Visibilia, nuovo esposto dei piccoli azionisti in procura a Milano: “Gestione opaca” dell’operazione Wip Finance

  • Postato il 15 aprile 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Mentre in Tribunale a Milano si verificava uno stop del processo sui presunti falsi in bilancio, è stata diffusa la notizia che un esposto esposto è stato presentato alla Procura di Milano sull’operazione che avrebbe dovuto portare Wip Finance, società svizzera ora sotto indagine amministrativa nel Paese elvetico, ad acquisire il 75% del capitale di Athena, che ha come soci Immobiliare Dani e Daniela Santanchè, e di conseguenza ad essere indirettamente socia di maggioranza assoluta di Visibilia Editore, del gruppo editoriale fondato dalla ministra, che ha dismesso le cariche nel 2022. La denuncia è stata presentata dai piccoli azionisti di Visibilia, capeggiati da Giuseppe Zeno e assistiti dall’avvocato Antonio Piantadosi, gli stessi che presentarono la denuncia, sia in sede civile che penale, che ha fatto scattare anche le indagini per falso in bilancio che hanno portato al processo iniziato oggi per Santanchè ed altri.

Nelle scorse settimane era saltato il closing dell’operazione, perché Wip Finance è finita sotto indagine da parte dell’Autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (qui l’articolo sul FattoQuotidiano). Ed è stato nominato un professionista autorizzato ad agire individualmente per conto di Wip. “L’intera operazione, con cui la Immobiliare Dani srl ed il Ministro Daniela Santanchè, titolari di una partecipazione complessiva pari al 75% del capitale sociale di Athena Pubblicità srl, già Visibilia Concessionaria srl ed attualmente azionista di controllo di Visibilia Editore spa, stanno cedendo l’intera partecipazione alla Wip Finance Sa – si legge nell’esposto – appare alquanto opaca” e “un ruolo di estremo rilievo nella contrattazione risulta essere stato ricoperto da un soggetto già incriminato per il reato di riciclaggio ed autoriciclaggio”.

Dunque, appare necessario “tramite rogatoria” accertare “chi sono gli investitori che si celano dietro la Wip Finance”, la “provenienza dei fondi già trasferiti dalla Wip Finance Sa in relazione al preliminare stipulato per l’acquisizione della società Athena Pubblicità srl per complessivi 600.000 euro corrisposti nella misura di 100.000 in data 26.08.2024, 400.000 euro in data 19 dicembre 2024 e 100.000 euro in data 20 febbraio 2025″. E ancora “la provenienza degli ulteriori fondi, sino alla concorrenza di 2.700.000 euro, necessari per la definizione dell’operazione di cessione delle quote” e “chi sono i soggetti, istituti di credito ed intermediari, coinvolti nella suddetta operazione e se abbiano posto in essere tutti i controlli prescritti dalla legge”. I piccoli azionisti chiedono alla Procura di “accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti sopra riportati, così come accertati a seguito degli atti di indagine compiuti, siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti”.

Zeno, presenterà nei prossimi giorni anche un esposto in Svizzera, dove Wip è già sotto indagine amministrativa. Già “a far corso dal 2017 tramite il ricorso ai prestiti obbligazionari convertibili sono state poste in essere le condotte oltremodo ‘anomale’ e nell’esposto si cita, infatti, la vicenda già nota dei prestiti attraverso il fondo Negma. Oltre ad una serie di dati di inchieste giornalistiche su Wip e sul “business developer” della società svizzera, che “avrebbe numerosi e gravissimi precedenti penali”. Con l’amministrazione giudiziaria disposta dal Tribunale in sede civile, dopo una causa intentata dai piccoli soci, “si era finalmente ricondotta la società in una situazione di regolarità contabile e di gestione”. Appare evidente, però, si legge ancora, “che i soggetti a cui è riconducibile Athena Pubblicità”, tra cui Santanchè, “essendo i medesimi che hanno provocato lo stato di dissesto della Visibilia Editore spa, hanno sottoscritto” un “aumento di capitale al chiaro fine di evitare la liquidazione giudiziale della stessa“. E “ulteriori perplessità emergono dai dettagli dell’operazione di acquisizione della Athena Pubblicità srl: per quanto reso noto il controvalore concordato per la cessione sarebbe pari a circa 2,7 milioni di euro, laddove Athena Pubblicità ha corrisposto la somma di 4,5 milioni di euro per acquisire, la partecipazione al capitale sociale di Visibilia Editore spa, con un’evidente quanto anomala discrasia tra i due valori”.

Nell’esposto si dà conto che nel luglio dello scorso anno “il controllo della Visibilia Editore” veniva “riacquisito” dalla ministra “per il tramite” di Athena, “il cui capitale sociale nella misura del 75% è controllato dal medesimo Ministro direttamente e tramite la società Immobiliare Dani”. La cessione della partecipazione della quota in favore di Wip, tra l’altro, “avrà effetti patrimoniali diretti nei confronti del Ministro Daniela Santanchè, la quale è Persona Politicamente Esposta, con conseguente disposizioni di pagamento nei confronti della stessa e movimentazione di somme di importo ingente direttamente sui conti correnti alla stessa intestati”. E ancora: “sono stati sollevati interrogativi sulla solidità finanziaria di Wip Finance e sulla trasparenza dei suoi investitori, atteso che i bilanci della società non sono pubblicamente disponibili e non sono noti i soggetti che finanzierebbero tale società”. Poi, la procedura “di riammissione del titolo Visibilia Editore alla negoziazione in borsa” è stata “bruscamente interrotta a seguito dell’intervento della Finma”, l’autorità svizzera dei mercati, “che ha di fatto commissariato” Wip e “per quanto noto, sta indagando sulla liceità dell’operazione di cessione delle quote della Athena Pubblicità e sulla provenienza dei fondi già versati su conti correnti italiani e sui fondi eventualmente in procinto di essere versati”.

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