Virus West Nile, salgono a 21 i casi nel Lazio (tutti a Latina). In Italia 32 contagi

  • Postato il 24 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Il virus West Nile torna a far parlare di sé, con un picco di contagi nel Lazio e un’attenzione crescente delle autorità sanitarie. La situazione più preoccupante riguarda la provincia di Latina, dove nel 2025 si sono registrati ben 21 casi confermati, come comunicato dalla Regione. Le diagnosi più recenti, dodici in tutto, sono state validate dal laboratorio di virologia dell’Istituto Spallanzani di Roma. I comuni interessati sono Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia.

Secondo l’ultimo aggiornamento, 10 pazienti risultano ricoverati in reparti ordinari, 2 in terapia intensiva, mentre 6 sono in isolamento domiciliare. Due pazienti sono già stati dimessi, ma si segnala un decesso: una donna di Fondi, deceduta dopo aver contratto la forma neuro-invasiva del virus. Le autorità sanitarie regionali rassicurano sul fatto che le diagnosi vengono emesse con rapidità: entro 48 ore dalla ricezione del campione.

Il Lazio la Regione più colpita

Secondo il bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 23 luglio 2025, i casi confermati di West Nile in tutta Italia sono 32. Di questi, 21 provengono dal solo Lazio, rendendolo attualmente la regione più colpita. A livello nazionale, 23 casi hanno manifestato la forma neuro-invasiva della malattia, distribuiti tra Lazio (15), Piemonte (2), Veneto (2), Emilia-Romagna (1) e Campania (3).

In altri 6 pazienti la malattia si è presentata con sintomi febbrili, mentre un donatore di sangue in Veneto è risultato positivo pur essendo asintomatico. I decessi totali sono due, uno nel Lazio e uno in Piemonte. Sebbene i numeri siano allarmanti, gli esperti sottolineano che l’andamento epidemiologico rispecchia quello degli anni passati, anche se la distribuzione geografica appare insolita.

Cos’è il virus West Nile e come proteggersi

Il West Nile virus è una malattia virale trasmessa da zanzare infette, soprattutto del genere Culex. Non si trasmette tra esseri umani per contatto diretto, ma può avvenire tramite trasfusioni di sangue o trapianti d’organo. Per questo motivo, sono attivi in Italia protocolli specifici di sorveglianza sanitaria.

Come spiega Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, il virus è ormai considerato endemico in Italia. Nell’80% dei casi è asintomatico, ma può causare forme gravi nelle persone fragili, anziane o immunodepresse. I sintomi più frequenti sono febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, eruzioni cutanee e stanchezza, mentre in rari casi può evolvere in meningite o encefalite.

Per ridurre il rischio di contagio, gli esperti consigliano di evitare le punture di zanzara con l’uso di repellenti, zanzariere e abiti coprenti, soprattutto al tramonto. In caso di sintomi sospetti, è fondamentale consultare subito il medico per effettuare i necessari accertamenti di laboratorio.

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Blitz

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