Vitalizio, la posizione di Cifarelli: “Metodo sbagliato, si torni indietro”

  • Postato il 19 dicembre 2025
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Vitalizio, la posizione di Cifarelli: “Metodo sbagliato, si torni indietro”

“No alle scorciatoie procedurali” dice Cifarelli dopo l’emendamento sul vitalizio ai consiglieri lucani. “Metodo sbagliato, si torni indietro”


«Così non va. Ci sono atti, soprattutto quando riguardano il funzionamento delle istituzioni e il rapporto tra politica e cittadini, che non possono essere presentati e votati con discutibili modalità. Scelte così delicate rischiano di allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica, alimentando sfiducia e distanza proprio mentre sarebbe necessario l’opposto: trasparenza, confronto e responsabilità». Lo scrive il consigliere regionale Roberto Cifarelli.

«Per queste ragioni abbiamo chiesto con chiarezza il ritiro dell’emendamento relativo dell’introduzione del sistema contributivo e anche dell’emendamento che prevede l’utilizzo di un fondo alimentato dai contributi versati dagli stessi consiglieri regionali. È una contrarietà per il metodo scelto e per l’assenza di un confronto politico serio e pubblico.
Non è in discussione il principio dell’introduzione del sistema contributivo per i consiglieri regionali. Peraltro previsto da norme costituzionali per i legislatori.

ERA NECESSARIA UNA DISCUSSIONE TRASPARENTE IN CONSIGLIO REGIONALE

Sono argomenti che andavano affrontati a testa alta e a viso aperto, con una discussione approfondita e trasparente in Consiglio regionale e davanti ai cittadini. Non attraverso emendamenti collegati alla legge di bilancio, che per loro natura comprimono il dibattito e impediscono un esame approfondito delle conseguenze politiche, istituzionali ed economiche delle scelte» continua Cifarelli.

«Non abbiamo condiviso questa impostazione anche perché non è un episodio isolato. Dall’inizio di questa legislatura la destra lucana si è caratterizzata per questo modo di procedere: forzature, scorciatoie, atti inseriti nei momenti e negli strumenti meno adatti al confronto democratico. È già accaduto, ad esempio, quando con una legge approvata in pieno periodo estivo furono messe a disposizione dei consiglieri regionali risorse prima previste solo per i collaboratori. Una scelta che continuammo allora come oggi a contestare nel merito e nel metodo.

Siamo di fronte a una destra che assume una postura istituzionale preoccupante, dimostrando di non interessarsi minimamente ai problemi reali delle persone, della società lucana, delle difficoltà economiche e sociali che attraversano la regione. In questo contesto, temi come l’etica pubblica e l’estetica istituzionale sembrano essere ormai superati da scelte che rischiano di compromettere definitivamente il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. È proprio per questo che continueremo a chiedere scelte limpide, discussioni vere e un rispetto rigoroso del ruolo del Consiglio regionale: perché la credibilità della politica non si difende con scorciatoie procedurali, ma con il coraggio della trasparenza» conclude Cifarelli.

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