“Voleva tenere la nostra storia nascosta, mi faceva sentire come una cosa di cui avere vergogna”: lo sfogo di Lulù Selassié dopo la condanna per stalking a Manuel Bortuzzo

  • Postato il 15 aprile 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Il mio errore è stato quello di dare troppo amore a una persona che invece non me ne dava”. Così Lulù Selassié nella prima intervista rilasciata dopo che lo scorso 3 aprile il Tribunale di Roma l’ha condannata a 1 anno e 8 mesi, pena sospesa, per stalking nei confronti di Manuel Bortuzzo. La loro storia d’amore è nata all’interno della casa del “Grande Fratello Vip” nell’edizione 2021/2022 ma è finita nel peggiore dei modi, tra denunce e presunte aggressioni. Selassié si dice profondamente scossa da quanto accaduto, e parla di “strascichi di ansia, di angoscia e depressione”. La relazione con il nuotatore sarebbe finita di punto in bianco dopo una discussione “per cose futili”: “Quando sono tornata a Roma per parlarci, lui non ha voluto incontrarmi e mi ha bloccata ovunque” spiega a Fanpage.

Tra gli episodi citati da Bortuzzo nella denuncia come prova delle molestie c’è quanto accaduto ad aprile 2022, quando lui si trovava all’Ospedale di Latina e Lulù avrebbe inveito contro il personale sanitario e bussato alla porta della sala operatoria. Ricostruzione che la 26enne respinge: “Non mi sono mai comportata in quel modo, la mia versione è totalmente diversa. È stata l’infermiera ad aprirmi la porta, lui era lì per fare dei controlli e accertarsi che un giorno avrebbe potuto avere dei figli, il nostro sogno era quello di costruire una famiglia insieme. Non ho mai perso il controllo, quella situazione è stata descritta in questo modo per salvare un’altra persona e screditare me. Ho delle prove che confermano la mia versione”.

A spingere l’ex gieffino a denunciare Selassié sarebbe stato però un episodio risalente al 21 aprile 2024, quando si è presentata a Madeira, dove Manuel si trovava per i Campionati europei di nuoto, e lo avrebbe aggredito fisicamente: “Anche in questo caso”, commenta Lulù, “la mia versione è del tutto diversa. La nostra storia era terminata a gennaio 2024, ma qualche tempo dopo lui mi ha ricercata e sono andata a Madeira per questo. Era lui a voler tenere la nostra storia nascosta, non posso dire perché, ma non è stata una mia scelta. Ho sofferto molto per questa situazione, lui mi faceva sentire come una cosa di cui avere vergogna, da tenere in un angolino per chissà quale motivo. In Appello, cercherò di dimostrare che lui non aveva paura di me”.

Nell’intervista le viene chiesto perché abbia chiesto il rito abbreviato malgrado dicesse di avere prove in grado di provare la sua innocenza. Il motivo risiederebbe nei tempi spesso molto lunghi della giustizia italiana: “Volevo chiudere questa vicenda nel più breve tempo possibile, visto che la giustizia italiana ha spesso tempi lunghi e questo avrebbe potuto crearmi problemi sul piano lavorativo, cosa che è successa comunque a causa del braccialetto elettronico”.

Selassié si sente “tradita” dall’ex compagno a causa della denuncia: “Ha messo nei guai me e tutta la mia famiglia, visto che questa vicenda ha avuto delle ripercussioni anche sulle mie sorelle, Clarissa e Jessica”. E cita proprio i suoi cari come testimoni “del fatto che abbiamo sempre continuato a vederci, anche nel periodo in cui mi accusa di stalking. Io accettavo di nasconderci solo per proteggerlo e per proteggere il nostro legame ma, così facendo, ho danneggiato me stessa” chiosa.

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Il Fatto Quotidiano

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