"Vipera". Clamoroso: Ilaria Salis smentisce la versione di suo padre sul manganello in Ungheria
- Postato il 6 febbraio 2025
- Di Libero Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
![](https://img2.liberoquotidiano.it/images/2025/02/06/143734695-a84010d2-e4d0-495e-a718-f712905c378d.jpg)
"Vipera". Clamoroso: Ilaria Salis smentisce la versione di suo padre sul manganello in Ungheria
"'Vipera' è la prima parola che ho imparato in ungherese": Ilaria Salis, eurodeputata eletta con Avs, lo ha detto a proposito del suo nuovo libro edito da Feltrinelli e intitolato appunto "Vipera". Un libro in cui parla della sua esperienza di detenuta a Budapest, dove era accusata di pestaggio contro esponenti di destra. "Non appena sono arrivata in questura mi sono ritrovata sommersa da delle sonorità che non riuscivo neanche a distinguere, a catalogare - ha proseguito l'europarlamentare -. Eppure questa parola, vipera, che continuavo a sentir ripetere, attirava la mia attenzione, forse perché ero incuriosita dalla analogia con quella parola italiana che suona esattamente nello stesso modo e pensavo che gli agenti in qualche modo mi stessero insultando, che ce l'avessero con me".
Poi, il momento della rivelazione grazie all'arrivo dell'interprete. "Vipera in ungherese significa bastone telescopico - ha spiegato Salis - quindi non si riferivano a me, ma a quell'arnese che avevano pensato bene di infilarmi nel marsupio mentre ero ammanettata di fianco al taxi. Sta di fatto che anche nei mesi successivi, in carcere, per me era molto difficile capire cosa mi succedeva intorno. Eppure quando sentivo ripetere vipera, vipera, vipera, sapevo che le guardie stavano parlando di me in qualche modo o che ce l'avevano con me".
Insomma, "quell'arnese che avevano pensato bene di infilarmi nel marsupio mentre ero ammanettata". Eppure Roberto Salis, padre di Ilaria, tempo fa parlando proprio di quel manganello disse: "No, no, mia figlia effettivamente aveva in zaino il manganellone, per autodifesa, non vi azzardate a sostenere che glielo hanno messo abusivamente". Testuali parole, poi parzialmente rettificate fornendo versioni divergenti. Resta però la clamorosa contraddizione sul manganello trovato in Ungheria tra quanto detto da Ilaria Salis ora e da suo padre tempo fa.
Spiegando la scelta del titolo, inoltre, l'eurodeputata ha aggiunto: "La vipera è una creatura spaventosa, anche per questo la scelta di questo titolo, come titolo per raccontare una vicenda in cui mi sono trovata più volte ad affrontare le mie paure più nascoste, più terribili. Ma è anche vero che la paura è un'emozione che ha una funzione conservativa, che ci mette in guardia rispetto a dei pericoli e quindi ci aiuta a sopravvivere in situazioni anche estreme. La vipera è una creatura, o forse più il serpente, presente nelle mitologie di molti popoli ed è una figura che simboleggia la metamorfosi, il cambiamento e quindi ancora la scelta del nome di un serpente per raccontare questa vicenda è molto calzante, perché comunque questa vicenda mi ha costretto ad affrontare quello che è stato il cambiamento più profondo, più radicale, della mia vita".
Continua a leggere...