“Voglio toccare il mio corpo e sentire che esisto. Ora voglio fare mille cazzate che non ho fatto ancora”: Angelina Mango un anno dopo lo stop per la salute
- Postato il 16 ottobre 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Angelina Mango, a un anno esatto dalla sua pausa per motivi di salute, riappare così all’improvviso con una torta Sacher in mano e con inciso sopra “caramé”, che mette insieme il “Cara” e “me”, ma che è soprattutto il titolo del suo nuovo disco. Un modo per volersi bene in dolcezza. L’artista è tornata contro ogni qualsiasi logica discografica, un annuncio nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre (quando generalmente i dischi escono il venerdì), senza preavviso e poche parole: “Ho scritto quindici canzoni più una”.
Un disco che la cantautrice ha scritto e prodotto con Giovanni Pallotti, affiancata dal fratello Filippo e con due gemme: Madame presente in “ioeio” e Calcutta con Dardust per “aiaiai”. Due tra le canzoni più belle di un disco che ha un sound internazionale, sorprendente in alcuni punti per la modernità e la cura del sound.
Le parole dei testi riflettono esattamente lo stato d’animo di una ragazza di 24 anni che ha attraversato un successo fulminante dopo la vittoria nella categoria canto ad “Amici di Maria De Filippi”, poi il trionfo a Sanremo e il palco di Eurovision Song Contrest. All’improvviso il “velo sugli occhi”, per citare uno dei brani del disco, le ha imposto uno stop.
Ma la musica non l’ha mai abbandonata e così in questi mesi, Angelina oltre a prendersi cura di sé ha deciso di comporre nuova musica e sfornare un disco godibilissimo all’ascolto e anche se sono sedici pezzi, non ci si affatica ad arrivare fino in fondo.
Mai come questa volta Angelina si è messa a nudo. Nella già citata “velo sugli occhi” l’artista canta: “Ora come glielo dico ad Angelina. Doveva perdonarsi è diventata un’assassina. Cammina con le punte arrotondate per sеmpre per difetto e rеgalare tutto non è ricevere affetto. E giocherò a carte scoperte, non dirò più bugie. E diventerò una donna forte“.
E ancora: “Ora voglio alzarmi alle quattro. Sbagliare tutto e poi morire di noia. Voglio uscire in ciabatte. Fare mille cazzate che non ho fatto ancora“. Un vero e proprio manifesto esistenziale.
Ma non è tutto. In “aiaiai” i versi che regalano una radiografia, anche impietosa: “Che senso ha stare meglio? E mi sembra di essere un fantasma al mio concerto. Fino a quando mi illumini e non c’è niente da illuminare. Se crollano le impalcature resto solo io. Ti prego non mi giudicare“.
Il nodo in gola in “come un bambino” dedicata ai suoi genitori e quando parla del padre Mango: “In che modo mi manchi stasera. Con il sorriso stampato in faccia, con il silenzio in gola“. Non manca l’amore quello finito, quello sognato, quello desiderato. Angelina Mango è tornata in punta di piedi, con una torta, sorridente e con la voglia di riprovarci, stavolta con i tempi giusti, senza correre.
Una piccola chicca finale. Il disco si chiude con “cosicosicosicosì”, una canzone che Angelina non ha scritto e non ha cantato. Una dedica nel giorno del suo compleanno della sua migliore amica Elena, in arte Henna, che Angelina ha voluto fortemente inserire nel disco a chiusura.
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