Vlahovic imprescindibile, l'uomo in più di Tudor accantona i tormenti nella serata folle di Juventus-Borussia Dortmund

  • Postato il 17 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Con due gol e un assist decisivo, come si può giudicare Dusan Vlahovic? Soprattutto, come lo si può mettere al centro del tavolo quando ha dimostrato, tra campionato e Champions, una simile continuità di rendimento lanciando un monito a quanto abbiano ancora alimentato dei dubbi sulla qualità che è in grado di esprimere?

In un day after che non può prescindere da una figura così centrale per la Juventus e lo stesso Igor Tudor, che ha rischiato tirando via Yildiz per Zhegrova e consentendo a Dusan di inventare la palla per Kelly, Vlahovic ha esternato come mai.

Vlahovic spietato come mai

Mai aveva rotto il silenzio, in mesi di tormenti taciuti su cui il serbo ha esplicitato la propria posizione nello stupore dello studio di Sky Sport e di Fabio Capello, il quale aveva intuito l’emotività di Vlahovic, sempre restio a condividere emozioni o, come in una specifica fattispecie, quanto ha attraversato. Una condizione di perenne giudizio che, senza alcun dubbio, ha di certo soppesato, analizzato e addirittura patito quando ha affermato che il 99,9% delle cose detto non rispondeva al vero.

Posto che la verità è essa stessa stratificata, sfaccettata e da sedimentare anche in questioni quali trattative, difficoltà legate alle esigenze delle parti, il caso Vlahovic è una costante da quando l’attaccante arrivò dalla Fiorentina grazie a un’operazione avveniristica in un gennaio altrimenti anonimo accompagnato da dubbi. Perplessità dettata dalla presunta incompatibilità con Paulo Dybala, eventualità smentita dai fatti. E poi il resto delle sequenze nonostante la resa del giocatore, a quell’epoca, non facesse altro che confermare il suo livello.

Vlahovic rinato in Juve-Borussia

L’estate della partenza e la rinascita

Nell’estate della partenza, è rimasto. E non era così ovvio. La questione ingaggio verrà affrontata, forse risolta. Ma quel su cui va posta una riflessione utile, è la continuità che Dusan sta regalando in questo avvio di stagione. Un recupero anche di autostima, se fosse mai stata toccata, e su cui anche entrare a partita in corso ha la sua valenza. La carriera è fatta anche di paradossi. Vlahovic li ha osservati e ha reagito, lo sostengono dati e tabellini.

“Credo che tutto arriva con l’esperienza. Siamo una squadra giovane, però dobbiamo giocare meglio, leggere le situazioni e chiuderla prima. Non possiamo prende gol subito dopo averlo fatto. Importante che non abbiamo perso”.

Ancora una volta, dopo i due in campionato, segna entrando dalla panchina: “Non lo so. Sta al mister decidere, sono a disposizione perché a me cambia poco entrare o giocare dall’inizio. Da sempre gioco titolare, quindi non saprei ma con i cinque cambi la squadra può cambiare sempre. Io voglio aiutare la Juve a dare il massimo e ottenere i risultati. Io rispetto le scelte del mister, a tutti piacerebbe giocare dall’inizio, cercherò di metterlo in difficoltà”, ha risposto, in effetti.

Il momento difficile

Sulla frustrazione non vuole esporsi, Vlahovic. Non è la narrazione che intende sostenere pur ammettendo con le sue affermazioni di aver subito una fase complicata per la sua carriera alla Juventus. “No, non provo rabbia, ma non è stato un periodo facile. Il 99% delle cose uscite non corrispondevano al vero. Ho trovato la forza dentro di andare avanti. Ho tanta fame e voglia di migliorarmi. Le mie aspettative sono alte, sempre. Gioco in una squadra fantastica, uno dei club migliori del mondo. Quando ero più giovane le critiche mi turbavano di più, ora sono migliorato sotto questo aspetto, ma posso lavorare ancora tanto”.

Numeri pazzeschi

Per dirla con i numeri alla mano, la testa di Dusan è mutata. Merito di Tudor e del gruppo che stanno costruendo nello spogliatoio come ha lasciato intendere Bremer ai microfoni. per essere più diretti: Dusan Vlahovic ha segnato cinque reti entrando dalla panchina nel corso di questa stagione, record in una singola annata dal suo arrivo in Italia. Inoltre, per la prima volta quando gioca nel nostro campionato, Vlahovic ha preso parte a tre reti entrando dalla panchina nel match contro il Borussia Dortmund (2G+1A).

Una follia assoluta, se riflettiamo su come si è evoluta la partita al rientro dall’intervallo. In 45 minuti un’altalena emotiva, e di risultati, che ha suscitato straniamento. Ha disorientato i presenti, eppure la Juventus ha architettato un gioco più logico e fluido, reti estremamente estetiche, ma ragionate soprattutto nel caso di Vlahovic che ha saputo dosare passi e velocità al momento opportuno.

Tudor lo aveva intuito, probabile, ma la Juventus scopre un Kelly inedito che si attribuisce il merito della rete del punto in Champions e anche la rete più tardiva segnata da un giocatore bianconero in Europa. Sempre merito di Dusan, sia chiaro. Se non avesse generato quel tocco perfetto, trasformato dal difensore che ne sarebbe stato della notte incomprensibile appena archiviata? Sempre lui, piaccia o meno.

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Virgilio.it

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