Vitetta: c'è un piano per salvare l'auto a benzina
- Postato il 3 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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Vitetta: c'è un piano per salvare l'auto a benzina
A due giorni dalla presentazione del piano della Commissione Ue per l'automotive, a Bruxelles si lavora alacremente per trovare una nuova maggioranza di centrodestra al Parlamento europeo che revochi il definitivo stop al 2035 per le vetture a motore endotermico. La paura dei più è che, nonostante il cambio di nome del Piano Verde Ue deciso dalla presidente von der Leyen che passa dal Green Deal al Clean Industrial Deal, il nuovo progetto resti molto simile al precedente seppur si sia scelto di migliorarlo con “micro ritocchini” per farlo sembrare più dirigeribile. Il rischio che molti paventano è che, al di là di qualche miglioria, il comparto dell'automotive europeo possa rischiare anche con il nuovo piano di avere altri nuovi danni perdendo così altro terreno rispetto al resto del mondo.
A sorpresa, ieri ad aprire un nuovo braccio di ferro a Bruxelles è stato - a sorpresa- il Partito popolare europeo (Ppe) che, quasi al fotofinish, ha fatto retromarcia sullo stop ai veicoli a benzina e a diesel fissato per il 2035.
«L'obiettivo di porre fine alle vendite di automobili con motore a combustione interna entro il 2035 sembra più irrealistico che mai. Il divieto imminente del 2035 sui motori a combustione interna dovrebbe essere revocato per riflettere la neutralità tecnologica» ha spiegato il Ppe in un post pubblicato ieri pomeriggio su “X”.
E queste parole hanno ridato vigore ai tanti europarlamentari lo scorso anno avevano strenuamente portato avanti questa battaglia per far sì che ci fossero meno divieti tempistici e soprattutto l'opportunità di aver digerito il cambio di passo sui veicoli elettrici. Si sa che per il momento le trattative non sono concluse e nel piano finale- non vincolante- atteso per mercoledì 5 marzo, stando a quanto trapela nei corridoi di Palazzo Berlaymont, qualche concessione e aggiustamento strategico ci sarà. Ma l'ordine di scuderia resterà immutato: spingere la domanda di auto elettriche è un qualcosa di inequivocabile.
A sostenere il Ppe è arrivata la Lega al Parlamento Europeo: «Azzerare le eco-follie del tutto elettrico, eliminare la messa al bando di motori benzina e diesel dal 2035, cancellare le multe previste. Lega e Patrioti sono pronti a presentare un documento per fermare la presidente, Ursula Von der Leyen, da sempre sostenuta da Popolari e Socialisti, nei suoi euro-deliri anti-italiani». Inoltre a parlare è stato anche il capodelegazione leghista all'Eurocamera, Paolo Borchia che ha aggiunto di aver «appreso con soddisfazione che anche il Ppe si schiera contro lo stop Ue auto a benzina e diesel, ideato e promosso dalla loro stessa maggioranza, sempre osteggiato dalla Lega e dai suoi alleati in Europa.
Fin dal primo giorno abbiamo evidenziato le contraddizioni e le assurdità di un piano che sacrifica sull'altare dell'ideologia green aziende, lavoratori e famiglie e che rappresenta un suicidio economico per tutto il Continente». È poi arrivata pure la dichiarazione del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che ha sottolineato come «sulle auto serve una svolta vera, sono ore decisive, serve il massimo impegno».
Sulla stessa linea c'è anche Deborah Bergamini, che oltre a esser vicepresidente del Ppe all'assemblea del Consiglio d'Europa, è pure responsabile Esteri di Forza Italia: «Bene la presa di posizione del Ppe: non è pensabile vietare la vendita di mezzi con motori a combustione interna dal 2035. Si tratta di una norma inattuabile, varata nella scorsa legislatura comunitaria e figlia di un certo approccio ideologico alla questione green, proprio dei socialisti e dei verdi. Le istanze dei produttori del comparto automotive, così come quello dei consumatori sono molto chiare, e respingono l'imposizione -perchè di questo, purtroppo si tratta - di un percorso a tappe forzate verso l'elettrico. I popolari, famiglia di cui Forza Italia fa parte, hanno raccolto questo messaggio. Non si può schiacciare di gigantismo normativo i comparti produttivi, perché non può esistere transizione condotta facendo macelleria sociale. Ora, la Commissione ne prenda atto». Oggi, intanto, tocca ai vertici delle case automobilistiche cercare di strappare alla Commissione Ue almeno lo stop alle multe per chi non rispetta la tabella di marcia sul taglio alle emissioni di Co2. Vedremo cosa porteranno a casa. Intanto la dura battaglia per salvare l'automotive Ue va avanti e potrebbe riuscire a portare buone nuove.
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