Virginia Libero, chi è la nuova segretaria dei Giovani Democratici: la scelta tra compromesso e malumori
- Postato il 15 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo cinque anni di paralisi, ricorsi e continui rinvii, i Giovani Democratici tornano a congresso. Lo fanno con un nome unico, quello di Virginia Libero, 27 anni, padovana, militante del Pd e dei Gd da oltre un decennio, volto noto dei movimenti studenteschi e già dirigente dell’Udu di Padova. È lei la candidata unitaria alla segreteria nazionale della giovanile dem, scelta frutto di un accordo lungo e tormentato, che alcuni dentro il partito giovanile leggono come una prova di forza del Nazareno più che come il frutto di una vera sintesi interna.
L’annuncio ufficiale è arrivato domenica, direttamente dalla segretaria Elly Schlein, dal palco della Festa nazionale dell’Unità a Reggio Emilia: “Voglio ringraziare i Giovani Democratici perché con il loro sforzo unitario danno l’esempio anche a noi”. Parole di gratitudine e di incoraggiamento, a suggellare un passaggio che però non è stato affatto lineare.
A 45 giorni dal commissariamento avvenuto nella direzione del Pd del 31 luglio, i segretari regionali e metropolitani dei Gd vengono convocati al Nazareno. Lì l’avvocato Lorenzo Innocenzi, incaricato dal Pd di guidare la giovanile verso un congresso, comunica la linea: congresso unitario, candidatura femminile, tempi stretti. “Bisogna chiudere”, è il messaggio che arriva dall’alto, con tanto di piattaforma nazionale del Pd usata per il tesseramento e deadline serrate che riducono quasi a zero l’autonomia organizzativa della giovanile.
Da quel momento si apre una trattativa senza sosta. Sul tavolo i due schieramenti principali – Nuovi Orizzonti (a trazione centro-sud) e Generazione Prossima (più radicata al nord) – provano a imporre i loro nomi. Escono nomi come Filippo Simeone o Tiziana Elli, circolano ipotesi di figure “secondarie” da affiancare a una segreteria blindata da segretari regionali, per avere di fatto un organo collegiale e commissariato. Ma ogni proposta si arena tra veti incrociati e sospetti reciproci.
La svolta arriva venerdì 12 settembre dopo 17 ore di riunione al Nazareno, con il responsabile organizzazione del Pd Igor Taruffi: Schlein vuole un nome da annunciare sul palco della Festa nazionale. Servono poche ore per convergere. Così, alla fine, la candidatura di Virginia Libero prende forma.
Perché proprio lei? Da una parte il suo profilo: giovane, donna, con esperienza politica, radicata in Veneto ma con una storia costruita anche nei movimenti come la segretaria del Pd. Dall’altra, la necessità di un volto che potesse mettere fine a cinque anni di immobilismo. Ma la scelta non convince tutti.
Il nodo principale è la sua appartenenza all’Udu, associazione studentesca tradizionalmente vicina alla sinistra ma non alla giovanile dem. Storicamente, infatti, i Gd hanno intrecciato i propri rapporti con Primavere degli studenti, realtà più organica al partito. Non un dettaglio, ma un segnale politico che ha fatto storcere il naso a diversi iscritti. “Non è solo questione di metodo, ma anche di identità: con questa scelta si manda un messaggio ambiguo”, commenta un iscritto.
C’è chi parla apertamente di “commissariamento mascherato” e di una resa obbligata dietro le pressioni del Nazareno. Altri, più pragmatici, minimizzano: “Dopo anni di paralisi, meglio un compromesso che l’ennesimo rinvio”, ragionano in diversi. Altri ancora invece si dichiarano felici della figura scelta.
Chi è allora Virginia Libero? Nata a Selvazzano e cresciuta a Padova, oggi è laureanda in Giurisprudenza. Inizia presto l’attività politica: rappresentante d’istituto al liceo, membro della Consulta provinciale degli studenti, poi nel Senato accademico dell’Università di Padova, dove viene eletta nel 2018 e nel 2020. Ha guidato l’Udu cittadina e, parallelamente, il circolo Auser Blow Up al Portello, quartiere popolare padovano dove ha promosso iniziative intergenerazionali tra studenti e anziani. Lo scorso 6 agosto ha annunciato la sua candidatura alle regionali venete. Ora sarà anche la nuova segretaria nazionale dei Giovani Democratici.
Il percorso non è ancora finito. Per l’elezione formale bisognerà attendere novembre, quando oltre 600 delegati si riuniranno in Assemblea nazionale per eleggere il nuovo gruppo dirigente. Sarà il primo vero congresso dopo cinque anni di stallo e tensioni. Resta il nodo politico: quello che per alcuni è un segnale di ripartenza e di ritrovata unità, per altri è l’ennesima prova che l’autonomia della giovanile è stata sacrificata sull’altare della disciplina di partito. Se la candidatura unitaria di Virginia Libero sarà davvero la scintilla per ricostruire i Gd o soltanto l’ennesimo compromesso calato dall’alto, lo diranno i prossimi mesi.
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