’organizzazione no-profit Girls with Drive per aiutare le giovani donne a costruirsi una carriera in Stem, la competizione automobilistica studentesca più importante al mondo.

“All’inizio mi limitavo ad adattarmi, ma aiutando sempre più donne e ragazze a entrare nel settore la mia prospettiva è cambiata”, ha ammesso Straus. “Ora ho 26 anni e non posso dirvi a quanti programmi ho partecipato in cui tutti parlano di quanto sarebbe bello investire sulle donne negli sport motoristici, ma quando si tratta di firmare assegni per le donne nei go-kart o per le pilote di auto da corsa, è molto più difficile giungere a una conclusione positiva“.

Straus è impegnata anche nel progetto Driven Artists Racing Team (DART Car), ossia un team di sport motoristici guidato da donne che unisce la passione per l’arte a quella per le corse. L’obiettivo è quello di valorizzare la figura femminile negli sport motoristici e nelle belle arti, settori storicamente dominati dagli uomini. L’ultimo veicolo di Straus è stato infatti decorato con il numero 44 in omaggio al fatto che solo il 4% dei piloti da corsa sono di sesso femminile e che solo il 4% delle opere d’arte realizzate dalle donne vengono vendute nelle case d’asta. La missione della pilota è ancora lunga, ma dice con fiducia di essere sulla buona strada.

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