Violenza privata su un 14enne, condanne per tre poliziotti a Crotone
- Postato il 16 dicembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Violenza privata su un 14enne, condanne per tre poliziotti a Crotone

Condanne per tre poliziotti a Crotone per violenza privata su un ragazzo di 14 anni, la sentenza dopo tre anni
CROTONE – Il Tribunale penale di Crotone ha condannato tre poliziotti per violenza privata e altri reati commessi ai danni di un ragazzino che all’epoca dei fatti aveva 14 anni appena. Imputati erano Domenico Brunetti, di 53 anni, Giovanni Bramato (40) e Cinzia Giannetta (50), tutti in servizio alla Squadra Volanti quando, nel dicembre 2022, si sarebbe verificato il fattaccio. La pena più alta, a 2 anni di reclusione, è quella inflitta a Brunetti. Condanne a 1 anno e 6 mesi di reclusione ciascuno per gli altri due. A tutti il Tribunale ha concesso la sospensione condizionale della pena.
La pm Rosaria Multari aveva chiesto condanne fino a 4 anni di reclusione con contestuale interdizione dai pubblici uffici e sospensione dal servizio per 1 anno.
VIOLENZA PRIVATA E FALSO
In particolare, Brunetti è stato ritenuto colpevole, innanzitutto, di violenza privata poiché avrebbe strattonato il 14enne, fermato e accompagnato in Questura dai colleghi, e lo avrebbe scaraventato contro un armadio. Inoltre, lo avrebbe minacciato intimandogli di mettergli “due dita in bocca e uno in c…” e riferendogli che lo avrebbe “sciacquato come un bottiglione”. Lo avrebbe costretto a ripetere le frasi minacciose.
Il poliziotto era accusato anche di falsità ideologica poiché avrebbe redatto un falso verbale con cui attestava che gli agenti erano intervenuti in seguito alla richiesta di una lite in famiglia e che la madre del ragazzo aveva riferito che questi aveva percosso lei e la sorella.
VIOLAZIONE DI DOMICILIO
Caduta per tutti e tre gli imputati l’accusa di perquisizione arbitraria. Regge, invece, quella di violazione di domicilio poiché, pur in assenza di un mandato, i poliziotti si sarebbero introdotti nel magazzino pertinente all’abitazione della vittima. I tre sono stati condannati anche per omissione d’atti d’ufficio per essersi rifiutati di redigere i verbali di perquisizione. Alle richieste della pubblica accusa si era associato l’avvocato di parte civile, che rappresentava i familiari del ragazzo, l’avvocato Fortunato Sgro.
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Francesco Barbuto e Fabrizio Salviati. Il Tribunale ha condannato il solo Brunetti al risarcimento del danno, da quantificare in sede civile, disponendo comunque una provvisionale di 2mila euro. L’inchiesta si basa su una dettagliata informativa della Digos della Questura.
Il Quotidiano del Sud.
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